“A wise young king listens to his counselors and heeds their advice until he comes of age. And the wisest kings continue to listen to them long afterward.”
La morte di Joffrey mescola le pedine sulla scacchiera di Westeros e il giocatore più abile sa che è il momento perfetto per muovere le mosse che dimostrano la sua ineffabile politica e la sua mente crudelmente razionale. Tywin Lannister, uno strepitoso Charles Dance, non perde tempo e comincia già ad istruire Tommen, futuro regnante, che si dimostra molto più mansueto dello psicopatico fratello: il patriarca di casa Lannister non teme di sporcarsi le mani, come abbiamo già avuto modo di vedere e fa della praticità una delle armi più importanti. In nome di questa dote, si reca da Oberyn Martell e prima lo interroga diplomaticamente, per capire se responsabile dell’avvelenamento del nipote, poi lo lusinga, con la promessa di concedergli la tanto bramata vendetta contro la Montagna e lo arruola come terzo giudice nel processo contro Tyrion. Tywin gestisce una situazione assai rischiosa con un suo acerrimo nemico e Oberyn, che sicuramente sta valutando e soppesando tutto quello che accade, per il momento si allea con lui.
Chi sembra non avere scampo è il Folletto: accusato da Cersei, imprigionato seduta stante, attende il giudizio in una cella sotto la Fortezza Rossa. Tyrion, sembra essere rassegnato al suo destino e allontana, per salvaguardarla, una delle pochissime persone che gli è sempre stata accanto, fedele fino alla fine, che gli ha salvato la vita una volta e non esiterebbe a farlo di nuovo: lo scudiero Pod. Anche se protagonista di un breve dialogo, comprendiamo tutta la stima e l’affetto che legano il minore dei Lannister al giovane Payne, oltre all’altruismo mostrato da Tyrion per le persone a cui è sinceramente affezionato.
Il povero Folletto è in una situazione senza vie d’uscita e a peggiorare la sua condizione è la sparizione di Sansa. Per la ragazza inizia un nuovo capitolo, lontano dal fetore della Capitale: Sir Dontos la conduce da Petyr Baelish, che conferma il suo ruolo nell’uccisione dell’odiato Joffrey, spiegando l’inganno della collana. Resta da capire di chi sia, materialmente, la mano dell’avvelenatore.
La ragazza vede una via d’uscita e l’afferra (lo sguardo di Sophie Turner è un misto di paura per l’ignoto e sollievo): siamo sicuri che non stia precipitando da una situazione difficile ad una ancor peggiore? Questa parte, rispetto alla copia cartacea, avviene un po’ diversamente, ciò che resta uguale è il viscido intento di Littlefinger (chi ha creduto alla sua bontà nel salvare la figlia di Cat, donna della quale è sempre stato innamorato?): signore di Harrenhall, incaricato di sedurre Lisa Arryn e di prendersi Nido dell’Aquila, ha ora tra le mani la legittima erede di Grande Inverno, ad insaputa di chiunque.
L’unica persona realmente disperata per la morte del Re è Cersei, sua madre: se vogliamo conferme sulla bravura di Lena Hadey, basta guardare la scena in cui si rende conto di stare per perdere anche l’ultimo figlio rimastole accanto. Durante il dialogo tra suo padre e Tommen, la donna è devastata dal dolore e preoccupata per quello che accadrà al ragazzo, riuscendo a conferire alla perfidia del suo personaggio una sofferenza molto profonda. Per non parlare del momento difficilissimo, fisicamente e psicologicamente, in cui lei e Jaime sono protagonisti. La violenza con cui la scena è girata risulta disturbante, nonostante ce ne siano già state molte con lo stesso impatto (la prima volta di Daenerys e Drogo, per dirne una) ma è giustificabile per un motivo: il contesto storico-medievale in cui la serie muove i suoi passi, è brutale e sanguinoso; è lo stesso ambiente in cui la storia è calata ad essere intriso di prepotenza. Nel libro, questo frangente è l’attimo in cui Cersei e suo fratello/amante si rivedono dopo tempo e l’atto consumato ha un che di liberatorio, perchè i due credevano di essersi definitivamente persi e invece, si sono ritrovati; qui invece Jaime è tornato ad Approdo del Re, prima delle Nozze Viola, dalla donna che è l’unica ragione della sua vita e nel momento di massimo dolore di lei e si presume di lui (la morte del figlio), anela ad un contatto, a rompere il muro che Cersei ha innalzato tra loro e lo fa nel modo più errato possibile. Possiamo leggere la scelta da parte degli sceneggiatori in due modi:
- il primo, è il voler far retrocedere l’evoluzione positiva di Jaime, gettando ombre sul personaggio: l’uomo, per quanto incestuoso, ha sempre rispettato l’impegno con la sua compagna, ha rinunciato ad ogni possibilità di vita per stare accanto a lei, l’ha sempre rispettata e di conseguenza, questo comportamento, non gli si addice;
- il secondo, quello che invece potrebbe aiutare a capire il perchè di questo gesto terribile, è il come, nella serie e non nei libri, gli autori hanno raccontato il rapporto tra i due fratelli dal momento in cui Jaime torna nella Capitale. L’uomo non è più lo stesso delle prime stagioni, ha sopportato la prigionia, la mutilazione, ogni sorta di umiliazione da parte dei suoi stessi familiari e quando, finalmente, si riconcilia con la persona che è il suo cuore, questa non lo accoglie bensì lo rifiuta, come se fosse inutile, come se le facesse ribrezzo, incolpandolo della propia infelicità. Nonostante il cambiamento, nonostante la sua evoluzione, Jaime si sente tradito e compie un gesto orribile, che potrebbe ridefinire la relazione con Cersei per sempre.
Si possono quindi dare chiavi di lettura diverse ad un’azione atroce e condannabile ma comunque in linea con il momento storico e sociale in cui sono ambientante le vicende: ci si può trovare in disaccordo con lo scegliere lo stupro come rottura del legame tra i due Lannister, perchè ci si discosta di molto dalle Cronache o più in generale sulla violenza utilizzata a questo scopo, ma Game Of Thrones ha dimostrato più volte di essere brutale, non gratuito.
Mentre a Roccia del Drago, Stannis pretende, nuovamente, il Trono di Spade e alla Barriera i Guardiani si preparano per la venuta dei bruti, continua il viaggio del Mastino e Arya, a cui viene impartita una lezione di vita indimenticabile.
Chi, dall’altra parte del Mare Stretto, continua la sua ascesa è Daenerys Targaryen, che arrivata a Meereen dimostra di essere una grande stratega, pronta a provocare un’insurrezione interna alla città, in modo che siano gli stessi schiavi a ribellarsi dalle catene. La Nata dalla Tempesta è una donna sempre più forte e se anche non si ha la stessa potenza visiva di “And Now His Watch Is Ended” è innegabile il suo carisma, che ci lascia con un cliffhanger molto allettante.
PRO:
- Tywin Lannister, il grande burattinaio
- Tyrion e il suo fidatissimo scudiero
- La bravura di Lena Hadey e Nikolaj Coster-Waldau
- La coppia Arya – Mastino
- Il carisma di Daenerys
- La sempre granitica e graffiante Lady Olenna Tyrell
- A Roccia del Drago gli eventi si risolvono troppo frettolosamente, mentre alla Barriera si alternano momenti meglio descritti ad altri, anche qui, sbrigativi
The Lion And The Rose 4×02 | 6.3 milioni – 3.4 rating |
Breaker Of Chains 4×03 | 6.6 milioni – 3.5 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
no, gratuito non è stato mai ma continuo a non capire perchè hanno deciso di mandare in vacca l'evoluzione di jaime nella terza stagione! Il jaime dei libri detesta lo stupro e si comporta di conseguenza! Io ho sempre difeso i cambiamenti fatti dalla HBO ma stavolta sono assai perplesso..non c'era motivo per non seguire i libri stavolta
Secondo me sarà solo nelle prossime puntate che si capirà dove gli autori vogliano andare a parare, dopo aver inserito questa scena così lontana dal testo.
Anche a me questa scelta non è piaciuta molto, soprattutto se l'evoluzione di Jaime viene bloccata così, tutto d'un tratto; d'altra parte, se ci pensi, potrebbe invece anche essere in linea con la disperazione e il rifiuto che il personaggio sta provando da quando tornato ad Approdo del Re (come spiego al punto due). Non so, è molto controversa la cosa, restiamo a vedere che succede.
Quello di Jaime secondo me è stato un atto disperato e secondo me frutto della sua evoluzione. Se fosse stato il Jaime della prima stagione probabilmente quella scena non ci sarebbe stata perché amava Cersei e si sentiva ricambiato. Adesso anche Cersei lo respinge, con disgusto. Non sto difendendo il gesto, per carità, però non l'ho trovato così assurdo o fuori dal personaggio in quel contesto.
Infatti, una delle chiavi di lettura del gesto sta proprio nel fatto che Jaime compie un atto disperato, non riconducibile alla sua natura ma spinto dal rifiuto e dall'umiliazione. Non è giustificabile e a me non piace molto questa scelta ma nel contesto ci può stare.