Dopo aver visto “Trio”, la mia faccia è molto simile a quella di Tina nella foto. La faccia di una persona disperata e senza speranza, senza aspettative. Inizio a pensare che questa serie sia davvero al capolinea. Non solo non credo più alla possibilità che Glee risorga come una fenice dalle sue ceneri tornando a splendere come succedeva all’inizio, ma penso che abbia esaurito qualsiasi buona idea, che non
ci sia più la possibilità della minima scintilla creativa.
Questo episodio poteva avere buone premesse: rivalità, amicizia e incertezze sul futuro. Certo, temi già affrontati più volte, ma che potevano essere resi molto meglio di così. Come già accennato settimana scorsa, ho trovato che la faida PezBerry nata in “Frenemies” poteva essere un buon spunto per far ripartire una trama ormai terribilmente piatta. Ovviamente mi sono sbagliata. Gli avvenimenti di questo episodio fanno già presagire una soluzione scontata all’insegna del “Volemose Bene” tanto caro ai RIB. Soluzione, a mio parere, totalmente irreale e anche poco coerente con quanto accaduto finora. Sono volati insulti pesanti, Rachel si è trasferita, la band si è sciolta e tutto questo per arrivare alla solita e scontata pace piena di affetto e rimpianti? Ciò che poi mi ha urtato davvero è stata la totale indifferenza degli altri, e soprattutto di Kurt, di fronte ad un comportamento palesemente sbagliato ed egoista da parte di Santana. Ma tanto, a meno che mi sbagli di nuovo clamorosamente, credo proprio che questa guerra andrà avanti ancora per poco.
Altra occasione sprecata è la sottotrama dedicati ai Senior del McKinley. A Tina, Sam, Artie e Blaine resta ormai poco tempo per dedicarsi alla vita liceale e stanno per essere catalputati nell’eccitante e terrificante mondo del college, pieno di opportunità e di incertezze. Lasciare la propria città, la famiglia, gli amici, la rassicurante quotidianità del liceo fa paura, una paura che può venire espressa in molti modi, ma non in quelli scelti nella puntata. Innanzitutto non si è ben capito la ragione dell’esclusione di Artie dal gruppo: forse perchè il nome della puntata era incompatibile con il reale numero di diplomandi del Glee Club. La cosa ancora più assurda è che questa esclusione viene a malapena notata nel corso dell’episodio e risolta con un “Scusa, dai, canta con noi!” del tutto poco credibile. Esclusione a parte, il tema delle paure da fine liceo viene trattato in modo stupido, superficiale e tale da non suscitare neanche la minima empatia nello spettatore. Personalmente, ho trovato Blaine, Sam e Tina uno più irritanti dell’altro. Tina non riesce ad uscire dallo stereotipo della stronza isterica ed egoista che fa scenate per nulla. Questo mi dispiace, perchè l’immagine della Tina delle ultime stagioni sta lentamente erodendo quella del personaggio originale: una ragazza timida, ma creativa, sensibile ed estremamente buona. Certo, il messaggio di fondo è sempre quello di una Tina insicura, che ha paura di perdere i propri amici e di essere incapace di rifarsene di nuovi, ma bisogna scavare a fondo per poterlo capire e provare affetto per lei, perchè bisogna superare l’isterismo, l’egoismo e la voglia di apparire a tutti i costi.
Un discorso simile può essere fatto per il personaggio di Becky: capisco la volontà di creare un personaggio innovativo e non banale, ma il braccio destro di Sue è uno dei personaggi più fastidiosi e difficili da amare di tutte le serie. Preferirei rivedere il lato più fragile di Becky che vederla trasformare sempre di più in uno stereotipo ridicolo.
Unica sottotrama degna di nota, anche se non particolarmente utile, è la parte dedicata a Will e Emma. I RIB riprendono due personaggi ormai quasi dimenticati per parlare del travagliato tentativo di avere un bambino, creando uno dei pochi momenti emozionanti dell’intera puntata.
Come ciliegina sulla torta di un episodio totalmente perso, abbiamo anche una colonna sonora difficilmente apprezzabile. Essendo un musical, le scelte di canzoni sono da sempre fondamentali in Glee e hanno sempre fatto da colonna portante ad una trama spesso fragile e non particolarmente innovativa. Anche quando non sceglieva i grandi classici o le ultime hit del momento, Glee ha sempre avuto la capacità di dare una marcia in più anche ai pezzi più banali, rivitalizzandoli con un arrangiamento particolare o usandoli per descrivere perfettamente una certa scena o un certo stato d’animo che poteva essere espresso solo con quella canzone e solo con quelle parole. Purtroppo l’ultima stagione ci sta privando anche di questo: escluse le punte d’eccellenza raggiunte nei due episodi tributo ai Beatles e in quello a Cory, le restanti scelte musicali sono state poco incisive, poco emozionanti e facilmente dimenticabili, facendo progressivamente crollare una delle fondamenta dello show.
- I Wemma: gli unici in grado di risvegliare qualche emozione nello spettatore sopito.
- Situazioni banali e poco coinvolgenti.
- Personaggi ormai quasi stereotipati.
- Numeri musicali poco incisivi.
Frenemies 5×09 | 2.99 milioni – 1.2 rating |
Trio 5×10 | 2.68 milioni – 1.0 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.