DC’s Legends Of Tomorrow 5×05 – Mortal KhanbatTEMPO DI LETTURA 3 min

/
0
(0)

Questa quinta stagione di DC’s Legends Of Tomorrow non è iniziata nel migliore dei modi. Vuoi per colpa di Crisis On Infinite Earths che non è stato “recepito” in maniera corretta dallo show (detto in un’altra maniera meno politicamente corretta: crossover o meno, non c’è stato alcun cambiamento per alcun personaggio della serie e questo, francamente, è inaccettabile sotto ogni punto di vista), vuoi per colpa della villain stagionale che non è stata granché approfondita, questi primi cinque episodi hanno lasciato abbastanza l’amaro in bocca. Specie constatando la qualità della trama verticale e l’utilizzo dei vari personaggi che ha causato non poco odio/frustrazione nel pubblico.
All’improvviso però, proprio nel momento di maggior bisogno, Phil Klemmer e Keto Shimizu si ricordano che esiste una trama orizzontale e decidono di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte risollevando le sorti di questa sgangherata stagione. Nello specifico, nel caso in cui la metafora non sia stata colta, il cerchio è Charlie e la botte è la trama orizzontale.

Berhad: Why are you running?
Charlie/Clotho: My sisters are coming after me. They have been ever since I destroyed our loom.
Berhad: Wait, you’ve been running for thousands of years?
Charlie/Clotho: Yes, and I’ve always stayed one step ahead. I scattered the loom pieces across the multiverse, which took away my sisters’ powers. But now that we’re all in one universe (thanks to Sara and her merry band of paragons), the loom pieces are back on one plane. And now it’s only a matter of time until my sisters find me.
Berhad: And when they do?
Charlie/Clotho: They’ll kill me. And anyone that I’m with. Which is why I left.

L’introduzione di altri due villain e la nuova caratterizzazione di Charlie che ne giustifica i poteri sono un ottimo risultato di una tecnica che, nei fumetti, viene chiamata retro continuity: ovvero si prende un personaggio e si aggiunge un elemento al suo passato che cambia radicalmente la percezione che si ha di lui/lei nel presente. In questo caso, Charlie non è più un mutaforma ma una delle tre Parche (Clotho per la precisione), il che porta a riconsiderare completamente sia il suo valore che la sua utilità. Se fosse successa la stessa cosa anche con Berhad sarebbe stato meglio ma non si può pretendere troppo a questo punto.
A questo punto la stagione può prendere una piega decisamente migliore ed inaspettata, anche togliendo un po’ di peso ad Astra Logue che, palesemente, non è stata capace di crearsi nè un’aura, nè un certo peso specifico in queste puntate. Quindi condividere il ruolo di villain stagionale (che tra l’altro spiega l’arrivo di Joanna Vanderham, verosimilmente nel ruolo di una delle due Parche rimaste) è una scelta che sicuramente ripagherà nel lungo periodo.
Come ciliegina sulla torta ad una puntata che mette finalmente il sorriso sul volto del proprio pubblico, si può giustificare l’assenza di Caity Lotz se si guarda ai titoli di coda. Il capitano della Waverider esordisce infatti dietro la macchina da presa per firmare la regia di un episodio ricco d’azione che, oggettivamente, è esente da pecche.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Caity Lotz, per essere alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, fa davvero un lavoro più che discreto
  • Finalmente viene data un po’ di tridimensionalità al character di Charlie che finora ha solamente suscitato rabbia e frustrazione
  • “Can we see your OG form?”
  • All’alba del sesto episodio si scopre finalmente la vera trama orizzontale…
  • Gengis Khan
  • Gengis Khan in monopattino
  • Gengis Khan in moto
  • Gengis VS Il Principe Carlo
  • Behrad si è bombato Charlie: c’è proprio speranza per tutti a questo mondo insomma…
  • Behrad era, è e continuerà ad essere un character dimenticabile
  • Mick poco usato

 

All’improvviso tutto e (quasi) tutti scoprono di avere una certa utilità sia a livello di trama orizzontale che a livello di profondità narrativa. Specialmente, non si può che apprezzare la rinnovata verve data a certi personaggi, Charlie su tutti, che finora erano stati usati al loro meglio come fermaporte. Ora forse non più…

 

A Head Of Her Time 5×04 0.72 milioni – 0.2 rating
Mortal Khanbat 5×05 0.74 milioni – 0.2 rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

Precedente

Dispatches From Elsewhere 1×01 – 1×02 – Peter – Simone

Prossima

My Brilliant Friend: The Story Of A New Name 2×08 – The Blue Fairy