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Dopo la grande esplosione mediatica de La Casa de Papel, il sodalizio tra Netflix e le produzioni seriali spagnole si è fatto via via sempre più stretto, con il proliferare di prodotti made in Spain che hanno avvicinato gli addicted di serie tv ai loro cugini iberici, fino ad allora quasi ignorati. Correva l’anno 2017 e i protagonisti della creatura di Álex Pina, con le loro tute rosse e le loro maschere di Salvador Dalí, facevano breccia nel nostro immaginario collettivo, diventando in poco tempo un vero e proprio fenomeno. Grazie all’impatto di Tokyo, Berlín, El Profesor e compagnia bella, i riflettori sono stati puntati oltre i Pirenei e così prodotti come Le Ragazze del Centralino, Élite, Vis a Vis, Alto Mare, La Cattedrale del Mare hanno avuto modo di trovare il loro giusto spazio all’interno del palinsesto. Non ci si può troppo stupire, dunque, se la piattaforma di streaming abbia deciso di puntare nuovamente sul marchio spagnolo e si sia affidata al già rodato Carlos Montero, ideatore e sceneggiatore proprio di Élite.
Questa volta, la trama della nuova miniserie El Desorden Que Dejas (Il Caos Dopo Di Te, nella versione italiana) è presa direttamente dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso Montero (il quale non si diletta solo sul piccolo schermo); il libro è un thriller ambientato in un fittizio paesino della Galizia rurale e ruota attorno al mistero del suicidio di Viruca, la professoressa di letteratura del liceo cittadino.
Carlos Montero guida l’intera serie, intervallandosi con pochissimi sceneggiatori e registi, come Javier Holgado Vicente, Andrés Seara, Silvia Quer e Roger Gual, sintomo di una responsabilità quasi affettiva nei confronti della trasposizione televisiva della sua opera. Tra i protagonisti principali, troviamo Inma Cuesta, Bárbara Lennie, Tamar Novas (Alto Mare) e Arón Piper (Ander Muñoz in Élite), i quali vengono chiamati ad interpretare dei personaggi ambigui, dalle mille sfaccettature e sempre in bilico tra luce e ombra.
Ciò che colpisce subito della miniserie, è senza dubbio la sua ambientazione: Novariz, così viene chiamato il paesino immaginario, è incastonato nell’entroterra galiziano, disseminato da campi immensi, fiumi e boschi, i quali rendono suggestiva la visione e aiutano a creare l’aura di mistero che avvolge la storia.
In questo scenario immerso nella nebbia, dove tutti si conoscono e dove tutti sembrano nascondere una parte oscura, fa la sua comparsa Raquel (Inma Cuesta), insegnante precaria convocata per ricoprire la cattedra di letteratura in una scuola superiore. La donna porta con sé altrettanti enigmi e segreti, essendo ossessionata dal fantasma della madre e barcamenandosi in un matrimonio non proprio idilliaco, come se, in qualche modo, il paesino l’avesse attratta verso il suo cuore pulsante di tenebre.
Nonostante sia principalmente un mystery-thriller, El Desorden Que Dejas mischia alla componente noir anche una buona dose di teen drama, con i soliti cliché e stereotipi di genere (il bello e dannato della classe, Raquel che fatica ad ambientarsi, i segreti bisbigliati dall’intera cittadina); d’altronde Carlos Montero ha abituato il suo pubblico a non aspettarsi niente di meno. Per fortuna, questi luoghi comuni, sebbene risultino sempre fastidiosi, vengono compensati dall’elemento drama, che riesce ad infondere spessore e credibilità alla storyline.
Carlos Montero guida l’intera serie, intervallandosi con pochissimi sceneggiatori e registi, come Javier Holgado Vicente, Andrés Seara, Silvia Quer e Roger Gual, sintomo di una responsabilità quasi affettiva nei confronti della trasposizione televisiva della sua opera. Tra i protagonisti principali, troviamo Inma Cuesta, Bárbara Lennie, Tamar Novas (Alto Mare) e Arón Piper (Ander Muñoz in Élite), i quali vengono chiamati ad interpretare dei personaggi ambigui, dalle mille sfaccettature e sempre in bilico tra luce e ombra.
Ciò che colpisce subito della miniserie, è senza dubbio la sua ambientazione: Novariz, così viene chiamato il paesino immaginario, è incastonato nell’entroterra galiziano, disseminato da campi immensi, fiumi e boschi, i quali rendono suggestiva la visione e aiutano a creare l’aura di mistero che avvolge la storia.
In questo scenario immerso nella nebbia, dove tutti si conoscono e dove tutti sembrano nascondere una parte oscura, fa la sua comparsa Raquel (Inma Cuesta), insegnante precaria convocata per ricoprire la cattedra di letteratura in una scuola superiore. La donna porta con sé altrettanti enigmi e segreti, essendo ossessionata dal fantasma della madre e barcamenandosi in un matrimonio non proprio idilliaco, come se, in qualche modo, il paesino l’avesse attratta verso il suo cuore pulsante di tenebre.
Nonostante sia principalmente un mystery-thriller, El Desorden Que Dejas mischia alla componente noir anche una buona dose di teen drama, con i soliti cliché e stereotipi di genere (il bello e dannato della classe, Raquel che fatica ad ambientarsi, i segreti bisbigliati dall’intera cittadina); d’altronde Carlos Montero ha abituato il suo pubblico a non aspettarsi niente di meno. Per fortuna, questi luoghi comuni, sebbene risultino sempre fastidiosi, vengono compensati dall’elemento drama, che riesce ad infondere spessore e credibilità alla storyline.
I personaggi, benché solo abbozzati, sono ben caratterizzati ed è proprio il loro continuo vacillare tra heroes e villains, a renderli interessanti. Nulla è come sembra nella piccola realtà galiziana, che cela un profondo abisso mascherato da apparente tranquillità.
La prima puntata scorre con un ritmo ben cadenzato, dove gli indizi sono dosati con maestria e furbizia, senza mettere subito troppa carne sul fuoco. Anche il suicidio di Viruca non viene subito conclamato, ma lo spettatore deve attendere i minuti finali per apprendere il mistero attorno al quale ruoterà l’intera stagione. Così, quello che sembrava un unico piano temporale, viene suddiviso in due linee distinte (passato e presente) con le due donne protagoniste (Viruca e Raquel) che non si incontreranno mai, nonostante sembrano essere legate da uno stesso destino beffardo. Toccherà a Raquel far luce sulla morte della sua “collega” e capire se si sia davvero tolta la vita o sia stata invischiata in qualcosa più grande di lei.
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El Desorden Que Dejas si presenta come un buon mystery-drama, nonostante qualche sbavatura. Lo scenario rurale, gli ambigui protagonisti e la morte di Viruca, fanno da traino per un binge-watching assicurato.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.