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“The man who passes the sentence should swing the sword.”
Ghiaccio, la spada della casata Stark, che si tramanda di generazione in generazione, viene fusa, pronta con il suo acciaio di Valyria, a servire uomini che non hanno nulla in comune con i loro predecessori. La quarta attesissima stagione di Game of Thrones, si apre con le immagini del Leone dei Lannister, burattinaio abilissimo che, in una sequenza molto efficace, si sbarazza di uno dei simboli più importanti della famiglia che tanto disprezza, per riappropriarsene trasformandolo in un trofeo, vinto con tradimento e sangue. Tywin dona la spada a Jaimie, suo figlio prediletto, un uomo a cui è stata tolta la mano con la quale dimostrava il suo valore e che senza di essa, sembra aver perso la propria credibilità: niente di più sbagliato.
Per lo Sterminatore di Re, tante cose sono cambiate e lo vediamo nel suo modo di rapportarsi a quel padre-padrone così temuto: il percorso iniziato nella scorsa stagione, il rapporto con Brienne, la perdita di ciò che più di tutto gli dava sicurezza, hanno provocato in Jaimie un’evoluzione, che lo porta a fronteggiare Tywin, non solo per restare ad Approdo del Re accanto all’amata Cersei ma, cosa ben più importante, per non aggiungere una nuova macchia al suo onore. Le esperienze vissute nel periodo della prigionia e della fuga, hanno posto il maggiore dei Lannister in una prospettiva diversa, sempre sfacciata ma più riflessiva, molto più attenta a fare la cosa giusta.
Il confronto con la Regina è però disastroso: è chiaro come la donna si senta tradita e per niente rincuorata dal ritorno del fratello; il delirio di potere e controllo che via via sta scivolando dalle mani di Cersei, l’ha ridotta l’ombra di ciò che era e anche se il suo ruggito non si è rassegnato, continuando a lottare per farsi sentire, la vediamo disperata, così tanto da costruire un muro tra lei e Jaimie. Uno dei momenti migliori di questo pilot è il dialogo tra Tyrion e Oberyn Martell, principe di Dorne: Pedro Pascal, dona alla Vipera Rossa, nomignolo cartaceo che sicuramente ritroveremo nella serie, la fierezza, il controllo, la classe e soprattutto, la pericolosità, che il personaggio rappresenta. La rabbia e la tristezza con cui racconta della morte di sua sorella Elia, dei suoi nipoti, chiariscono le ragioni della sua presenza alla Fortezza Rossa.
Per lo Sterminatore di Re, tante cose sono cambiate e lo vediamo nel suo modo di rapportarsi a quel padre-padrone così temuto: il percorso iniziato nella scorsa stagione, il rapporto con Brienne, la perdita di ciò che più di tutto gli dava sicurezza, hanno provocato in Jaimie un’evoluzione, che lo porta a fronteggiare Tywin, non solo per restare ad Approdo del Re accanto all’amata Cersei ma, cosa ben più importante, per non aggiungere una nuova macchia al suo onore. Le esperienze vissute nel periodo della prigionia e della fuga, hanno posto il maggiore dei Lannister in una prospettiva diversa, sempre sfacciata ma più riflessiva, molto più attenta a fare la cosa giusta.
Il confronto con la Regina è però disastroso: è chiaro come la donna si senta tradita e per niente rincuorata dal ritorno del fratello; il delirio di potere e controllo che via via sta scivolando dalle mani di Cersei, l’ha ridotta l’ombra di ciò che era e anche se il suo ruggito non si è rassegnato, continuando a lottare per farsi sentire, la vediamo disperata, così tanto da costruire un muro tra lei e Jaimie. Uno dei momenti migliori di questo pilot è il dialogo tra Tyrion e Oberyn Martell, principe di Dorne: Pedro Pascal, dona alla Vipera Rossa, nomignolo cartaceo che sicuramente ritroveremo nella serie, la fierezza, il controllo, la classe e soprattutto, la pericolosità, che il personaggio rappresenta. La rabbia e la tristezza con cui racconta della morte di sua sorella Elia, dei suoi nipoti, chiariscono le ragioni della sua presenza alla Fortezza Rossa.
Le due spade del titolo si riferiscono, metaforicamente, ai Leoni e ai Lupi: se i Lannister, dopo le “Nozze Rosse”, avvenute in “Rains Of Castamere“, si trovano in un momento di apparente calma, lo stesso non si può dire per i sopravvissuti Stark.
Sansa affronta il dolore della perdita con grande sofferenza, anche se protagonista di una scena molto dolce con Sir Dontos; Arya, invece, comincia la sua personale vendetta, esplorando il lato più oscuro del suo cuore, dell’innocenza che in un soffio le hanno portato via. Lei e il Mastino sono una coppia singolare ma ben assortita; il momento in cui recupera Ago e senza batter ciglio uccide Polliver, è reso molto bene da Maisie Williams che cresce con il suo personaggio, senza smetterle di darle quell’espressività fortissima, senza sbavature.
Anche ai Guardiani della Notte è giunta la notizia della morte di Robb: Jon Snow è ancora vivo, tornato al Castello Nero, dove avvisa tutti dell’arrivo dei Bruti. A Tormund e Ygritte, si uniscono i Thenn, guerrieri sadici e crudeli dediti al cannibalismo e ancora una volta, come l’anno scorso, l’approfondimento sugli avvenimenti della Barriera è minimo e il rischio di banalizzare una vicenda, che nei libri ha un sapore epico, è alto.
La carrellata a cui ci ha abituato la premiere di ogni stagione, prevede un salto dalla bellissima Daenerys, ormai donna, madre, regina, Dea. I draghi crescono sempre più, desiderosi di libertà e la nostra Khaleesi si prepara a spezzare le catene degli schiavi di Meeren. Dany in “Mhysa” aveva fatto suo uno scopo molto grande e la ritroviamo alle prese con questa scelta onorevole e difficile; le attenzioni di Daario Naharis nei suoi confronti non sono così velate ma Khal Drogo è e resta l’unico “mio sole e stelle“.
Sansa affronta il dolore della perdita con grande sofferenza, anche se protagonista di una scena molto dolce con Sir Dontos; Arya, invece, comincia la sua personale vendetta, esplorando il lato più oscuro del suo cuore, dell’innocenza che in un soffio le hanno portato via. Lei e il Mastino sono una coppia singolare ma ben assortita; il momento in cui recupera Ago e senza batter ciglio uccide Polliver, è reso molto bene da Maisie Williams che cresce con il suo personaggio, senza smetterle di darle quell’espressività fortissima, senza sbavature.
Anche ai Guardiani della Notte è giunta la notizia della morte di Robb: Jon Snow è ancora vivo, tornato al Castello Nero, dove avvisa tutti dell’arrivo dei Bruti. A Tormund e Ygritte, si uniscono i Thenn, guerrieri sadici e crudeli dediti al cannibalismo e ancora una volta, come l’anno scorso, l’approfondimento sugli avvenimenti della Barriera è minimo e il rischio di banalizzare una vicenda, che nei libri ha un sapore epico, è alto.
La carrellata a cui ci ha abituato la premiere di ogni stagione, prevede un salto dalla bellissima Daenerys, ormai donna, madre, regina, Dea. I draghi crescono sempre più, desiderosi di libertà e la nostra Khaleesi si prepara a spezzare le catene degli schiavi di Meeren. Dany in “Mhysa” aveva fatto suo uno scopo molto grande e la ritroviamo alle prese con questa scelta onorevole e difficile; le attenzioni di Daario Naharis nei suoi confronti non sono così velate ma Khal Drogo è e resta l’unico “mio sole e stelle“.
PRO:
- La scena iniziale con in sottofondo “Rains of Castamere”
- La continua evoluzione di Jaimie Lannister
- L’introduzione di Oberyn Martell e il riferimento a Lyanna Stark: lo avete colto?
- Arya e la sua vendetta
CONTRO:
- Le vicende alla Barriera sono trattate con troppa facilità
- L’inutile gelosia di Shae
Puntata introduttiva che riprende esattamente da dove si era interrotta la scorsa stagione. In tutti questi mesi l’attesa ci ha lasciato senza fiato ma il ritorno nel mondo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco non ha deluso. Valar Dohaeris.
Mhysa 3×10 | 5.39 milioni – 2.9 rating |
Two Swords 4×01 | 6.60 milioni – 3.6 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
beh, sull'ultimo contro direi che ci sta, visto anche quello che succederà successivamente…
In realtà la gelosia di shae è preparatoria per il seguito…
La gelosia di Shae l'ho trovata eccessiva, nonostante sia in qualche modo preparatoria per ciò che verrá. Avrei preferito qualcosa di piu sottile da parte sua, rispetto alla scenata che fa a Tyrion.