“Accidents happen, Jake. More often than murder, and way more often than murders committed by supernaturally-possessed dolls.”
Dopo un’ottima introduzione alla serie, fornita da “Death By Misadventure”, Chucky si prende del tempo per approfondire il rapporto trai suoi due protagonisti con “Give Me Something Good To Eat”.
L’episodio vuole focalizzarsi stavolta molto di più su Jake, in modo da esplorare la sua evoluzione (o involuzione) psicologica in accordo con la morte del padre e il bullismo a cui viene costantemente sottoposto.
Nonostante il finale di episodio lasci intendere sviluppi potenzialmente interessanti in tal senso, “Give Me Something To Eat” non si dimostra affatto all’altezza dell’episodio precedente, togliendo spazio a Chucky in favore dell’altro protagonista, Jake. Seppur questa possa considerarsi una mossa sensata, volendo approfondire maggiormente il personaggio nuovo piuttosto che uno già caratterizzato ampiamente nella serie di film a lui dedicato, essa finisce anche per rendere la puntata più sottotono e quasi superflua.
CHUCKY BEING ICONIC
Pur con poco screentime a disposizione, Chucky rimane la parte più interessante, piacevole e divertente della serie omonima.
Chucky: “I always say killing’s good, clean fun for the whole family. You can kill the housekeeper. You can kill the babysitter. You can even kill your sister.”
Caroline: “Mommy says real killing is bad.”
Chucky: “Yeah, well, Mommy’s full of shit.”
Caroline: “Mommy says it isn’t nice to swear.”
Chucky: “Mommy’s working her way up my list pretty fucking quick.”
Il personaggio della bambola assassina funge qui tanto da protagonista quanto da comic relief, così come accade anche nelle pellicole della saga.
Diverse scene nell’episodio possono considerarsi iconiche, dal dialogo con Caroline davanti ai videogiochi e il “Dolcetto o Scherzetto” con la maschera da Hello Kitty. Chucky è inoltre il motore dell’episodio, dato che la trama consiste di fatto nel tentativo da parte di Jake di impedire l’omicidio di Lexy. Un ruolo volto sicuramente a ricordare l’importanza del personaggio all’interno della serie, ma che non si percepisce bene a causa della suddetta mancanza di screentime a lui dedicato.
Ad ogni modo va specificato come alcune scene risultino alquanto esasperanti. Il maggiore esempio di questa problematica è sicuramente la scena di “sesso” tra Junior e Lexy, durante la quale una serie di continue coincidenze permettono a quest’ultima di evitare sempre per un soffio la morte. Seppur in linea con il tipo di comicità presente nella saga di Chucky, la scena va decisamente troppo per le lunghe, passando in fretta da divertente e tesa a stancante e tediosa.
TROPPO TEEN DRAMA
Uno dei maggiori difetti che presenta l’episodio, e che probabilmente si ripresenterà anche in futuro nel corso della serie, deriva purtroppo dal focus su Jake. Essendo il ragazzo un giovane adolescente vittima di bullismo, la serie si sofferma infatti molto sul lato scolastico, rendendo la serie improvvisamente meno horror slasher e più teen drama.
Ponendo così tanto il focus su Jake, Devon, Junior e Lexy, Chucky finisce per forza di cose messo in ombra, rendendolo un personaggio piuttosto superfluo o comunque un mero strumento per mettere Jake sotto i riflettori.
Sicuramente è importante per lo spettatore conoscere i personaggi che compongono la serie, i conflitti familiari di Lexy, le insicurezze di Junior e il rapporto complicato di Devon con la madre. Questi approfondimenti però diventano talmente centrali e ingombranti nella narrazione da rendere Chucky non più il protagonista, ma un semplice accessorio di abbellimento.
Unico dettaglio che riesce a ravvivare un po’ la situazione è la morte della domestica Annie a inizio puntata, introdotta senza dubbio per non appiattire troppo lo storytelling dell’episodio. Purtroppo, però, anche così “Give Me Something Good To Eat” rimane un episodio in cui la priorità dei generi risulta invertita: una serie horror con un tocco di teen drama inizia infatti a diventare una serie teen drama con un tocco di horror.
PAPÀ CHUCKY
Chucky: “You know, I have a queer kid.”
Jake: “You have a kid?”
Chucky: “Genderfluid.”
Jake: “And you’re cool with it?”
Chucky: “I’m not a monster, Jake.”
Già si è visto dal pilot di Chucky come l’omosessualità sia un tema importante per la serie.
Un elemento interessante in “Give Me Something Good To Eat” riguarda il modo in cui il personaggio di Chucky usi le insicurezze di Jake e il suo orientamento sessuale per portarlo dalla propria parte. Come infatti molti fan sicuramente ricordano, Chucky ha un figlio tecnicamente genderfluid (la situazione è un po’ più complessa, ma viene spiegata nel dettaglio in Seed Of Chucky), informazione che viene utilizzata per creare una connessione con Jake. Il ragazzo, che ha sempre vissuto rifiutato dal padre, sembra essere per un attimo interessato al rapporto tra Chucky e suo figlio e in particolare al fatto che la bambola non sia contraria all’identità sessuale di Glen/Glenda.
Particolarmente promettente è poi il finale. Dopo un intero episodio di dialoghi e contrasti trai due protagonisti, Jake si convince che Chucky sia effettivamente il suo unico amico. Fattore determinante per portare il ragazzo a tale conclusione è la vendetta di Lexy. Quest’ultima infatti mette in atto una scenetta di pessimo gusto, travestendosi da padre di Jake e imitandone la morte davanti a una folla di compagni divertiti.
Questo gesto porta Jake all’esasperazione e alla metaforica (ma non solo) accettazione del proprio lato malvagio, qui rappresentato dal coltello di Cucky. Una volta presa in mano la lama, essa riflette prima il volto di Chucky e poi quello di Jake, a dimostrazione che ormai il ragazzo sta percorrendo la stessa via del serial killer.
“Some people deserve to die.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chucky era partita con un’ottima premessa, ma purtroppo il suo secondo episodio sembra inciampare nel tentativo di caratterizzare e dare spazio al cast di personaggi. Nonostante la presenza di Chucky (quando pervenuta) renda l’episodio piacevole e godibile, il risultato finale rimane comunque deludente e insufficiente. Si spera che questo sia un semplice incidente di percorso e che la serie riesca a riprendersi rapidamente.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.