“What are you gonna tell him? There are a hundred garbage bags with chopped up human beings at the bottom of the Atlantic Ocean?! What the fuck do you think that would do to him? He’d turn out worse than you and you are a fucking monster!”
I dialoghi introspettivi di Dexter con la propria coscienza, in scena con le sembianze di Harry Morgan, hanno da sempre rappresentato per il personaggio interpretato da Michael C. Hall un fondamentale strumento per riuscire a creare maggiore empatia con il contesto narrativo. Un aspetto, questo, molto importante per una persona dedita all’hobby dell’assassinio e della macellazione di cadaveri, intenta a nascondere questo suo lato. È stata una scelta interessante quella di variare Harry con la sorellastra, Debra: il rapporto tra Dexter e Debra è sempre stato molto complesso, in particolar modo nelle ultime stagioni quando la donna aveva scoperto il Codice e l’esistenza dell’Oscuro Passeggero. Una verità che ha progressivamente lacerato il rapporto nonostante il forte sentimento che ha legato i due fino alla fine.
Ma Debra è sempre stata una persona sincera, anche se con la sua verità rischiava spesso e volentieri di ferire il prossimo. Risulta molto d’impatto, quindi, il confronto iniziale in cui Debra (o sarebbe meglio dire la sua proiezione) assale verbalmente Dexter per anche solo pensare di rivelare il proprio segreto ad Harrison e, così facendo, avvicinarlo all’Oscuro Passeggero da cui lui stesso sembra impossibilitato ad allontanarsi.
DA MIAMI CON FURORE… ANGEL BATISTA
Come si appuntava nella precedente recensione c’è molta carne al fuoco, forse troppa ed il rischio di sovraccaricare la narrazione, considerato anche il passato dello show, è molto alto.
Due sono i risvolti narrativi più grossi portati in scena da “Runaway”. Il primo è la scoperta da parte Angela e Molly che Matt non è veramente a New York City in un lussuoso hotel dal momento che una persona che si finge il ragazzo sembra lasciare tracce appositamente per depistare le indagini (molto probabilmente al soldo di Kurt). Il secondo importante risvolto è Dexter Morgan che prende possesso di Jim Lindsay: a New York City Angela prende parte ad una conferenza di cui è relatore niente di meno che Angel Batista (invecchiato nemmeno di un giorno) e, unitamente alle frasi di Harrison sotto effetto di droga rivolte a Audrey, un tarlo le si insinua nella mente.
Tornata a casa la donna si mette a fare qualche ricerca e stampa il necrologio di un volto a lei conosciuto molto bene ma che ha come indicazione un altro nome: Dexter Morgan.
Un segreto riportato quindi a galla che dovrà essere correttamente giustificato alla donna: a creare maggiori problemi a Dexter non è tanto il legame affettivo quanto piuttosto il ruolo all’interno della comunità (capo della polizia).
A favor di storia, ovviamente, la coincidenza sfacciata di far incrociare Batista ed Angela, ma si tratta di una scelta interessante che smuove ulteriormente le acque. L’unico dubbio, come già in precedenza sollevato, è la capacità degli sceneggiatori di riuscire a destreggiare tutte queste piccole sottotrame senza perdere pezzi nella seconda metà della stagione: sarebbe un peccato aver resuscitato Dexter Morgan dalla tomba per poi, nuovamente, fallire clamorosamente con il suo finale.
VENDETTA VERA
Altro aspetto narrativo della puntata è l’evoluzione della sete di sangue di Dexter che sembra essere passata da semplice desiderio di giustizia a pura vendetta. Un aspetto, questo, che coincide con il desiderio di proteggere il figlio e che si consuma con due falliti tentativi di omicidio da parte dell’ex ematologo di Miami. A sottolineare che si tratta di vendetta c’è l’avventatezza dell’azione e della totale mancanza di raziocinio nel prevedere possibile problematiche collegate ai due attacchi.
Quello riportato in scena è pur sempre un Dexter lontano dalle scene del crimine da parecchio tempo, quindi arrugginito. Esattamente come era possibile notare dopo l’omicidio di Matt, quando Dexter aveva grossolanamente macchiato di sangue buona parte del perimetro di casa sua senza nemmeno accorgersi (tracce completamente ignorate poi dai cani, tra l’altro).
LEGAMI LETALI
Il problema che si ritrova a dover affrontare ora Dexter è la principale motivazione per cui la produzione di questo show ha fatto decisamente storcere il naso: Jim deve nascondere Dexter ed ora che è venuto allo scoperto il suo segreto dovrà giustificarlo in qualche modo. Per quale motivo rischiare tutto per riavvicinarsi a delle persone ed allacciare dei rapporti, quindi? Se il fine ultimo della fuga da Miami era quella di preservare i propri cari dagli effetti dell’Oscuro Passeggero, perché farsi dei nuovi amici (ed una nuova fidanzata) ad Iron Lake? Questo è l’aspetto totalmente senza senso di questo show che non potrà essere giustificato in modo alcuno visto che nega totalmente la conclusione della serie madre. Tanto vale prenderlo come semplice dato di fatto e non pensarci più. Ma la poca lungimiranza narrativa resta aberrante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una puntata decisamente valida e che continua sulla falsa riga della precedente. Anzi, la posta in palio sembra essersi alzata ulteriormente ora che il segreto di Jim/Dexter sembra essere stato riportato a galla. Sarà interessante come riuscirà a gestire anche questo problema l’ormai ex Macellaio di Bay Harbor.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.