Chernobyl 1×02 – Please Remain CalmTEMPO DI LETTURA 4 min

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Chernobyl 1x02 - Please Remain Calm“Everything within a 30-kilometer radius will be completely destroyed, including the three remaining reactors at Chernobyl. The entirety of the radioactive material in all of the cores, will be ejected at force and dispersed by a massive shock wave, which will extend approximately 200 kilometers and likely be fatal to the entire population of Kiev as well as a portion of Minsk. The release of radiation will be severe and will impact all of Soviet Ukraine, Latvia, Lithuania, Byelorussia, as well as Poland, Czechoslovakia, Hungary, Romania and most of East Germany.”

La seconda puntata della miniserie targata HBO sul disastro di Černobyl’ inizia pochi istanti dopo la conclusione della season premiere e continua a mostrare lo scorrere degli eventi dopo quel tragico 26 aprile all’1:23 e 45 secondi del mattino. Nella scorsa puntata, la storia iniziava con lo scoppio del reattore 4 della centrale nucleare e il conseguente tracollo della situazione, minuto dopo minuto, senza che nessuno riuscisse, o meglio volesse, ammettere la gravità della catastrofe.
In “Please Remain Calm” si comincia a convivere con i primi esiti dell’incidente e il fragile tentativo di insabbiamento orchestrato dai dirigenti della centrale prima, e dal governo poi, comincia a vacillare. Dopo essere apparso solo per pochi minuti, il personaggio interpretato da Jared Harris rappresenta l’unica voce fuori dal coro, la quale vorrebbe urlare a squarciagola l’enorme pericolo che tutta la popolazione sta inconsapevolmente correndo. Valerij Alekseevič Legasov, però, altro non è che un semplice, seppur brillante, chimico poco avvezzo ai sotterfugi e alle strategie politiche dell’URSS in piena guerra fredda, ed è per questo che invece di sbattere i pugni e puntare il dito contro tutti, preferisce portare la sua conoscenza ed esperienza, sperando che qualcuno gli dia retta. Il Legasov impersonato da Jared Harris è un uomo modesto, umile, spiazzato da un evento che non avrebbe mai potuto prevedere, nemmeno nel suo peggior incubo e tormentato dal fare la cosa giusta per il proprio Paese. Le doti recitative di Harris risultano encomiabili e tutto del suo personaggio ne fa risaltare lo strazio interiore: la mimica facciale, i gesti nervosi, il suo essere sommesso, il suo scusarsi quando, per un momento, perde il controllo, i lunghi sguardi che valgono più di mille parole.
L’altra grande stella che brilla nel firmamento di Chernobyl è, perdonate il gioco di parole, Stellan Skarsgård, che in questo show della HBO veste i panni di Boris Shcherbina, capo della Commissione governativa istituita da Mosca subito dopo l’incidente. Boris, in un primo momento, si pone come l’antitesi di Legasov: un politico interessato solo a salvaguardare la faccia dell’Unione Sovietica, in perenne lotta e competizione con gli Stati Uniti d’America. Messo alle strette dall’evidenza dei fatti, Shcherbina si ravvede e comincia a dare credito alle apocalittiche parole di Valerij. I primi piani di Skarsgård, l’indugiare sulla sua espressione prima scettica, poi pensierosa e via via sempre più disperata, mentre tutto il resto sprofonda nel caos, sono esempi della regia maestosa di Johan Renck che predilige anche i campi lunghi e le scene senza dialogo, dove la macchina da presa entra in punta di piedi, portandosi dietro il suo peso angosciante. L’attenzione ai dettagli e la potenza della fotografia, rendono l’opera di Craig Mazin ancora più magistrale e intrisa di metafore, come la sconcertante scena in cui le infermiere accatastano una sopra l’altra le divise dei pompieri, come se fossero cadaveri in una fossa comune, dato che molti di loro sarebbero morti entro pochi mesi.
Verso la conclusione dell’episodio sarà proprio Boris, con poche ma incisive parole, a convincere tre volontari a sacrificare la propria vita per un bene più grande, proprio quando anche l’ultima speranza sembrava perduta. Così come nella prima puntata, quando gli operai e gli ingegneri meno importanti attraversavano i corridoi vicino al reattore completamente sprovvisti di protezione, anche nella sequenza finale con i volontari, proviamo la stessa soffocante inquietudine; noi, che non abbiamo vissuto sulla nostra pelle gli eventi e i loro effetti, noi che ancora a distanza di più di trent’anni, ci chiediamo come sia stato possibile tutto ciò.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia e fotografia perfette
  • Attenzione ai dettagli
  • Full immersion nell’atmosfera e nel clima di quegli anni
  • Scene senza dialoghi, perché le parole non servono
  • Stellan Skarsgård e Jared Harris superlativi
  • Angoscia palpabile
  • Nulla

 

“Please Remain Calm” supera le aspettative della season premiere e rasenta il livello di perfezione. La regia attenta ai dettagli, la fotografia minuziosa e maestosa allo stesso tempo, un ritmo volutamente lento, ma inarrestabile come la nube radioattiva, immergono il pubblico in un’atmosfera di angoscia e disperazione con la quale è difficile convivere pacificamente.

 

1:23:45 1×01 0.75 milioni – 0.2 rating
Please Remain Calm 1×02 1.04 milioni – 0.3 rating

 

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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