One Piece 1×08 – Worst In The EastTEMPO DI LETTURA 5 min

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One Piece 1x08 recensioneA visione completata, si può affermare con fermezza una cosa: Matt Owens e Steven Maeda hanno infranto ogni aspettativa rendendo l’adattamento di One Piece il primo caso di trasposizione di successo nella storia del piccolo/grande schermo da manga/anime a live action.
Pur non gridando al miracolo o al capolavoro visto che, come si può constatare anche dalle votazioni dei precedenti episodi, queste otto puntate non sono esenti da difetti, bisogna ammettere che Maeda e Owens sono riusciti in un’impresa che in molti (parte dei recensori del podcast compresi) ritenevano pressoché impossibile, specialmente per via di un cast sconosciuto e di un lunghissimo elenco di fallimenti perpetrati da Netflix e da altri network che sembravano essere un’inesorabile spada di Damocle.
Che si abbia guardato questa stagione da fan o da neofita il risultato positivo rimane invariato perché nel primo caso la stragrande maggioranza delle scelte in fase di casting e produzione hanno ripagato, nel secondo caso invece la scorrevolezza della narrazione ed un buon livello d’intrattenimento hanno svolto il resto del lavoro. Il tutto senza dimenticare un cast che si è oggettivamente impegnato per non fallire una missione praticamente impossibile.

Arlong:You’re nothing but a fool if you think you can save Nami. There’s a reason she keeps coming back to me. Arlong Park is her home.
Luffy:You mean her prison.
Arlong:Like it or not, I brought out the best in her. She’d be nothing without me.
Luffy:No. You’d be nothing without her.
Arlong:Typical human. You can’t win if you can’t even hit straight.

DA GRANDI POTERI BASSE ASPETTATIVE DERIVANO GRANDI RESPONSABILITÀ SORPRESE


Così come “Romance Dawn”, anche “Worst In The East” è scritto dai due showrunner che si sono fatti direttamente carico del grossissimo peso che sia la season premiere che il season finale portano con sé in ogni stagione. Una scelta degna di nota perché permette di chiarire come siano state suddivise le responsabilità all’interno del team di sceneggiatori dove, a volte, capita che lo showrunner deleghi tutte le sceneggiature al resto del team, limitandosi a supervisionare il tutto. Owens e Maeda invece firmano con il sangue sudore tutti i dialoghi e la costruzione della puntata. Il che permette anche di criticarli direttamente per alcune scelte relative al minutaggio che avrebbero potuto elevare questo season finale a miglior episodio della stagione.
Certo, a posteriori magari 1-2 episodi in più non avrebbero fatto male alla narrazione ma tutto sommato l’adattamento dei 77 capitoli del manga si può considerare ben realizzato, soprattutto constatando i cambiamenti apportati da Maeda e Owens. L’assenza di Don Krieg per introdurre Arlong in anticipo ha funzionato per costruire quella tensione che poi esplode in tutta la sua potenza nei primi 20 minuti. Allo stesso tempo però, proprio per quest’attenzione data all’uomo pesce, dispiace constatare come lo scontro tra i due sia durato relativamente poco quando almeno un paio di scene chiave avrebbero potuto essere girate per enfatizzare la potenza di Arlong.

Luffy:I don’t want to fight you, Grandpa.
Garp:You’ve been fighting me your entire life.

La frettolosità percepita nel chiudere tutti i diversi archi narrativi aperti (Buggy, Garp, Arlong) si percepisce dal minutaggio ridotto dato a ciascuno, privilegiando innanzitutto l’attesissimo scontro all’Arlong Park, salvo poi concedere a nonno e nipote un faccia a faccia impari che (anche considerando la scena pre-titoli di coda con Smoker) puzza tanto di conclusione necessaria per passare il testimone ad un altro rispettabilissimo membro della Marina. Questa suddivisione in compartimenti stagni può funzionare per un nuovo spettatore ma può anche infastidire l’altro tipo di spettatore più abituato alle serie tv che avrebbe gradito meno suddivisione e più coesione tra le storyline.
Le scene d’azione di questo season finale però sono piacevolissime da vedere, specialmente per quanto riguarda Zoro e Sanji che sistemano da soli tutti gli uomini pesce, mentre Luffy e Arlong non deludono affatto ma soffrono per la rapidità con cui tutto è stato gestito. Ed è probabile che il budget abbia avuto un notevole impatto nella gestazione e nel risultato finale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scene d’azione all’Arlong Park realizzzate in maniera impeccabile
  • Dinamica e battute del duo Zoro/Sanji rese benissimo
  • Apprezzabile la scelta di tenere alcuni elementi chiave come le mappe disegnate da Nami in tempi di prigionia
  • Distruzione dell’Arlong Park
  • Il fumo, il sigaro ed un mezzo spoiler che mette in chiaro cosa ci si possa aspettare come “nuovo Garp” nella seconda stagione
  • Si percepisce tutto il cuore e la buona volontà messa da ogni membro del cast
  • La prima taglia di Luffy
  • In generale la recitazione di tutto il cast è apprezzabilissima
  • Addio di Luffy e Koby
  • Scontro Luffy vs Arlong troppo breve e mancano un paio di scene chiave dove Luffy rompe il naso ad Arlong e quest’ultimo lo morde sul collo lasciando attaccata tutta la sua dentatura
  • Gli abitanti di Coco Village completamente dimenticati durante lo scontro, nonostante volessero partecipare
  • Assenza di Hatchan che dispiace un po’
  • Qualche minuto in più qua e là non avrebbe fatto male
  • Mancanza di realismo se si pensa all’incontro “casuale” in una locanda tra Alvida e Buggy e a come sia stato possibile disegnare il Jolly Roger sulla bandiera senza che Luffy se ne accorgesse

 

L’immagine scelta come recap dell’episodio è un simbolo di vittoria e, possibilmente, di un nuovo inizio per tutti quegli adattamenti apparentemente impossibili che molti sognano di vedere realizzati un giorno. C’è molto margine di miglioramento per arrivare ad un Bless Them All, ma il cuore messo in scena da tutto il cast e l’attenta supervisione di Sensei Oda hanno fatto il resto, e si vede.
Il Thank Them All è un voto dato generosamente considerando il confronto troppo veloce tra Arlong e Luffy ma a controbilanciare questa mancanza c’è tutta una serie di elementi, come delle scene d’azioni veramente piacevolissime e il confronto tra Garp e Luffy, che riempiono il cuore.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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