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Fam 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 3 min

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“We have never been less sure about anything in our entire lives.”

Bisogna gioco forza partire da questa precisa frase per poter analizzare il pilot di Fam, nuova comedy di casa CBS che ha fatto il suo debutto a gennaio inoltrato e che può vantare per questo primo episodio la penna di Corinne Kingsbury (magari il nome non dirà nulla, ma sapere che ha lavorato come sceneggiatrice per The Newsroom è comunque un qualcosa che fa curriculum) e la regia di Scott Ellis (già al lavoro per The Marvelous Mrs. Maisel).
Fam è una banalissima comedy senza una vera e propria verve innovativa, si tratta del consueto prodotto che anno dopo anno viene riproposto agli spettatori riscaldando la consueta minestra narrativa e variando, al più, qualche blando elemento decorativo.
Il plot è molto semplice e vede due futuri sposi (Clem e Nick) alle prese con la loro vita di coppia quando la sorellastra ed il padre (spacciato per morto a tutti gli altri personaggi) di Clem fanno irruzione nella loro vita variandone i meccanismi ed i precari equilibri.
Tutto risulta banale, tutto ha un retrogusto fortissimo di già visto eppure potrebbe valere la pena vedere quanto meno il primo episodio.

Cari amici di RecenSerie, ma siete davvero sicuri di quello che state dicendo?

Ecco quindi che si ritorna alla frase, tratta dall’episodio stesso, con la quale abbiamo deciso di aprire questa recensione: non siamo mai stati così poco sicuri riguardo a qualcosa.
Il merito non risiede sicuramente nel cast dal momento che Nina Dobrev (The Vampire Diaries) e Tone Bell (Truth Be Told, Disjointed) per quanto funzionali alla storia e capaci di reggere con tranquillità la scena, sicuramente non calamitano l’attenzione dello spettatore per la loro bravura recitativa. Complice, sicuramente, anche il fatto che risaltare all’interno di una comedy di questo tipo risulta abbastanza complicato.
Quale è, quindi, l’elemento che riesce a mantenere a galla la barca? La comicità e nello specifico le svariate punch line che lo show restituisce allo spettatore. È chiaro che non tutto il lato comico merita una menzione d’onore: alcune battute, come determinate scene, appaiono eccessivamente costruite e non immediate. Tuttavia, nel caos generale dell’episodio qualche risata non può non scappare, vuoi per una consequenzialità di eventi che stordisce; vuoi per un personaggio come quello di Freddy (Gary Cole, già apparso in Suits, The Good Wife, Veep e The West Wing) che da solo potrebbe reggere sulle proprie spalle un intero show. Specialmente il padre di Clem, Freddy, sia per il suo ruolo sociale (detective della omicidi), sia per la sua incapacità famigliare non può che risultare fin da subito simpatico anche grazie ad un modo di approcciarsi e di dialogare che lo rendono speciale e diverso da qualsiasi altro personaggio (anche principale) apparso fino a quel momento. Molto probabilmente non si tratterà di un personaggio innovativo o fuori dai consueti schemi narrativi a cui le comedy ci hanno abituato, ma rimane comunque una perfetta spalla comica in grado di gestire in autonomia il palco. E quando appare in scena si percepisce.
Al momento questa comedy raggiunge la piena sufficienza grazie ad un pilot che tutto sommato non fa dispiacere lo spettatore di aver perso del tempo nella sua visione. Ma è anche vero che risate registrate e comicità molto banale sono elementi che nascondono pericoli che si spera non si palesino mai all’interno dello show.
Quindi sì, sufficienza piena, ma è anche uno dei voti per cui non siamo mai stati meno sicuri.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Comicità e nello specifico si fa riferimento a Freddy (Gary Cole)
  • Punch line
  • Puntata che si lascia guardare senza troppe problematiche
  • Alcune scene sono portate all’eccesso
  • Risate registrate: la morte

 

Potrebbe essere l’ennesima comedy senza futuro e senza verve rivoluzionaria. Potrebbe e forse lo è. Eppure per una volta la visione non risulta un totale spreco di tempo ed anzi, sotto certi aspetti ripaga lo spettatore dell’impegno e del tempo dedicato. Trama banale, personaggi non eccessivamente interessanti (al momento, è chiaro, si tratta pur sempre di un pilot), ma un Gary Cole che da solo potrebbe gestire l’intero show senza troppi problemi. L’importante è che compaia in scena.

 

Pilot 1×01 7.34 milioni – 1.2 rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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