Sarah Jessica Parker torna in tv, stavolta non solo come attrice protagonista ma anche come executive producer.
Dopo l’enorme successo ottenuto da Sex And The City, serie tv ancora molto amata anche a distanza di dodici anni dal suo ultimo episodio, la Parker torna a cavalcare le scene televisive nel cable network che l’ha resa celebre: HBO. Se questa può sembrare, sulla carta, una buona notizia perché non si vedeva l’ora di rivedere la cara Carrie Bradshaw, sarebbe meglio aspettare a cantare vittoria e tenere a freno le aspettative perché Divorce non è uno show su cui scommettere.
Come prima cosa occorre togliersi dalla testa S&TC. Divorce è una serie completamente diversa e, soprattutto, il personaggio della Parker è l’opposto di Carrie. Quando si interpreta un personaggio così amato dal pubblico, per un attore spesso risulta particolarmente difficile spogliarsi dei suoi panni e vestirne altri. Sarah Jessica Parker lo sa bene ma la sfida non la spaventa, lanciandosi con determinazione in questa nuova avventura. È un peccato rovinarle l’entusiasmo ma di fronte a un pilot così debole e scialbo non si può restare indifferenti.
Divorce si presenta con una trama semplice e banale. Già le premesse non erano promettenti ma un po’ di potenziale c’era e si sarebbe dovuto e potuto sfruttarlo facendo anche leva sulla presenza della Parker. Il tema del divorzio è un tema delicato e particolare da trattare, rivisitato poi in chiave comedy poteva essere interessante. Invece si assiste ad un insieme di situazioni scontate e totalmente senza quel tocco di comicità che anche il dark humor dovrebbe suscitare. Sia chiaro: Divorce non è una comedy ma un dramedy ed in quest’ottica va visto.
L’unico aspetto che si salva, forse, è l’interpretazione di Sarah che riesce a vestire bene i panni di Frances, anche se siamo anni luce lontani dalla performance da Emmy.
Il resto è un misero susseguirsi di cliché. C’è una coppia in crisi nera, una richiesta di divorzio fatta a una festa finita in modo ridicolo male, un rapporto conflittuale tra una figlia arrabbiata e una madre piena di sensi di colpa, un amante e discorsi troppo frivoli tra amiche. Il tutto si traduce, appunto, in una grande insalatona di terribile scontatezza, noia e stereotipi fastidiosi. Non c’è quella profondità necessaria, anche a una comedy dramedy per affrontare un argomento come il divorzio. Una serie dramedy, poi, dovrebbe far almeno sorridere mentre le scene che, presumibilmente, avrebbero dovuto far ridere lasciano per lo più impassibili, a partire dal ridicolo ambaradan avvenuto alla festa di compleanno con tanto di pistole e vomito sulle scarpe di un poliziotto. I dialoghi sono quasi piatti, le relazioni tra i vari personaggi vuote e stereotipate, prime fra tutte quelle tra Frances e le sue amiche e non si capisce il bisogno di farle apparire come tre cinquantenni sgallettate, come se le donne potessero avere solo rapporti frivoli tra di loro.
Il vero “elefante rosa nella stanza”, però, è l’amante di Frances. Non avrebbero potuto inserire una storyline più fastidiosamente scontata di questa. Un po’ perché si fa passare il divorzio come una drastica scelta che si prende solo se si ha un’alternativa (tant’è che lei sembra cambiare idea quando riceve un imbarazzante due di picche da lui), un po’ perché lui è uno stereotipo che cammina: è francese, è bravo a letto e inorridisce alla notizia del divorzio, frantumando i sogni di amore di Frances. C’è davvero bisogno di continuare?
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Pilot 1×01 | 0.57 milioni – 0.1 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.