DC’s Legends Of Tomorrow 2×11 – TurncoatTEMPO DI LETTURA 5 min

/
0
(0)

“I hate Christmas!”

Un classico delle serie televisive americane (ma si trova anche in molte serie europee e italiane ormai) è lo “speciale di Natale”.
Quelle belle puntate intrise di buoni sentimenti, caratterizzate dall’happy ending scontato e dalla generale spensieratezza dei protagonisti!
Ovviamente tali “speciali natalizi” risultano già irritanti sotto le feste, quindi figurarsi se vengono proposti completamente fuori stagione.
Ecco questo è esattamente quello che succede in questa puntata di “DC’s Legends Of Tomorrow“.
Questa volta, infatti, l’ambientazione temporale scelta dagli autori è una vigilia di Natale, ma non una qualsiasi, bensì quella del 1776, in piena rivoluzione americana. Tale ambientazione fa sì che l’episodio sia anche intriso di retorica filo-americana che lo rende, a maggior ragione, ancora più irritante anche se (forse) l’intenzione originaria degli autori era fare una parodia proprio di questi sentimenti nazionalpopolari.
Fatto sta che, dopo due puntate in cui la serie si era alzata enormemente di livello, quest’ultimo episodio sembra essere un passo falso soprattutto perché l’episodio parte con tutte le buone intenzioni.
Una nota positiva, infatti, è aver operato lo sconvolgimento dei ruoli per i protagonisti, soprattutto per quelli che, finora, erano rimasti in secondo piano (tendenza che sembra essere diventata comune nell’universo DC/The CW): Rip Hunter è, infatti, passato al lato oscuro dopo il lavaggio del cervello, operato nello scorso episodio, Jax diventa il “capitano per un giorno”, Mick Rory è la coscienza critica ed etica del gruppo e non solo (in realtà è un ruolo che gli sta diventando preponderante in questa stagione che alla fine diventi lui l’eroe che salverà tutti nell’ultimo episodio?), Ray Palmer fa il Jax della situazione, Acciao-Amaya diventano ufficialmente i nuovi Ray Palmer-Hawkgirl e Sara e Stein diventano secondari (qualcuno doveva pur rimanere fuori dalle grandi imprese).
Tutti questi cambiamenti di ruoli sono una vera fonte di ricchezza, sia per la verticalità dell’episodio (fa sempre bene offrire novità allo spettatore e creare difficoltà nuove agli eroi) sia per l’orizzontalità della serie perché tali cambiamenti fanno maturare le Leggende, rendendoli sempre di più dei personaggi complessi e sfaccettati, grazie a questo “percorso di formazione personale”.
Inoltre, il fatto di doversi scontrare contro Rip Hunter, nelle vesti inedite di villain, innalza ulteriormente il tasso di drammaticità delle scene costringendo i “buoni” a un continuo esame di coscienza.
Drammaticità che viene esaltata anche dall’ambiente “claustrofobico” della Waverider (che non ha mai avuto così tanti attacchi in così poche puntate), vero e proprio scenario da thriller psicologico.
Proprio per questi elementi positivi, che rendono godibile la puntata, tutto ciò che non li riguarda appare come superfluo e mal conciliante con essi. Alcune trovate degli sceneggiatori, come i dialoghi tra George Washington e Mick Rory, la ship tra Accaio e Amaja nei boschi (sebbene molti vorrebbero avere Amaja come “infermiera”) e, in generale, la scena finale fanno sì che tali elementi banalizzino un episodio che poteva essere una svolta principale nella narrazione, mentre qui diventa una semplice puntata di raccordo.
Si salvano giusto gli intermezzi di Ray Palmer versione Gulliver perché contengono più di un omaggio a una nota saga cinematografica e perché finalmente mostrano una CGI che rasenta la perfezione (il ratto gigante è realizzato con una tecnica davvero notevole).
Per questo motivo la puntata si merita un Save, che non è necessariamente negativo, anzi, proprio per i risvolti che presenta, va considerata come un episodio di raccordo che lascia intendere la preparazione di nuovi colpi di scena verso la fine (ormai quasi vicina) di questa seconda stagione delle Leggende.
Non rimane, dunque, che attendere tali risvolti e che gli sceneggiatori dato che siamo in piena retorica trumpiana rendano di nuovo grande DC’s Legends Of Tomorrow.
 

Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Il titolo dell’episodio si riferisce ad un termine diventato proprio del linguaggio militare. Un “turncoat” è colui che compie una defezione e passa da una parte all’altra, cambiando anche i propri ideali. In Italiano, la parola è traducibile come “voltagabbana”. La parola si rivolgere direttamente a Rip Hunter, il quale diventa un traditore alleandosi con la Legion Of Doom (anche se, ovviamente, non volontariamente).
  2. Heat Wave rompere la quarta parete quando descrive lo show nella opening credits.
  3. Quando Amaya chiede a Nate dove essi siano quando si perdono, risponde dicendo “not in Kansas anymore”, citando il Mago Di Oz. Una ulteriore citazione al Mago Di Oz avviene alla fine, quando Nate regala delle scarpette rosse ad Amaya.
  4. Sempre Nate, nello spiegare l’evoluzione delle relazioni dal 1940 al 2017, usa come esempio la dating app Tinder.
  5. La relazione tra Nate e Amaya finisce sul nascere a causa della convinzione di lei la quale crede fortemente che i membri della stessa squadra non debbano frequentarsi. Questa legge non scritta diventerà, in tempi moderni, un vero ordinamento scritto in gruppi come la Justice League, dove per il perfetto funzionamento del team, sono vietate le relazioni tra membri della stessa squadra. Vi siete mai chiesti perché Superman e Wonder Woman non copulano mai? Ora lo sapete.
  6. Ad un certo punto, nell’ufficio di Rip Hunter, si può vedere l’elmo del Doctor Fate.
  7. Ray cita il musical Hamilton, dicendo che senza George Washington non l’avrebbero mai visto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Rip Hunter brutto, bastardo e cattivo
  • Ribaltamento generale dei ruoli e crescita dei personaggi
  • Tesoro mi si è ristretto Ray Palmer!
  • Atmosfera natalizia fuori stagione
  • Quel che si temeva: l’Acciao-Amaya’s ship
  • Introduzione da sit-com
  • Retorica filo-americana

 

Puntata natalizia decisamente fuori stagione, piena di spunti e di cambiamenti importanti per le Leggende che si presentano con ruoli e vesti inedite. Purtroppo il tono scanzonato generale, una certa retorica filo-americana e un paio di storylines noiose che rallentano il tutto fanno sì che questa diventi una normale puntata di raccordo invece che una svolta importante all’interno di questa seconda stagione. Tuttavia lascia anche sperare bene per il futuro, perciò aspettate prima di disperare.

 

The Legion Of Doom 2×10 1.78 milioni – 0.6 rating
Turncoat 2×11 1.77 milioni – 0.7 rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

Precedente

Urban Myths 1×03 – Adolf Hitler The Artist

Prossima

Taboo 1×05 – Episode 5