From Dusk Till Dawn: The Series 1×05 – Self-ContainedTEMPO DI LETTURA 4 min

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From Dusk Till Dawn: The Series 1x05 - Self-Contained

All’inizio, per qualche minuto, ho pensato di trovarmi “finalmente” davanti ad un episodio più debole, tanto per tirare un po’ il fiato. Ne ho avuto la sensazione, soprattutto con l’avvento del primo istantaneo flashback sull’incidente di Jacob. Mi sono detto: “ecco un episodio dedicato a questa pallosissima storia”. Poco dopo poi mi trovo il ranger Fred in preda alla sua ossessione per i due fratellini e la mia sensazione di un episodio da voto più basso è aumentata: mai considerazione fu più sbagliata. Prima di vedere dove sono sfociati questi primi elementi, aggiungiamone un terzo.
Per quanto infatti sia stato un sostenitore dell’Ignoranza dello show, stavo cominciando (sempre nella prima metà dell’episodio) a trovare alquanto ripetitive le visioni di Ritchie, sebbene ogni volta portatrici di interessanti misteri. Insomma, per farla breve, con l’avvento della seconda metà di episodio, non solo la mia valutazione è schizzata verso l’alto, ma ha reso anche utile e necessaria la partenza diesel.
Ripetere una puntata come la precedente sarebbe stato veramente difficile, allora per non rischiare paragoni scomodi, è stato necessario eliminare tutti gli elementi che avevano rafforzato la 1×04. Via l’introspezione, via il lato visionario, sì alla praticità, sì all’azione e sì alla suspance più classica. Se il concetto non fosse chiaro, lo si veda nella sua esplicitazione scenica: Seth che prima asseconda il fratello nei suoi deliri, poi lo colpisce in testa lasciandolo tramortito per quasi tutta la seconda metà di episodio. Eccoci quindi nel mondo Seth-centrico, dove l’unico scopo è quello di sorpassare inosservati la frontiera. Con questo cambio di prospettiva ci si rende anche conto di una cosa: Ritchie è pazzo e questo si sa, ma noi spettatori l’abbiamo assecondato e siamo stati portati a credere alle sue, come non semplici visioni; tuttavia, cambiando il punto di vista, immedesimandoci in Seth e sentendo parlare di visioni attraverso il buco della mano, questa volta li identifichiamo esclusivamente in puri deliri.
A sostegno di ciò che affermavo la scorsa settimana, riguardo una pazzia diffusa tra i personaggi, abbiamo in questo caso invece una forte continuità. Se nei flashback Jacob si rende più innocente di quanto noi e Kate avremmo mai creduto (nobilitandosi infine nel non svelare ai figli la crisi depressiva della madre), nel presente subisce un’improvvisa mutazione, assumendo il controllo del piano dei fratelli Gecko. Traspare abbastanza chiaramente di come solo un gioco di ruoli abbia diviso i buoni dai cattivi, ma di come in realtà la natura di tutti quanti sia molto simile (ad esempio il giovane Scott che, tutto tranquillo aveva con sé una pistola). Per non parlare poi del buon Fred che, trascinato dalla sua nuova ossessione per i fratelli Gecko, manda tutta la sua vita e carriera all’aria. La cosa bella è che l’impressione che ricaviamo dal nostro ranger, è quella di una possibile identica reazione se avesse indirizzato la sua attenzione non verso un’organizzazione criminale ma verso qualcos’altro di ben più futile. Quindi ecco un altro fortissimo disadattato.
Ed ecco che il tempo inizia a rallentare, caricandosi di quella tensione che soltanto una dogana può dare: non importa che tu sia un pericolosissimo criminale, gli agenti di frontiera (così come i controllori in autobus e treni) saranno sempre cosparsi di un’autorità temibilissima. Il tempo narrato e il tempo di narrazione iniziano a coincidere sempre di più (fattore caratterizzante finora di tutta la serie). Tanto vengono a contatto che ad un certo punto, in maniera totalmente inaspettata, vediamo riproporre la discontinuità temporale, in un flashback vampiresco che vede protagonista l’oscuro Carlos e un agente di frontiera. La tensione quindi si spezza soltanto per mostrarci in maniera virtuosistica cosa sta accadendo a pochi metri di distanza. Il finale è un nuovo inizio. Possiamo infatti considerare conclusa questa prima parte della serie dedicata alla fuga dagli Stati Uniti e alla caratterizzazione dei personaggi, per addentrarci in una nuova fase della storia (chi ha visto il film sa anche quale). Del resto, se si fa caso alla numerazione, questo è già il midseason finale.

 

PRO:

  • Ottima prova dell’attore che interpreta il giovane Scott
  • Carlos ignorantissimo
  • Cambi di registro narrativo equilibrati ma indirizzati nel cogliere di sorpresa lo spettatore
  • Chiusura del primo arco narrativo proprio quando rischiava di risultare ripetitivo
  • A song called “My Way”
  • Interessante la visione “Seth-centrica” che questa volta ci fa inquadrare Ritchie come persona ancora più disturbata di quanto avevamo inteso
CONTRO:
  • La vicenda di Jacob e dell’incidente stradale, non dovesse portare da nessuna parte, stona con la continua e ottima narrazione incentrata su presente e passato prossimo
  • Così anche gli sporadici flashback su Fred

 

Forse si inizia a risultare poco credibili, ma assicuro che la votazione di questo telefilm sta diventando una sorta di sfida personale. In ogni episodio cerco possibili pecche per variare il voto, ma a mio modesto parere le valutazioni oggettive, anche grazie al confronto continuo con altri show, rivelano la realizzazione di From Dusk Till Dawn difficilmente contestabile. Che piaccia o meno il genere.

 

Let’s Get Ramblin 1×04 ND milioni – ND rating
Self-Contained 1×05 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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