Gangs Of London 1×07 – Episode 7TEMPO DI LETTURA 5 min

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“We met as young teenagers on the streets of London. A city of closed doors. By the time we were done…there would not be one single door in this city that we could not get behind. He led, I followed. And I am so proud to have worked for the man all these years. I dedicate my heart and soul to you.”

 

Lasciato in disparte per buona parte della stagione e menzionato anche all’interno delle recensioni più per completezza che per un vera e propria analisi, Ed Dumani rappresenta sotto molti punti di vista il perfetto personaggio da poter incasellare come il burattinaio della serie. O così la serie cerca di presentarlo al pubblico, lasciando però in evidente visibilità le grosse debolezze di Ed. In primis, ovviamente, la sua forte amicizia nei confronti di Finn che lo pone ora sotto i riflettori, esponendolo come “il cattivo” del momento, nonostante quanto da lui fin qui fatto altro non è che aver assecondato le volontà del capo della famiglia Wallace. Era stato Finn, infatti, ad identificare Alex come vera persona nelle cui mani riporre l’intero controllo dell’organizzazione economica dei Wallace. I motivi per questa decisione sono vari, ma riconducibili essenzialmente all’impraticabilità di avere come capo Sean (irruento, guerrafondaio e vendicativo), rispetto ad Alex (placido, coscienzioso, ma soprattutto con un volto pulito agli occhi del pubblico). Una scelta politica, quindi, ma anche dettata da una certa logica come si può evincere. Dal momento che però queste rivelazioni (di cui Finn evidentemente non ha mai fatto menzione con Marian) fuoriescono dalla bocca di Ed, identificato come fonte primaria del momento negativo, tutto viene identificato come una enorme bugia e minimamente preso in considerazione. Anzi, la famiglia Wallace fatica a credere alle parole di Ed e l’intera diatriba familiare si risolve con un colpo di pistola esploso da Sean nei confronti di Ed, giusto per confermare ulteriormente quanto detto in precedenza proprio dal capo famiglia dei Dumani.
La spaccatura tra Wallace e Dumani rappresenta però l’ultimo tassello di un puzzle che inizia a cadere lentamente a pezzi. L’attacco a Lale (curdi) da parte di Asif (pachistani) obbligherà probabilmente Sean ad una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti di quest’ultimo; il trucco finanziario adottato da Finn (il prelievo forzato di denaro andato in atto nonostante la sua dipartita) costringe Luan (albanesi) a dover saldare quanto sottratto a Mosi (nigeriani), senza poter contare sull’aiuto di Sean (che Ed gli nega senza interpellare nessuno). Ed in tutto ciò la diatriba tra Sean e Marian continua a tenere banco, soprattutto ora che quest’ultima sembrerebbe aver recuperato aiuti dal proprio albero genealogico (senza ovviamente chiedere o informare in alcun modo il figlio).
Elemento fondamentale da tenere a mente, tuttavia, è che quanto sta avvenendo ora è stato incredibilmente accentuato dall’entrata in gioco dal commando armato che pochi episodi fa ha eliminato definitivamente di scena Darren e Kinney (gypsy gallesi) e che hanno tentato di fare lo stesso con Sean. Floriana viene ancora tenuta sotto stretto controllo da Leif di cui si attende, a questo punto, la mossa finale per mettere finalmente in moto tutte le tessere di questo domino predisposto con tanta attenzione.
Parallelamente ad un comparto gangster di tutto rispetto (interessanti i dialoghi volto contro volto che ricordano in maniera molto particolare quelli di Gomorra), Gangs Of London sembra non prestare lo stesso interesse per il comparto poliziesco: Elliot continua ad invischiarsi in maniera sempre più personale con la famiglia Dumani e la sua liaison con Shannon sembra ricevere in questa puntata maggiore attenzione rispetto al suo reale ruolo all’interno della storia. L’introduzione di un secondo poliziotto sotto copertura (Tony) appare a tratti surreale: possibile che la polizia non condivida in alcun modo questo tipo di informazioni visto e considerato la portata della famiglia Wallace all’interno del tessuto sociale londinese?
Ma soprattutto, non avrebbe più senso una collaborazione tra i due piuttosto che un dover decidere chi far rimanere? Appare chiaramente una considerazione intelligente quella fatta dal capo della polizia riguardo ad Elliot: essendo entrato in intimità con Shannon c’è il rischio che decida di voltare le spalle alla giustizia pur di proteggerla. Ma l’alternativa quindi è quella di tagliarlo fuori malamente dall’intera operazione?
Una puntata che non spicca per bellezza rispetto alle altre anche se la propria dose di narrativa cruenta riesce comunque a donarla al pubblico con il team Mosi armato di machete che mozza qualsiasi arto possibile ed immaginabile in una banca londinese.

 

Alex: “He knows I’m lying. We can’t keep this up. We should’ve just told him in the beginning.”
Ed: “Told him what, Alex? That his father didn’t believe in him enough to trust him with the business? That he wanted you to run it instead? That he was going to run off and leave his family? And all while Sean was preparing his father’s grave? Or should I have told him even our investors want him dead and you in charge? I was protecting him.”
Alex: “Fucking Finn. What if it’s worse?”
Ed: “Worse?”
Alex: “You didn’t know about Finn’s deal with Luan and the Albanian family. What else do you think Finn hadn’t told you? Must’ve crossed your mind. He had both the access and the knowledge to take that money.
Ed: “He’s dead, Alex.”
Alex: “Doesn’t mean he hadn’t already set the wheels in motion.”
Ed: “Then that would mean…he fucked us all.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Team Mosi e l’irruzione in banca
  • Ed, l’uomo dei segreti
  • Lale, Asif, Luan, Mosi, Sean, Ed: la criminalità londinese presentata al grande pubblico
  • Scena conclusiva e rivelazioni di Ed
  • Chissà perché Finn riteneva Sean un impulsivo…
  • I danesi esposti anche alla polizia
  • Elliot e la sua gestione forse troppo semplicistica in questo episodio
  • Secondo poliziotto sotto copertura

 

Questo settimo episodio non è sicuramente il migliore della stagione, ma Gangs Of London continua ad essere uno dei prodotti seriali più accattivanti di quest’anno. Ecco quindi che la valutazione subisce un leggero (ma impercettibile) contraccolpo, in vista dei due episodi conclusivi.

 

Episode 6 1×06 ND milioni – ND rating
Episode 7 1×07 ND milioni – ND rating

 

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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