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“Non ho mai pensato al mio futuro. Al fatto d’invecchiare. Forse perché il futuro non è mai stato buono con persone come me o con il loro cari. Ma improvvisamente il mio futuro sembra estremamente possibile. E invecchiare non è solo una possibilità. È qualcosa che mi attrae.”
Un futuro incerto. L’incapacità di poterlo inquadrare e di riuscire a cogliere la propria presenza all’interno di questo fantomatico quadro. Sono problematiche comuni, conosciute a molte persone e che rappresentano fonti di dubbi esistenziali vecchi come il mondo. L’imprevedibilità, la volatilità. Problematiche che sembrano toccare Dexter, a loro modo, nuovamente mostrato sotto un lato umano a lui solitamente così avverso. Eppure il futuro inizia ad essere più limpido e meno torbido anche per lui, per il Macellaio di Bay Harbor. La sua sete di sangue continua a palesarsi, ma in un certo tal senso sembra riuscire a trovare delle attenuanti in grado di limitarla. Hannah è sicuramente una di queste attenuanti. Vero, nella scorsa puntata Dexter uccide Clint (il padre di Hannah) e si sbarazza del suo corpo, ma risalta agli occhi dello spettatore come un fantomatico atto finale: Dexter, infatti, non aveva ucciso il piromane fantasma preferendo che fosse la polizia a trovarlo.
Parallelamente, Hector Estrada (il mandante dell’omicidio della madre) viene rilasciato sulla parola dando la possibilità a Dexter di archiviare forse in definitiva un capitolo della propria vita: eliminato Estrada, infatti, riscaldato dall’amore di Hannah ed Harrison cosa potrebbe mai turbarlo dalla prima vera percezione di “famiglia” dai tempi di Rita?
Per la prima volta Dexter inizia a pensare al suo futuro in maniera positiva, vicino ai suoi affetti più chiari. Un happy ending inconsueto per uno show come Dexter che ben presto riporta con i piedi per terra sia il protagonista, sia il proprio pubblico. La realtà è molto diversa da qualsiasi tipo di pensiero dettato dall’immaginazione.
La finta pista inscenata da Dexter certifica ulteriormente il ruolo di Doakes quale Macellaio: il capanno secondario, la barca, il materiale per gli omicidi con tanto di sangue ed impronte digitali. Dimostrazioni inconfutabili che, tuttavia, non convincono totalmente LaGuerta ora sospinta da un solo e semplice dettaglio rimasto fuori dall’equazione: quel vetrino (dettaglio del Macellaio mai rilasciato al pubblico) ritrovato all’interno della Chiesa, esattamente sotto al tavolo in cui Travis si sarebbe suicidato. Dove si piazza quel vetrino in questo fantomatico quadro di colpevolezza di Doakes?
Proprio da questa incapacità di accettazione, LaGuerta estrae il fantomatico coniglio dal cappello: fa liberare sulla parola Estrada e successivamente lo fa pedinare dalla polizia restando costantemente informata dei suoi spostamenti. Dexter, inconsapevole di questo piano astutamente escogitato dal capitano della polizia, si ritrova quasi incastrato riuscendo a fuggire dal container (insieme ad Estrada che successivamente riuscirà a liberarsi e gettarsi in mare).
Una realtà che colpisce Dexter, quindi, con sonori schiaffi in faccia: dopo aver rischiato di perdere la libertà contro un nemico contro cui dovrà prima o poi fare i conti (LaGuerta), rischia di perdere Debra in seguito ad un incidente in auto orchestrato da Hannah.
In questo secondo frangente lo schiaffo è forse ancora più duro sia per il sentimentalismo in gioco (i due più forti legami di Dexter si ritrovano l’una contro l’altra), sia per la tematica del futuro ripresa ad inizio recensione e palesata in un monologo da parte proprio di Dexter.
Con le spalle al muro e senza un vero appoggio (Hannah in prigione e Debra priva ormai di fiducia in lui), Dexter si ritrova a dover affrontare il finale di stagione forse più pericoloso per lui dall’inizio della serie.
Parallelamente, Hector Estrada (il mandante dell’omicidio della madre) viene rilasciato sulla parola dando la possibilità a Dexter di archiviare forse in definitiva un capitolo della propria vita: eliminato Estrada, infatti, riscaldato dall’amore di Hannah ed Harrison cosa potrebbe mai turbarlo dalla prima vera percezione di “famiglia” dai tempi di Rita?
Per la prima volta Dexter inizia a pensare al suo futuro in maniera positiva, vicino ai suoi affetti più chiari. Un happy ending inconsueto per uno show come Dexter che ben presto riporta con i piedi per terra sia il protagonista, sia il proprio pubblico. La realtà è molto diversa da qualsiasi tipo di pensiero dettato dall’immaginazione.
La finta pista inscenata da Dexter certifica ulteriormente il ruolo di Doakes quale Macellaio: il capanno secondario, la barca, il materiale per gli omicidi con tanto di sangue ed impronte digitali. Dimostrazioni inconfutabili che, tuttavia, non convincono totalmente LaGuerta ora sospinta da un solo e semplice dettaglio rimasto fuori dall’equazione: quel vetrino (dettaglio del Macellaio mai rilasciato al pubblico) ritrovato all’interno della Chiesa, esattamente sotto al tavolo in cui Travis si sarebbe suicidato. Dove si piazza quel vetrino in questo fantomatico quadro di colpevolezza di Doakes?
Proprio da questa incapacità di accettazione, LaGuerta estrae il fantomatico coniglio dal cappello: fa liberare sulla parola Estrada e successivamente lo fa pedinare dalla polizia restando costantemente informata dei suoi spostamenti. Dexter, inconsapevole di questo piano astutamente escogitato dal capitano della polizia, si ritrova quasi incastrato riuscendo a fuggire dal container (insieme ad Estrada che successivamente riuscirà a liberarsi e gettarsi in mare).
Una realtà che colpisce Dexter, quindi, con sonori schiaffi in faccia: dopo aver rischiato di perdere la libertà contro un nemico contro cui dovrà prima o poi fare i conti (LaGuerta), rischia di perdere Debra in seguito ad un incidente in auto orchestrato da Hannah.
In questo secondo frangente lo schiaffo è forse ancora più duro sia per il sentimentalismo in gioco (i due più forti legami di Dexter si ritrovano l’una contro l’altra), sia per la tematica del futuro ripresa ad inizio recensione e palesata in un monologo da parte proprio di Dexter.
Con le spalle al muro e senza un vero appoggio (Hannah in prigione e Debra priva ormai di fiducia in lui), Dexter si ritrova a dover affrontare il finale di stagione forse più pericoloso per lui dall’inizio della serie.
“Avrei fatto meglio a non contare sul futuro. Quello in cui si può credere è l’attimo, il momento. Perché in un battito di ciglia, tutto può cambiare.”
PRO:
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Le ricerche di Tom e LaGuerta: la falsa pista inscenata da Dexter e la mole di dettagli disseminati all’interno del falso capanno di Doakes
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Debra ed Hannah: un tentativo di pace che si risolverà con un tentato omicidio
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La scelta dolorosa di Dexter, sentimentalmente diviso tra Hannah e Debra
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LaGuerta che incastra Dexter utilizzando Estrada: quasi scacco matto al Macellaio di Bay Harbor!
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Angel e LaGuerta: un confronto che permette ad Angel di tornare nuovamente utile all’interno dello show dopo una stagione dove ha praticamente ricoperto il ruolo della carta da parati
CONTRO:
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Quinn, unico vero assento in un episodio coralmente quasi perfetto
Dexter si prepara alla grande al finale di stagione. Fate il vostro gioco.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.