Roderick Samuels si trova all’ospedale in stato comatoso dopo aver ingerito del veleno per topi e i sospetti della polizia britannica si concentrano verso Stacey, cognata e abitudinaria frequentatrice della casa della vittima.
A differenza del precedente episodio, il presente si dimostra da subito meno carico di tensione e meno macabro (Edgar veniva accusato di avere una storia con la sua figliastra quattordicenne e di averla uccisa fracassandole il cranio in 17 pezzi) e la situazione al commissariato sembra di apparente tranquillità per la nuova sospettata. Certo, come sappiamo, il tempo stringe e anche Stacey viene messa sotto torchio dagli inquirenti con quelle che abbiamo capito essere tattiche del mestiere per poter ottenere una confessione chiara, precisa e utilizzabile in giudizio.
Il secondo capitolo del filone inglese è un episodio sicuramente molto più dialogato e che lascia spazio ad una lotta tra donne: da una parte la detective Hobbs, asciutta e sicura nel formulare precise accuse all’indagata, dall’altra una sempre più agitata Stacey che non è evidentemente pronta a resistere troppo sotto pressione. Dopo un primo confronto tra le due, anche e soprattutto estetico, la parola viene lasciata alla sospettata, in un flusso di coscienza che culmina nella liberatoria verità dei fatti.
Già dai primi minuti si può notare la differenza tra i due interrogatori e i differenti approcci degli inquirenti. In “Edgar” le domande della polizia erano sempre più incalzanti e aggressive, nel tentativo di scuotere un impassibile David Tennant, il quale non batteva ciglio nemmeno di fronte alle violente espressioni circa l’assassinio della figliastra. L’approccio di Hobbs nei confronti della sua controparte è totalmente diverso, pronunciando pochissime frasi e ascoltando in silenzio il racconto della donna, avendo già probabilmente intuito che si sarebbe trattato di un soggetto solo apparentemente forte e che in realtà è crollato dopo non troppe ore di interrogatorio.
E’ questo forse l’aspetto più interessante della serie: osservare i diversi colleghi in azione e inquadrare il sospettato che ci si trova di fronte è forse l’essenza primaria di Criminal, che potrebbe non essere considerato un vero crime per l’assenza di una sostenuta indagine e di una vera azione che porti detective e assassino a scontrarsi sul filo del mistero e della tensione, ma che in realtà vuole offrire un’angolazione diversa da cui osservare il crimine, facendo leva sulla psiche dei protagonisti.
Come si è già avuto modo di sottolineare nel precedente episodio, regia e attori sono entrambi aspetti molto curati e che danno vita ad una combinazione vincente in una serie dove, in soldoni, l’azione si svolge intorno a un tavolo per quaranta minuti di visione, assistendo a un dialogo monotematico con un solo focus centrato. Proprio per questo la regia spicca particolarmente, regalando inquadrature che non si fermano alla classica scena da interrogatorio, ma spaziando e offrendo punti di osservazione diversi. In questo senso, in una serie fisicamente statica è proprio la regia che dona dinamicità agli episodi, scrutando entrambe le parti in differenti modi, personificando così dialoghi, silenzi e sguardi.
Le prove attoriali migliori dell’episodio sono sicuramente date da Katherine Kelly nei panni di Natalie Hobbs, una detective risoluta, fredda e distaccata nei confronti di chi siede dall’altro lato del tavolo, un metodo di approccio che le consente di analizzare con cura chi le sta di fronte e di utilizzare una tattica di interrogatorio sleale, ma vincente.
Dall’altro lato, Hayley Atwell porta sullo schermo una performance molto buona: la sua Stacey, arrogante e apparentemente indistruttibile, si mostra ben presto la donna fragile e sofferente che vuole solo proteggere la dignità della sorella. In pochi minuti l’attrice inglese da vita ad un personaggio con molte più sfumature di quello che poteva sembrare appena presentata, riuscendo in un solo episodio a rendere chiaro il character offerto dalla serie, complice colpevole ma non per questo meno empatico.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Edgar 1×01 | ND milioni – ND rating |
Stacey 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.