Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 1×17 – Turn, Turn, TurnTEMPO DI LETTURA 9 min

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Ci sono poche cose nella vita che lasciano una persona totalmente senza parole, ma così tanto senza parole che non gli viene nemmeno da dire la classica frase fatta: “Non ho parole/Non so cosa dire”. Una di queste cose è questo diciassettesimo episodio della prima stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. In una vita di una serie TV, ci sono molte tappe che la suddetta deve attraversare, come ad esempio: la morte di un personaggio, il litigio di due o più amici della serie, il fidanzamento/rottura o matrimonio/divorzio di una coppia, l’arrivo di un nuovo personaggio e molti altri. “Turn, Turn, Turn” è quel tipo di episodio che ti pugnala allo stomaco e non alla schiena per il semplice fatto che vuole godersi lo sguardo da agnello impaurito dello spettatore mentre rigira la fredda lama nelle interiora di quest’ultimo; poi prende tutto quello a cui si è affezionato/era abituato a vedere e lo brucia in un gran falò, per poi sparargli alle ginocchia, prenderlo per i capelli e dicendogli nell’orecchio: “Soffri”. “Turn, Turn, Turn” è il classico episodio che prende tutto quello che lo spettatore aveva imparato ad amare e lo brucia davanti ai suoi occhi, portando così tanto sconvolgimento e cambi di status quo da decretare la fine di un’era e l’inizio di una nuova. Di questa serie abbiamo sempre elogiato il fatto che sapesse come prendere delle decisioni audaci e spiazzanti e di presentare i personaggi per quello che sono, non per quello che il pubblico vuole, cioè come degli agenti segreti pronti a tutto nel difendere gli ideali per cui sacrificano la vita. Il punto? Il punto è che nessuno di noi sapeva e poteva immaginare che la produzione si sarebbe spinta così tanto in là.
Con la scusa di essere un tie-in del film Captain America, The Winter Soldier, la produzione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. riprende fedelmente i temi thriller/spy/action della pellicola e li trasporta sul piccolo schermo, realizzando un tie-in fatto così bene da sembrare addirittura uno spin-off del secondo film sulla Sentinella Della Libertà; a conti fatti, era la mossa giusta da fare, poiché lo S.H.I.E.L.D. ha una grande parte nel lungometraggio e (soprattutto) è l’organizzazione stessa che prende in pieno petto tutti i danni e le conseguenze della vicenda. Facendo questo, il serial non solo offre una trama che si svolge in parallelo con le vicende del film, ma anche una collocazione ufficiale nell’Universo Cinematografico Marvel e sempre più a contatto con la stessa. In un modo su cui nessuno avrebbe scommesso (visto l’andazzo dei primi episodi) la produzione confeziona una puntata quasi perfetta. Come mai quasi? Perché per farla diventare perfetta mancava solo una cosa, ma andiamo con ordine e parliamo delle tante cose che sono riuscite in questo episodio.
First of all: il Chiaroveggente. E così, ci viene rivelato che è John Garrett e che (addirittura) lo è sempre stato per tutto questo tempo. In questo magistrale e riuscitissimo twist, che risulta ancora più riuscito grazie alla convincente recitazione di Bill Paxton, la produzione prende in contropiede praticamente tutti, soprattutto quelli che conoscevano la sua controparte cartacea. Così facendo, regalano uno dei momenti più alti dello show a scapito della caratterizzazione originale del personaggio, e forse è proprio per questo che gli sceneggiatori hanno deciso di prendere una strada diversa da quella nota: perché forse volevano che anche lo spettatore che conosceva l’originale John Garrett cartaceo si sentisse tradito e in sintonia con la delusione del Team Coulson. Benché questo rovini un gran bel personaggio, che da inossidabile soldato diventa uno schifoso voltagabbana, non si può di certo negare che questo sviluppo abbia colto tutti con le braghe calate. Visto, però, la dilagante sfiducia generale che sta gironzolando da un paio di episodi a questa parte, è lecito chiedersi: non è che John Garrett, magari, sta coprendo il vero Chiaroveggente? Insomma, come minimo vorremmo delle spiegazioni sui perché e i percome Garrett abbia disertato. Ce lo deve. Sapendo questo, viene facile spiegarsi anche perché l’Agente Ward abbia brutalmente freddato sia il falso Chiaroveggente nell’episodio scorso, sia Victoria Hand in questo; è solo che, essendo tra i protagonisti e tra i buoni, ci si aspettava una certa superiorità morale (e invece no). Gli ottimisti penseranno che, magari, Ward stia solo recitando una parte e che anche lui stia portando a termine qualche missione ancora più segreta di quella di May. O forse anche no, forse è sempre stato stronzo è s’è finto un simpaticone per tutto questo tempo. Il punto è che, ora come ora, c’è un clima di sfiducia così grande che nemmeno lo spettatore sa bene cosa aspettarsi e cosa credere per davvero.
Fatto sta che la fredda uccisione di Victoria Hand è la prova della tesi che Ward sia davvero un traditore della peggior specie; e per quanto riguarda la sua morte, immagino che a qualcuno potesse stare antipatica, ma una morte avvenuta così a sangue freddo lascia impietrito chiunque: ecco dunque un altro grande colpo di scena. Come lascia anche abbastanza impietriti la caratterizzazione che hanno preso due personaggi e la loro relazione: Coulson e May. Il primo sta prendendo sempre di più una piega hardcore, mentre la seconda (in quest’episodio più che mai) apre il suo cuore e i suoi sentimenti, mostrando in parte le motivazioni che l’hanno costretta a comportarsi in questo modo criptico, anche se il caro Coulson non sembra aver preso la cosa così bene. Dopo le rivelazioni di May, ci stiamo avvicinando sempre di più alla verità: l’HYDRA infiltrato nello S.H.I.E.L.D., Garrett e Ward traditori, May super-spia personale di Nick Fury/supervisore delle condizioni fisiche di Coulson che si scopre essere… no, beh, quello non si sa ancora e forse rimarrà un mistero ancora per un po’, ma credo che ora il Team Coulson abbia questioni più urgenti di cui occuparsi.
A parte questo punto oltremondo passabile a piedi pari, quello che salta ancora fuori di buono non sono solo le grandissime scene d’azione ben coreografate, la trama solida e ricca di avvenimenti/cambiamenti, l’alone di ambiguità che costringe tutti a sospettare di tutti, ma anche la caratterizzazione in sé dei personaggi che in “Turn, Turn, Turn” trovano tutti il loro spazio e la loro dimensione. Scrivere storie dove ci sono dei protagonisti e non un protagonista, a volte, è una bella spina nel culo poiché qualcuno (prima o poi) deve scadere nello stereotipo, oppure farsi odiare in qualche maniera (Skye, ne sai qualcosa?), soprattutto deve rinunciare a quella introspezione interiore tipica del protagonista singolo, a volte raccontata da terzi, a volte raccontata proprio dal personaggio in sé che tanto piace ai fan e che tanto fa apprezzare il suddetto.
Qui non si verifica questa problematica e anche se ci sono personaggi che compaiono poco, fanno tutti la loro porca figura. Skye compresa, che dopo il fattaccio con Ian Quinn è diventata meno irritante (miracolo). L’unica pecca è che, per colpa del suo stretto collegamento a “Captain America: The Winter Soldier”, molte persone non hanno visto la puntata per paura di beccarsi qualche spoiler sul film, provocando così un calo piuttosto considerevole nei ratings; benchè sia un bene approfondire storie riuscite e di grande portata come il sequel di Cap, se il prezzo da pagare deve essere quello di avere meno persone che guardano Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. proprio nel suo momento migliore, allora la Marvel dovrà stare più attenta in futuro e non fare proprio dei tie-in, oppure cercare una via di mezzo tra questa tipologia e quella usata per il tie-in di “Thor: The Dark World”. Purtroppo è questa piccola fastidiosissima cosa che non rende perfetto questo episodio, il fatto che dipenda da un altro film.
 L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
 
In questo episodio non ci sono molti riferimenti e citazioni, ma le riportiamo lo stesso. Shall we start?
  1. Come “T.A.H.I.T.I.“, “Yes Men” e “End Of The Beginning” quest’episodio fa parte di una saga in sette parti intitolata: “Uprising”. E’ il primo arco narrativo della serie che, a quanto pare, porterà il Team Coulson in rotta di collisione con il Chiaroveggente.
  2. Le parti di cui è composto l’evento sopracitato è stato aumentato a sette.
  3. Come “End Of The Beginning“, anche quest’episodio è un tie-in del film “Captain America: The Winter Soldier”. Non è la prima volta che assistiamo ad un collegamento più o meno diretto con una grande pellicola Marvel, difatti un modus operandi simile s’era visto in “The Well” facendo da tie-in a “Thor: The Dark World”.
  4. “Turn, Turn, Turn” è stato pubblicizzato dalla Marvel Comics con una immagine promozionale realizzata dal disegnatore Mike Del Mundo. Cliccate qui per visualizzarla.
  5. Il logo che appare a fine episodio è quello dell’HYDRA.
  6. La frase: “Taglia una testa e altre due prenderanno il suo posto” è il motto dell’organizzazione HYDRA.

PRO:
  • Dietro la maschera del Chiaroveggente
  • Chi di Grant Ward tradisce, di Victoria Hand perisce
  • Il Team Coulson in generale
  • Un po’ di verità viene a galla
  • Azione e colpi di scena a go-go
  • Non fidarti di nessuno
  • In pratica, tutto l’episodio
CONTRO:
  • Collegamento fin troppo diretto con “Captain America: The Winter Soldier”. I ratings ne hanno risentito parecchio!

 

Sincera e meritata standing ovation + punto di non ritorno per il serial: ora il Team Coulson giocherà in clandestinità e senza nessun supporto, mentre l’HYDRA espande con prepotenza i suoi tentacoli. Azione, suspance, tradimenti a manetta, segreti che vengono a galla, segreti che si chiudono ancora di più in se stessi, grandi scene per ogni personaggio, morti, feriti e tantissimi colpi di scena. Sapevamo che lo show poteva dare tanto…ma non così tanto! L’unica pecca è che questo episodio è strettamente collegato a Captain America: The Winter Soldier e molti telespettatori si stanno perdendo un grande spettacolo solo per evitarsi spoiler sul film; da una parte li capiamo, ma dall’altra, si stanno davvero perdendo una puntata con la P maiuscola. Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. si è ufficialmente fatto perdonare tutti i brutti episodi e i terribili scivoloni passati; il serial sta crescendo e maturando sempre di più e, con “Turn, Turn, Turn”, raggiungiamo il next level. ‘Nuff said!

 

End Of The Beginning – 1×16 5.71 milioni – 2.0 rating
Turn, Turn, Turn – 1×17 4.91 milioni – 1.7 rating

 

VOTO EMMY

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