Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Martin, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa settima stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione.
I PRIMI 20 MINUTI
Martin: Ho solamente io la sensazione di aver visto una brutta copia zombie ed apocalittica di “Man of Science, Man of Faith” di Lost?
Fabrizio: Mettere Fear e Lost nella stessa frase è già una bestemmia di per sé, io ho visto una brutta copia di un qualsiasi drama post-apocalisse. Con aggiunta di vecchi con demenza senile e un sacco di gente che sviene e rinviene di continuo.
Valerio: Forse non l’episodio peggiore di sempre (in questa stagione la realizzazione scenica è un salvataggio in calcio d’angolo continuo nella valutazione dello show). Sicuramente però è emblema di come questa serie ormai si muova a tentoni nel buio, senza ricordarsi nemmeno da dove viene, come nasce e per cosa era destinata.
La citazione/plagio di Lost è un colpo al cuore.
Martin: Per un attimo ho pensato che potesse nascere una liaison romantica tra June e John Dorie Sr. e la cosa non mi è dispiaciuta. Che ne pensate?
Fabrizio: Meno male che non è successo nulla del genere, non sono un fan della gerontofilia.
Valerio: Sarebbe stato troppo.
I SECONDI 20 MINUTI
Martin: Con che casualità la gente riesce a trovare le esatte coordinate di questo bunker nel mezzo di una nebbia nucleare?
Fabrizio: O anche: come fanno a sapere che l’interno collasserà a breve? Come mai nessuno li trova per centinaia di giorni e poi invece tutti giungono nello stesso momento in massa? Perché June non ha continuato a mentire a John riguardo la storia del rifugio sicuro proprio quando quest’ultimo ha iniziato a sbroccare male di testa? Tante domande che trovano risposta in un semplice assunto: sta serie è pattume. Ma non pattume comune, pattume maleodorante come il sacco dell’umido dopo tre settimane passate a giurare a se stessi che “lo porto giù domani”.
Valerio: Quanto scritto qui sopra è già di per sé esaustivo nel descrivere ciò a cui stiamo assistendo. Io aggiungo un’ulteriore domanda. Dove sono? Geograficamente come sono dislocati? Questa è una serie che ci ha mostrato la Florida, il Messico e poi la cosa si è andata un po’ perdendo. Ora dove stanno? Sono distanti tra loro? Sono distanti dalla realtà di The Walking Dead? Perché tutti raggiungono tutti in poco tempo? Sono in un non-luogo?
Martin: Quanti proiettili ha in realtà John Dorie Sr. nella pistola? 70? 80? 90? E quanta gente morta vede costantemente?
Fabrizio: Ormai alle munizioni infinite manco ci faccio più caso. La cosa che mi ha sorpreso, più che altro, è la mira perfetta di un vecchio sulla settantina, in preda a demenza ed astinenza e che prende la mira attraverso due minuscoli buchini per gli occhi in uno scenario completamente avvolto da una nube radioattiva. Sei proprio tu John Wayne?
Valerio: Rendiamoci conto che in quella sequenza stavamo vedendo Sergio Leone misto a Doctor Who, mischiato a sua volta a True Detective. Tutte cose belle, ma erano mischiate tra loro e la serie purtroppo si chiama Fear The Walking Dead.
VICTOR VS MORGAN
Martin: Ha davvero senso questa faida nata dal nulla in cui Victor e Morgan fanno a gara per salvare più gente possibile solo per dar fastidio all’altro?
Fabrizio: Bisognava pur inventarsi qualcosa e forse questa era la soluzione più cheap visto che non devono per forza introdurre personaggi nuovi (che comunque morirebbero in un paio di episodi): una decina di puntate a minacciarsi e poi sicuramente finirà tutto in vacca con un finale osceno che dimenticheremo dopo qualche giorno. Poi ricordiamoci che da qualche parte c’è pure Alicia.
Valerio: Ad Alicia riserveranno a brevissimo un episodio monografico interamente muto e in bianco e nero. Detto questo sono d’accordo sul riciclo personaggi, ma tutto ciò è inutile e ingiudicabile visto che la faccia di merda di Victor, il suo costume improbabile e la parlata senza senso annebbiano qualsiasi tipo di valutazione in tal proposito. Ma poi Morgan in che fase della sua reclusione ha sentito il messaggio radio e si è fiondato?
Martin: Mi fate una previsione su come finirà questa faida inutile?
Fabrizio: Allora, direi che i due alla fine si scontreranno alla torre di Victor, San Morgan da Macon (che sta in Georgia, ho controllato sulla Wiki) proverà a farlo desistere, Victor farà finta di essere di nuovo buono per pugnalarlo alle spalle, poi arriverà Alicia che gli pianterà la sua fidata marmitta affilata in mezzo al petto. Forse June si alleerà con Victor per avere due squadre da due (Victor/June Vs Alicia/Morgan) e John Senior mi rifiuto di credere che possa durare più di un altro paio di puntate.
Valerio: Si alleano di nuovo perché nel frattempo arrivano gli alieni.
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Episodio suggestivo. Sì, si potrebbe dire così. Completamente fuori contesto e 45 minuti di vita sprecati, però almeno era un po’ suggestivo.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.