Arrow 1×08 – VendettaTEMPO DI LETTURA 5 min

Apriamo la recensione concentrandoci sull’aspetto principale della puntata: le sottili differenze che abbattono le enormi similitudini tra Freccia Verde e La Cacciatrice, principale argomento della puntata utile per caratterizzare non solo i due personaggi singolarmente, ma anche la loro complicata relazione amorosa e non. Se da una parte può storcere il naso vedere la coppia che scoppia Helena/Olvier lasciarsi così presto, dall’altra la puntata spiega in maniera cristallina i motivi per cui i due neo-vigilantes non possono continuare a vivere felici e contenti. Motivi, per altro, ben argomentati.
Escludendo la passione che ha legato per poche ore Bertinelli e Queen, il motivo della loro incompatibilità sta nell’elemento che ha deteriorato il rapporto che legava i due sul piano “lavorativo” in cui la coppia assumeva il loro due alter-ego mascherata; tale rapporto, ricordava molto lo stesso legame per cui, nei fumetti, Devil e il Punitore si lasciano spesso e volentieri andare ad incontri sanguinolenti fatti di botte da orbi e scontri senza quartiere. I due vigilantes in costume della Marvel vogliono praticamente la stessa cosa, ma la mettono in pratica in due modi completamente diversi e che nessuno dei due può accettare: Frank Castle uccide i criminali, mentre Matt Murdock usa il sistema per mettergli in galera; Matt non la vede come Frank e viceversa, disaccordo che genera solo critiche e accuse verso i metodi dell’altro, oltre che degenerare in qualcosa di peggio perché entrambi considerano il metodo dell’altro sbagliato. E’ come se cercassero di presentarsi usando due lingue diverse, o meglio ancora, è come se volessero raggiungere Roma partendo da Como senza usare la macchina: uno vuole andare a piedi e l’altro in bicicletta e nessuno dei due riesce a far capire all’altro perché preferisce un modo piuttosto che l’altro. Entrambi sono dei potenziali alleati per l’uno e per l’altro, perché con le loro abilità potrebbero dare un grandissimo contributo alla crociata o di Devil o del Punitore. Ma anche nemici, perché a volte si trovano a lavorare sullo stesso caso e finire per tornare a discutere sulle stesse cose.
Cosa è davvero giusto? Uccidere e risolvere il problema dell’evasione dei criminali, o valorizzare e proteggere una certa superiorità morale che fa la differenza nonché vera distinzione tra criminale ed eroe? E’ una bella domanda, effettivamente, e non si può di certo negare che entrambi hanno sia torto che ragione sulle loro tesi. Questo sfocia infatti in combattimenti ardui e violenti, che non è altro che la rappresentazione fisica della loro frustrazione, nata dall’incapacità di farsi capire dall’altro. Le similitudini e le differenze tra i due vigilantes sono delineate in maniera superba durante la puntata e tengono incollato lo spettatore alla visione di “Vendetta” sopratutto perché, in cuor suo, spera che uno dei due ceda alla priorità dell’altro e continuino a fare coppia fissa; ma già da un po’ Arrow si è dimostrato essere un serial che poco guarda in faccia allo spettatore e delinea questa la relazione Green Arrow/Huntress seguendo il concetto di “forza inarrestabile/oggetto inamovibile”, segando quindi una rottura, ma una caratterizzazione psicologica/comportamentale dei personaggi molto ben sfaccettata. Il prezzo per una così godibile caratterizzazione, è purtroppo quello di subirsi alcuni siparietti che sanno di stucchevole e che poco interessano agli spettatore per incapacità di toccare le sue corde e interessato nel giusto modo.
Oltre al personaggio di Thea, la quale non ha ancora trovato la sua strada e si classifica come personaggio vagante e senza meta dello show, oltre ad una dozzina di personaggio con un bel potenziale poco sfruttato, abbiamo la penosa storia d’amore tra Tommy e Laurel. Lei, ragazza che crede che tutto le è dovuto, pretenziosa di un piedi stallo su cui ergersi e gridate “guardatemi!” fino alla distruzione totale delle corde vocali. Lui, semplicemente il classico idiota da telefilm armato di battutine trovate sul Cucciolone e di patrimonio esagerato per far col… Ah no. Quanto potrebbe piacere una storia così? “Poco” non è il termine esatto, ritentate. Ecco, ora ci siete: “per niente” è quello giusto.

Mentre il sottobosco dei personaggi in costume si fa sempre più vivo e pulsante, nascono anche le prime rivalità del settore che tanto forniranno cospicue dosi di nerdgasm in futuro. Tutto ciò, al prezzo di alcuni difettucci su cui non ce la sentiamo proprio di transigere. Poca roba, ma se non ci fosse, sarebbe meglio.