Class 1×03 – NightvisitingTEMPO DI LETTURA 4 min

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Se qualcuno avesse mai pensato che con il terzo episodio avremmo avuto chiaro l’andamento di Class, sicuramente sarà rimasto assai spaesato.
Quando si parla di spin-off, il raffronto con la serie madre è inevitabile, nel bene e nel male. Come abbiamo visto la scorsa settimana, avere una serie madre come Doctor Who (in questo periodo storico-stilistico di DW, soprattutto) fa sì che qualsiasi eventuale spin-off abbia dalla sua una notevole libertà di azione. Se Class fosse stata una serie autonoma, con lo stesso soggetto e le stesse tematiche, qualcuno avrebbe avuto da ridire? Certo, non avremmo avuto a disposizione l’endorsment del Dottore del primo episodio, ma poco sarebbe cambiato nella struttura di un episodio come “Nightvisiting”.
La 1×03 ha dalla sua il merito di raccontare una storia (auto-conclusiva) che prescinde dall’atmosfera tipo della serie. Non vediamo la scuola in pieno giorno – venendo meno così anche all’ambientazione suggerita dal titolo stesso della serie – ma soprattutto non vediamo praticamente mai i protagonisti insieme. April e Ram da una parte, Tanya come fulcro della narrazione (anche grazie al promo del prossimo episodio abbiamo conferma che lo stile narrativo di Skins è vivo più che mai), Miss Quill, Charlie e Matteusz da un’altra. Pensandoci bene la cosa è normale, grazie all’altra caratteristica di questo episodio: la totale ambientazione notturna. Proprio in quest’ultima caratteristica troviamo il lato più apprezzabile di “Nightvisiting”, grazie all’atmosfera gotica e introspettiva che, soprattutto in un terzo episodio, sembra voler decretare con forza l’approfondita caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Possiamo dire che ciò funziona: in poche battute iniziali, e grazie a ciò che ci era stato mostrato nei precedenti episodi, abbiamo modo di empatizzare efficacemente con Tanya e la sua mancanza per il padre. Pur essendo lei la protagonista morale dell’episodio, possiamo notare come vengano posti i semi per futuri approfondimenti (quello già citato di April) o come si mantenga coerente la caratterizzazione di Ram, approfondita nella 1×02. Abbiamo citato Skins e, a tal proposito, occorre evidenziare una differenza tra i due teen-drama, decisamente a vantaggio dello show della BBC. Pur cambiando focus, difficilmente, in Class, cambia punto di vista sul personaggio. In Skins capitava spesso che, empatizzando con una figura in un episodio, lo spettatore veniva posto nelle condizioni di cambiare totalmente punto di vista – anche forzatamente – dopo essere stato immerso in un’altra narrazione soggettiva.
Venendo all’ambientazione gotica, sempre nel trovare punti a favore di questo episodio, siamo costretti ad un riferimento a DW. E’ possibile infatti notare la coerenza stilistica che vede l’individuazione di temi estremamente sepolcrali e dark, tipici delle ultime stagioni (“Dark Water“/”Death In Heaven“, ma anche i più recenti “Under The Lake“/”Before The Flood” per citarne alcuni). In questi ultimi anni il team creativo della celebre e storica serie inglese ha cercato di combinare le “illuministe” (atte, cioè, alla perenne spiegazione razionale) narrazioni a sfondo alieno, con le tipiche storie di fantasmi e morti che ritornano. Ovviamente la deriva gotico-romantica ha sempre avuto la peggio e l’impronta di questa tendenza ha fatto capolino anche in questo spin-off.
Certo che a voler fare confronti troviamo sì spunti interessanti, ma anche la prova che del lavoro deve ancora essere fatto. L’introspezione dei personaggi, l’ambientazione notturna e l’esaltazione ulteriore di Miss Quill (personaggio più forte finora: quasi una versione femminile del Dottore, nel suo ruolo risolutivo) non giustificano una trama a sfondo alieno debole e poco approfondita. L’enorme creatura semi-vegetale che si nutre del bisogno umano di dire addio (un po’ più contorto no?) meritava un altrettanto intricato sviluppo. L’impressione è quella che si voglia sfruttare la faglia interna alla scuola come spiegazione di tutto lo strano che ne possa emergere, sconfinando anche nella caricatura di quelli che sono gli alieni presenti in Doctor Who. Anche le scelte più astruse e trash che troviamo nella serie madre, infatti, portano sempre a spiegazioni che hanno una loro chiusura del cerchio. In questo caso è sotto il sole come sia stata veramente poco studiata la direzione che la trama aliena avrebbe dovuto prendere. Come a voler porre immediatamente “Class” in una categoria inferiore senza neanche provarci, con gli spettatori rassegnati e una violenta successione di filler utili a calmare l’attesa per l’uscita di Doctor Who. Ma è anche troppo presto per disperare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ambientazione notturna e gotica
  • Approfondimento ben condotto su alcuni personaggi
  • Miss Quill si sta confermando come personaggio ben riuscito
  • Buona dose di inquietudine nelle battute iniziali, in linea con lo stile maggiormente dark preso anche dalla serie madre
  • Trama aliena abbastanza imperdonabile

 

“Nightvisiting” si salva solo grazie al contorno che fa ben sperare per futuri episodi in cui le trame riguardanti alieni fuoriusciti dalla faglia interna alla scuola non siano superficialmente abbozzati e buttati lì. Va bene l’esercizio di stile improntato sul racconto teen (ben alternato con un ottimo lato dark), ma Class si fregia di essere lo spin-off di Doctor Who. Maggior brillantezza in fase di scrittura non ci farebbe schifo.

 

The Coach With The Dragon Tattoo 1×02 ND milioni – ND rating
Nightvisiting 1×03 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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