Fargo 1×03 – A Muddy RoadTEMPO DI LETTURA 4 min

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A quanto pare i protagonisti effettivi sono quattro. Lorne, Lester, Gus e Molly. In questo terzo episodio la cosa ci viene fatta capire meglio rispetto al precedente. Tuttavia inizia ad essere difficile parlare degli episodi di Fargo. Come abbiamo visto ci troviamo di fronte ad un film di 10 ore e come può essere possibile giudicare i pro e i contro di una porzione di film?
Detto questo, è possibile osservare come, nei 48 minuti circa di svolgimento di episodio, si possano riscontrare progressi nelle vicende dei protagonisti, ma tutti a velocità diverse. Se Molly e Lester rafforzano soltanto la loro posizione già affermata nello scorso episodio, Gus e Lorne danno una rapida sterzata alle loro azioni. Ma andiamo più nel “dettaglio”. Molly, da poliziotta che segue ciecamente il suo istinto, prosegue a testa bassa la sua pista che conduce al neo-vedovo Lester. Obbedendo agli ordini del suo superiore escogita un sottile stratagemma per ottenere ulteriori conferme sui suoi sospetti. Ed il sospettato stesso mantiene per tutto l’episodio lo stesso atteggiamento nervoso e difensivo (mamma mia l’ansia che riesce a trasmettere Martin Freeman!) salvo prendere una decisione radicale nel finale. Dall’altra parte Gus entra ufficialmente in gioco nelle indagini della cittadina, mentre Lorne si rivela ancora più spietato e calcolatore di quanto ci fosse stato rivelato in precedenza. In 10 righe ecco descritto il succo dell’episodio.
Ora sarebbe necessario soffermarsi su come questo succo venga talvolta brutalmente annacquato, mentre altre volte reso un cocktail pregiato. Tutto sta nel capire a chi è indirizzato il telefilm. Come si è già avuto modo di considerare, se ad un appassionato di cinema viene dato un film lungo dieci volte tanto, girato bene e ripartito in diverse parti, non potrà che esserne felice. Lo spettatore televisivo è però abituato ad avere gli episodi ripartiti in singole unità. Questa considerazione non deve essere fraintesa esclusivamente considerando l’ambito procedurale ed auto-conclusivo. Sono pochissimi i telefilm che si permettono di mandare avanti diverse storie un pezzetto per volta, senza focalizzarsi su nessuno in particolare (su tutti Game Of Thrones). Per unità, si intenda il rendere un episodio di una serie TV identificabile in qualsiasi modo dallo spettatore. Se da un lato è molto facile ricordare o comunque identificare episodi di telefilm seriali o di comedy, la bellezza di certe serie è stata spesso determinata da una continuità della storia con episodi non autoconclusivi, ma chiusi (per essere più chiari, basta prendere ad esempio l’episodio di Breaking Bad in cui Walt e Jesse restano bloccati con il camper). Con questo non voglio dire che l’esito di Fargo non sia buono. Sarebbe disonesto considerare malriuscito un episodio come “A Muddy Road”. Però occorre rendersi conto che spesso trasporre un film a serie televisiva, può essere tranquillamente presa come giustificazione per inserire sequenze (buone o cattive che siano) che normalmente troveremmo tra le scene tagliate, negli inserti speciali di un DVD. Sicuramente verrò smentito da sviluppi futuri, però, ad esempio, per ora non si è sentito minimamente il bisogno di dialoghi come quelli tra Molly e la sua amica stupida, o il dettaglio della ferita di Lester.
Fargo potrebbe essere tranquillamente una serie catalogabile tra i telefilm più nobili. E’ presto per giudicare, ma il vero bivio della vicenda e dello sviluppo sta nella seguente scelta: costruire una storia ben fatta e articolata (sicuramente ben girata), oppure percorrere i binari di una storia semplice ma costellata e decorata da mille ornamenti, dialoghi futili, silenzi tipici del cinema anni ’90 e tanto tanto autocompiacimento.

 

PRO:

  • La sigla è costituita dalle didascalie iniziali (presenti anche nel film): scelta originalissima
  • La sequenza finale
  • I dialoghi di Lorne
  • L’ansia trasmessa da Martin Freeman
  • Il personaggio di Molly veramente ben scritto
  • Coerenza nel far apparire, su un muro o frigo che sia, scritte piene di saggezza spicciola
  • Il kit per zombie
CONTRO:
  • Intere scene di cui si sarebbe potuto fare a meno (per ora)
  • Non si capisce ancora se Colin Hanks è capace o no
  • Povero cane

 

Fargo è come uno studente molto portato che però prende voti al di sotto delle sue possibilità perché distratto da qualcos’altro. Ed è una distrazione che non ci vorrebbe niente ad eliminare o superare, ma che allo stesso modo potrebbe far sprofondare del tutto la carriera scolastica dello studente in questione. Anche se non c’è motivo per non essere fiduciosi (e speranzosi) verso la prima ipotesi.

 

The Rooster Prince 1×02 2.03 milioni – 0.8 rating
A Muddy Road 1×03 1.87 milioni – 0.6 rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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