“I am war itself!”
Uno spin-off, in quanto tale, deve essere capace di reggersi su di un sottile equilibrio: dovrà, da un lato, mantenere le caratteristiche della serie madre, garantendo così al fan una versione alternativa della sua serie preferita, ma dovrà allo stesso tempo rivoltare totalmente il punto di vista. L’universo mostrato deve palesemente essere lo stesso ma altrettanto palesemente deve essere rappresentato secondo altri occhi e secondo un’altra visione.
“The Metaphysical Engine, Or What Quill Did”, oltre a porsi come brillante meanwhile di “Detained“, riesce a stuzzicare la nostra riflessione per entrambe le prerogative sopra esposte. Riesce anche a soddisfarle? Cerchiamo di capirlo.
Prima di capirlo, però, soffermiamoci un attimo sui 44 minuti circa trascorsi senza i protagonisti adolescenti della serie, notiamone la differente qualità, ricordiamoci che l’essenza stessa di Class è costituita dal manipolo adolescenziale e dispiaciamoci tutti insieme.
Tornando alla 1×07, l’universo narrativo di Doctor Who risplende più sgargiante che mai. Non solo per i riferimenti all’UNIT, agli Zygon e per la strizzata d’occhio del bigger on the inside, ma anche per la struttura stessa dell’episodio. Si può quasi dire che “The Metaphysical Engine, Or What Quill Did” sia un compendio di tutto ciò che Doctor Who abbia nel suo repertorio: viaggi repentini in posti memorabili e diversissimi tra loro, introspezioni inerenti la propria casa, la guerra e il coraggio, amicizie e affetti estemporanei, monologhi strazianti… Tutto ciò è ristretto e sintetizzato in un episodio che senz’altro costituisce un momento importante nell’economia della trama orizzontale di Class, con la rimozione dell’Arn dal cervello di Quill e la sua conseguente liberazione.
Altra prerogativa rispettata è quella inerente il cambio di punto di vista. Si poteva accusare l’accoppiata Charlie-Quill di portare in scena una replica dell’accoppiata Time Lord-Dalek, dove anche in questo caso il Rhodiano era l’ultimo della sua specie, tenendo in catene l’ultimo suo acerrimo nemico. La si può vedere come si vuole ma la descrizione che viene fatta dei Rhodiani evidenzia sicuramente il tipo di “nobiltà” tipica degli abitanti di Gallifrey, esattamente come la bellicosità dei Quill può essere ricondotta ai Dalek. Sta di fatto che in questo episodio la protagonista è proprio colei che cerca vendetta. È da constatare come il lato belligerante sia protagonista nello spin-off, mentre la serie madre ha sempre fatto del pacifismo e della condanna ai crimini di guerra il suo manifesto. Quindi sì, decisamente abbiamo lo stesso universo, letto da diversi occhi. Testimonianza di ciò: l’epico monologo di Quill nel momento in cui esce dalla Teca.
Certo, dipende l’angolazione da cui si vuole osservare quanto detto. Abbiamo notato come a determinare il valore aggiunto dal punto di vista estetico sia stata la mancanza dei giovani protagonisti. A questo aggiungiamo come l’esplorare ambienti radicalmente diversi dalla scuola abbia giovato. Possiamo forse dire, quindi, che Class ha estrapolato un buon episodio proprio tradendo la sua natura di partenza e, forse, ricalcando quella della sua ben più celebre serie madre? Volendo infierire con le malignità, potremmo addirittura arrivare a dire che il momento culmine dell’episodio, quello che ha voluto fare la differenza rispetto agli altri episodi, è un calco dello straordinario “Heaven Sent” dello scorso anno, con percorsi di formazione, epici monologhi e liberazioni da prigioni metafisiche decisamente bigger on the inside.
Continuando a voler fare i difficili, potremmo muovere obiezioni anche verso ciò che dà il titolo a questo episodio. Il Metaphysical Engine suggerisce una suggestiva soluzione narrativa, ovvero la presenza fisica di luoghi nati dall’immaginazione e dalle forti credenze di interi popoli. Tanto grande e complesso è l’universo, tanto è possibile che in qualche angolo sperduto possano esistere luoghi mitologici e, appunto, metafisici. Se posta sotto questa lettura, come una legge dei grandi numeri, si può guardare di buon grado la scelta degli autori. Certo è che in una realtà fantascientificamente materialista e verista come quella di DW il metafisico stona sempre non di poco. Dotare la misteriosa preside di una tecnologia in grado di viaggiare nel tempo (con cui, ad esempio, andare a cercare un cervello di un Quill ancora in vita nel passato, e così via) non sarebbe stato forse più facile e coerente? Certo non avrebbe poi portato al finale ad effetto all’interno della Teca di Charlie, ma in altri frangenti abbiamo visto il Tardis arrivare ovunque. Escogitare stratagemmi più “fisici” non avrebbe guastato all’attinenza generale.
Potremmo calcare la mano su tutti questi aspetti ma non sarebbe giusto nei confronti di un episodio che ha manifestato una buona impostazione whovian. Oltretutto dobbiamo ricordarci del baratro in cui Class stava rischiando di sprofondare qualche episodio fa.
Il settimo episodio di questa prima stagione dà una sterzata netta alle aspettative dello spettatore, allargando le possibilità di ambientazioni al di fuori della Coal Hill e al di fuori dai drammi adolescenziali. Questo per ora ci basta e ci avanza.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Detained 1×06 | ND milioni – ND rating |
The Metaphysical Engine, Or What Quill Did 1×07 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.