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Godfather Of Harlem 1×05 – It’s All In The GameTEMPO DI LETTURA 4 min

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Godfather of Harlem 1x05 RecensioneGiunti al giro di boa, è tempo di fare delle considerazioni per lo show targato Star. La creatura di Eckstein e Brancato dopo la pausa riflessiva di “I Am The Greatest” riprende a seminare tracce per una trama orizzontale scoppiettante. Già dal finale di episodio, infatti, si iniziano a intravedere i frutti di una guerra senza alcuna pietà.
Questa volta il pretesto adottato per narrare la malavita newyorkese è il giro di scommesse clandestine. Una ventata di aria fresca che funziona, dato anche l’accenno visto riguardante al match di Cassius Clay nella puntata precedente. La regia, ancora affidata a Navarro, si conferma convincente, al pari di una bellissima fotografia, capace di affascinare ogni settimana con degli affreschi sulla Harlem del 1964.

ITALIANI ALLA RIBALTA


Ampio minutaggio è concesso al gruppo capeggiato da Chin, interpretato dal sempre ottimo Vincent D’Onofrio. Sui versi di Totò risalta il giovane Rafi Gavron. Il personaggio di Ernie Nunzi, con l’interessante percorso di crescita che l’ha caratterizzato in questa prima metà di stagione, riesce a ergersi come unico personaggio più “giovane” capace di reggere la scena di fronte ai vari Whitaker e D’Onofrio. Un plauso non da poco per l’attore già comparso in Catch-22 e Westworld.
Viene fatta da parte, per il momento, la faida relativa allo spaccio di eroina in favore di un interessante approfondimento relativo al gioco d’azzardo. Le scommesse illegali, d’altronde, sono sempre state terra fertile per la criminalità organizzata. Dopo il tentativo di broglio relativo al match tra Liston e Clay, stavolta il clan Gigante cerca di vendicarsi falsando la lotteria del pastore Clayton Powell. Per la prima volta in Godfather Of Harlem assistiamo a una sonora sconfitta incassata da Bumpy Johnson. La guerra per le strade di Harlem è alle porte ed è inevitabile, i segnali sono evidenti.

LA FEDE COME PROPAGANDA


Un grandissimo Giancarlo Esposito padroneggia nei primi venti minuti di “It’s All In The Game”. A tal proposito la fede, e il ruolo ricoperto di pastore Battista Adam Clayton Powell Jr., viene sfruttata per combattere la disparità sociale, non solo a livello di diritti ma anche per quanto riguarda la libertà di violare la legge. Il classico sermone in chiesa diventa l’occasione per pubblicizzare la sua nuova lotteria, con riferimenti alla cabala e la previsione dei numeri estratti: molto cristiano.
Inoltre la lotteria diventa anche un motivo di arricchimento, subito colto dal furbo Bumpy Johnson, che approfitta ovviamente della questione razziale e del personaggio di Clayton Powell per mettere le mani su un giro sporco di denaro. L’etica del boss interpretato da Forest Whitaker è continuamente borderline. Approfitta della fede delle persone per arricchirsi, ma allo stesso tempo gli showrunner lo dipingono come un buono. Un padrino che fa quel che fa non per arricchirsi e basta, bensì per migliorare il suo quartiere e aiutare, con ogni mezzo, la sua gente, abbandonata dal governo. Desta curiosità però la svolta narrativa riservata a Elise, che, parlando di fede, viene accolta da Malcolm X nella Nation of Islam.

AMORE PROIBITO


Purtroppo continua anche in questo quinto episodio la trama secondaria, dedicata ai novelli Romeo e Giulietta, senza incidere particolarmente. Teddy viene beccato con una ragazza bianca (Stella) e, per questo, viene sbattuto dentro: la normalità negli anni ’60. In più il personaggio della madre di Teddy cambia di nuovo, rifiutando l’aiuto di Stella, sempre inspiegabilmente. Fortunatamente, verso la fine, si inizia forse a vedere un po’ la luce. Il giovane Ernie Nunzi si rivela utile proprio in questo, collegando le due trame finora parallele verso una seconda metà di stagione accattivante.
L’amore proibito è anche quello tra Bumpy e la sensualissima Joanne Kelly, nei panni di Amy Vanderbilt. Il boss di Harlem anche qui si rivela un uomo d’onore (nel senso letterale) e fedele, rinunciando ai piaceri di gola, con cui avrebbe anche potuto salvare la propria dignità e i propri affari di fronte agli italiani. Davanti a tutto ciò Johnson sceglie la sua famiglia, e probabilmente ne pagherà presto il prezzo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • “Malafemmena” in lingua originale
  • Il montaggio col bianco e nero televisivo
  • Bumpy vs Chin: faccia a faccia
  • Scena finale
  • Il personaggio di Ernie Nunzi
  • Giancarlo Esposito
  • Teddy e Stella
  • La madre di Teddy un po’ lunatica

Facendo un bilancio, la prima metà di stagione per Godfather Of Harlem si rivela una novità positiva. Personaggi interessanti, una trama niente male, ottima fotografia e colonna sonora (per non parlare della sigla). Dopo i vari Thank accumulati è il momento di dare un giusto premio per una serie arrivata fin troppo in punta di piedi.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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