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Florida Man 1×01 – The Realest Goddamned Place On EarthTEMPO DI LETTURA 5 min

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Florida Man recensione 1x01

Florida Man is an Internet meme first popularized in 2013, referring to an alleged prevalence of men performing irrational, maniacal, illogical, delusional, insane, and absurd actions in the U.S. state of Florida.” (Wikipedia)

A key word used a lot to describe all the weird news stories about random Floridians committing weird and dumb crimes, due to the state law regarding freedom of press about the fact that every police or court case must be public. Most of these weird stories, however, are related to white Florida men, the police and drugs. Due to this, this is why people outside Florida hate Florida.” (Urban Dictionary)

”Florida Man” is a popular cultural phenomenon in which journalists report on Floridians’unusual (and often criminal) behavior, and readers relish in and share the stories, largely on social media. A meme based on Florida Man news stories emerged in 2013 and continues to capture people’s attention nationwide. Florida man is one of the latest unique trends to come from the Sunshine State and contributes to Florida’s reputation as a quirky place.” (Ira P. Robbins, Washington College of Law)

Questa recensione inizia con 3 definizioni sul popolare meme “Florida Man“.
In particolare, le 3 definizioni provengono da tre fonti di tipologie differenti: un’enciclopedia online, un vocabolario online del gergo di Internet, un professore universitario. Seppur in modo diverso, le 3 definizioni presentano numerosi elementi in comune. In sostanza, la Florida è descritta come uno Stato senza regole in cui le persone si comportano in maniera spesso esagerata e ai limiti della legge, se non oltre. Sulla base di queste definizioni, Netflix ha deciso di intitolare la sua nuova serie ambientata nel Sunshine State esattamente in questo modo.
Florida Man è una miniserie creata da Donald Todd (prodotture di This Is Us e Sleepy Hollow) composta di 7 episodi che sono stati rilasciati sulla piattaforma in data 13 aprile. Todd si è anche occupato della sceneggiatura del pilot, del quinto episodio e del series finale.

A FLORIDA MAN IN PENNSYLVANIA


Il protagonista dello show è Mike Valentine (Edgar RamirezAmerican Crime Story: The Assassination of Gianni Versace), un ex poliziotto che ha perso tutto a causa della sua dipendenza dal gioco. Dopo essere entrato in un percorso riabilitativo per guarire dalla dipendenza, Mike inizia a lavorare alle dipendenze del gangster di Philadelphia Moss Yankov (Emory CohenThe OA) per ripagare il debito nei suoi confronti.
L’incipit dello show è piuttosto tradizionale, in quanto Mike passa le sue giornate a gambizzare persone in debito con Yankov e a fare da autista alla fidanzata del suo capo, Delly West (Abbey LeeLovecraft Country), con la quale intrattiene anche una relazione clandestina.
Il punto di svolta avviene quando Delly, in seguito all’ennesimo litigio con il fidanzato, fugge in Florida. A quel punto, Mike deve tornare nel suo stato natale per ritrovare la ragazza e saldare definitivamente il debito. Di conseguenza, il Florida Man torna a casa.

RITORNO A CASA


Il cuore dello show, dunque, è rappresentato dal ritorno a casa di Mike e della sua ricerca di Delly. Come nel più classico degli show basati sui ritorni a casa, ben presto lo spettatore apprende che la famiglia del protagonista non è caratterizzata da un rapporto idilliaco tra i vari parenti.
In particolare, è evidente lo scontro tra Mike e suo padre Sonny (Anthony LaPaglia: Riviera, Senza Traccia), un ex capo della polizia locale diventato contrabbandiere. Sempre nel rispetto dei grandi classici del genere televisivo a cui appartiene, Florida Man cerca anche di delineare una serie di rapporti ambigui tra i personaggi, tra segreti da scoprire, doppi giochi e un grande mistero che aleggia sullo show e ne condiziona l’intera narrazione: il tesoro di un galeone affondato nel corso del XVII secolo.
Mike Valentine è sin da subito caratterizzato come un vero Florida Man. Inoltre, sin dal suo ritorno a casa è chiaro che il protagonista sia circondato da altri Florida Men (e Women) che si rendono protagonisti di situazioni sempre più grottesche, paradossali e pericolose.

55 MINUTI FUORI FUOCO


I personaggi dello show, dunque, sono tutti sopra le righe. Sono eccentrici, agiscono in modo poco razionale e spesso sono coinvolti in attività illegali. Lo stile, dunque, vuole richiamare i fratelli Coen, nonostante la netta differenza ambientale tra il Minnesota rurale e la Florida.
Nonostante i buoni propositi, però, il risultato è insoddisfacente. Il bilanciamento tra il lato comedy e lato investigativo non è infatti ben riuscito. Per uno show di questo tipo, il ritmo della narrazione non è abbastanza veloce. Di conseguenza, le azioni grottesche dei protagonisti si perdono all’interno di 55 minuti di un pilot che non riesce a capire quando prendersi sul serio e quando abbandonarsi a una maggiore leggerezza.
Nel complesso, quello che emerge è un prodotto ibrido che non ha un’identità ben definita. Si tratta di uno show in cui, ad esempio, il protagonista agisce come una macchietta comica ma, al tempo stesso, viene caratterizzato come un temibile villain. La sensazione, dunque, è quella di aver assistito a 55 minuti costantemente fuori fuoco in cui le azioni dei personaggi, la narrazione, la sceneggiatura e le ambientazioni non sono mai riuscite a trovare una coerenza reciproca.
In ogni momento, infatti, è emerso un disallineamento tra alcune di queste componenti essenziali dello show. Il risultato è una sensazione straniante che non permette allo spettatore di appassionarsi ai misteri da risolvere o, quantomeno, di godere appieno delle azioni sopra le righe dei Florida Men.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona interpretazione di Edgar Ramirez
  • Sonny Valentine ha le potenzialità per essere un personaggio ambiguo e doppiogiochista fino alla fine
  • Nel complesso, il concept dello show è interessante
  • Alcune situazioni eccessivamente paradossali, come la giornalista che consegna i video delle telecamere stradali a uno sconosciuto
  • Ritmo della narrazione troppo lento per uno show di questo tipo
  • Moss Yankov eccessivamente macchiettistico nella caratterizzazione
  • Uno show che non sa quando prendersi sul serio e quando dedicarsi a momenti più leggeri e surreali
  • Non riesce il bilanciamento tra grottesco, comedy e drama. D’altronde, non tutti sono i Fratelli Coen

 

Lo Slap è probabilmente una valutazione fin troppo generosa, ma la scelta è di premiare le poche componenti positive del pilot, con la speranza che essi diventino predominanti rispetto agli evidenti difetti descritti nel corso della recensione.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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