L’impressione che resta dopo ben 3 puntate di questa ultima stagione di Downton Abbey è che devono aver fatto credere a Julian Fellowes che le puntate non siano 8, ma una ventina. Altrimenti resta difficile comprendere perché si sprechino tante opportunità di storyline e approfondimento/sfruttamento di personaggi in favore di materiale poco interessante e meramente riempitivo. Da dove iniziare? Innanzitutto la faida dell’ospedale. E’ innegabile che guardare Lady Violet e la nuova inviperita Lady Isobel spararsi addosso frecciate che nemmeno Legolas contro gli orchi alla battaglia del fosso di Helm sia fonte di immenso godimento per gli appassionati dei british witty dialogues caratteristici di Downton Abbey, ma basta questo a rendere la relativa storyline interessante? Adagiarsi sulla facilità con cui si rende bene qualsiasi loro scena grazie alla presenza scenica di Maggie Smith nelle parti di un personaggio ritagliato ad hoc per dialoghi brevi quanto incisivi, sprezzanti quanto brillanti, non sarà forse un peccato di faciloneria per Fellowes? L’intervento di Cora ha mosso qualche pedina in favore della fazione moderna della battaglia smuovendo la coscienza del Dr. Clarkson ma certamente ci saremmo attesi più mosse e contromosse con evidenti colpi di scena, invece di incontri su incontri di opinioni e offese ribadite, seppur con il consueto charme e tono composto (L'”en garde” era divertente, sì, ma ad un passo dal ridicolo).
Un maggior spazio al personaggio di Cora era da tempo auspicato da chi scrive ma, evidentemente, mal interpretato da Fellowes che si ostina a ritagliarle parti poco interessanti sia a livello personale che a livello di trama generale, fungendo un po’ da riempitivo; così come secondarie e riempitive sono le scene dedicate a Thomas. Che Cora non fosse una stronza snob lo sapevamo, non serviva il siparietto della sfuriata più scuse nei confronti delle domestiche; allo stesso modo è stata superflua la patetica scena di Thomas che fa il colloquio con questo nobile sconosciuto partito per la tangente dei tempi d’oro con tanto di pessimo espediente stilistico della musichetta nostalgica in sottofondo bloccata di colpo quando ritorna alla realtà: abbiamo capito che i tempi stanno cambiando; buttare personaggi a caso che ce lo ricordino nuovamente non è funzionale alla trama o al messaggio che si vuole trasmettere. La cosa più triste è che ormai non vale nemmeno più la pena scrivere “speriamo che nel futuro si dia più spazio a questi personaggi” perché se non c’è stata tale volontà in 5 stagioni non ve ne sarà in 5 puntate, e comunque verrebbe fuori qualcosa di approssimativo e insoddisfacente, oramai.
Il ritorno di Tom e Sybbie a casa (a sorpresa ma in parte anticipato dalla triste lettera mandata a Mary e ancora troppo prematuro per poter giudicare se è stata una scelta indovinata o forzata) potrebbe significare un loro riavvicinamento tale da poter definitivamente escludere il ritorno di Matthew Goode nei panni di Henry Talbot? E’ la stessa pagina di Downton Abbey sul sito della itv a smentirlo, annunciandone il ritorno proprio dalla prossima puntata. Considerando che mancano solo 5 puntate non significherebbe comunque affrettare troppo le tempistiche di una possibile love stroy? Non sarebbe stato meglio approfittare anche di queste prime tre puntate, e magari dare a Lady Mary un ambito di operatività all’interno della storia maggiore del semplice being bully nei confronti di Mrs. Hughes e nel fare da madrina a una gara di maiali? Non c’avremmo scommesso due lire un penny all’inizio ma c’è la possibilità che la serie termini con una lady Edith più figa di lady Mary ora che finalmente la sua storyline ha preso pieghe interessanti sia dal punto di vista personale/lavorativo sia dal punto di vista amoroso. Si potrebbe obiettare che anche il love interest di Edith abbia fatto il suo ingresso un po’ tardi per poter approfondire sufficientemente la loro storia ma la verità è che il suo personaggio è sempre stato così bistrattato da Fellowes che non c’è da stupirsi se per lei ci si accontenterà di un finale che sia almeno buono se non eccelso; lo stesso discorso non può esser fatto per Lady Mary a cui da subito ci si era affezionati, nonostante il caratteraccio, per la sua forza e per il suo atteggiamento nei confronti di quella che era, non solo la storyline principale per lei, ma anche per lo show nel complesso, ossia quella amorosa con cousin Matthew. Archiviata nell’empio modo in cui è stata archiviata, nessuno spettatore si sentirà soddisfatto da un series finale di Downton senza lady Mary di nuovo ammogliata o in procinto di; e non perché si crede che ne abbia bisogno, ma proprio per il contrario. Il suo personaggio, evolutosi costantemente e in particolare dopo la tragica morte del marito, si è rafforzato ancora più di quanto non lo fosse nel principio; vederla quindi cedere (sempre in quel “cold and unfeeling way” con cui professava il suo amore a Lord Gillingham) di nuovo di fronte all’amore sarebbe il giusto coronamento per lei, mentre i già evidenti progressi della timida e impacciata lady Edith portano ad essere soddisfatti anche nell’eventualità di un ending non tanto happy dal punto di vista amoroso (sebbene meritatissimo) ma che la mostri comunque forte e indipendente vivere da sola a Londra con Marigold alla guida della sua rivista.
Infine, nota estremamente positiva per l’atteso matrimonio di Carson e Mrs.Hughes (che si faticherà immensamente a chiamare Ms. Hughes): senza rendere nulla patetico o esagerato, sia per minutaggio che per stile, il matrimonio si è svolto senza drammi o sorprese spiacevoli e si è coronato con l’impeccabile discorso di Carson, tenero ma mai sdolcinato, convincente ma mai troppo spinto. Chapeau.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episode Two 6×02 | 10.04 milioni – ND rating |
Episode Three 6×03 | 10.04 milioni – ND rating |
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