Dash & Lily 1×01 – DashTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Imagine this. You’re in your favorite bookstore, scanning the shelf where your favorite books reside and there…nestled between the familiar spines sits a red notebook. Imagine you’re in New York and it’s Christmas. You’re surrounded by people, by possibility…and the hope that, somewhere in the city, is that one person that’s meant for you. You just have to find them. How do you do that? It all depends on the kind of person you are.”

 

Cosa sarebbe Natale senza una commedia romantica movimentata da un po’ di drama sentimentale? Avrà pensato proprio a questo Netflix andando in produzione con l’adattamento del libro scritto da David Levithan e Rachel Cohn, Dash & Lily’s Books Of Dares (a cui poi è seguito nel 2016 The Twelve Days Of Dash & Lily). Una commedia romantica natalizia. Ma resa disponibile il 10 novembre, forse per anticipare i tempi.
I due protagonisti, teoricamente a livello anagrafico teenager, vengono stranamente interpretati da attori sì più grandi, ma che risultano comunque credibili nelle vesti di due ragazzi quasi diciottenni. Il volto conosciuto tra i due è sicuramente quello di Austin Abrams (Dash), già visto in This Is Us dove interpretava il ruolo del tenebroso e violento Marc, il fidanzato di Kate. Per Midori Francis (Lily, che tra l’altro appare solo di sfuggita negli ultimi secondi di episodio) poche apparizioni degne di nota, invece.
La regia dell’episodio è affidata a Brad Silberling che può vantare sia un passato sul grande schermo (Casper, Lemony Snicket’s A Series Of Unfortunate Events, An Ordinary Man), sia uno televisivo (Dynasty, Charmed).
La puntata, ovviamente trattandosi di una comedy si compone dei canonici 20-25 minuti, è votata all’introduzione del personaggio maschile della storia, così come lascia supporre il titolo dell’episodio. La seconda avrà di conseguenza modo di introdurre Lily così da lasciare alle successive sei puntate il compito di avvicinare il pubblico a questa brillante storia d’amore tra Dash e Lily. Brillante, sì, perché la puntata si presenta priva di punti morti o di banali dialoghi introspettivi e/o carichi di sentimentalismo. Dash da poco rimasto single sembra intenzionato a ricercare nella completa solitudine la propria felicità, ripudiando il Natale stesso e ciò che socialmente rappresenta; parallelamente, invece, Lily porta in campo una gioia viscerale per la celebrazione e per la festività in quanto tale. Due caratteri diametralmente opposti, ma come i film insegnano: gli opposti si attraggono.
Vera debolezza della puntata, ma è facile immaginare che si tratti del tallone d’Achille della serie nel suo complesso, sono i cliché narrativi in cui purtroppo spesso si scade tra una scena e l’altra. La qualità della storia non sembra risentirne troppo, ma è chiaro quanto si vada a perdere di originalità nel momento in cui si riconduce il plot a schemi narrativi utilizzati (ed abusati) da più di vent’anni. Anche lo stesso finale, con il ribaltamento della situazione rappresenta un elemento abbastanza telefonato nonché prevedibile.
Nel complesso, tuttavia, la puntata intrattiene il giusto e Dash & Lily potrebbe tranquillamente essere il prodotto leggero di cui si ha bisogno tornati a casa da una giornata piena di lavoro e/o di impegni. C’è qualche dettaglio che ne inficia l’originalità, ma scendendo a patti con questi dettagli si può tranquillamente procedere con la visione.

 

“It’s the most detestable time of the year. The forced cheer, frenzied crowds. The carolers who’ve had so much eggnog they’ve forgotten the words. And, of course, the couples naive enough to mistake holiday spirit for being in love. I made that mistake once, too. Never again.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dash e Lily
  • L’improvvisata caccia al tesoro
  • Scazzottata con Babbo Natale
  • Clima natalizio
  • Flashback leggermente fuori contesto, anche se aiutano lo spettatore a dare maggiore profondità e background ai protagonisti
  • Cliché delle commedie romantiche

 

Dash & Lily: la commedia romantica natalizia… rilasciata a novembre.

 

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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