Godfather Of Harlem 3×05 – 3×06 – Angel of Death – SpooksTEMPO DI LETTURA 5 min

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Godfather of Harlem 3x05 3x06 RecensioneDopo due episodi che si mantengono su un livello piuttosto scarso per gli standard a cui Godfather of Harlem aveva abituato, ecco che si torna a macinare con due puntate pregne di accadimenti storici, approfondimento psicologico dei personaggi e riflessioni sulla società: i principali motivi per cui lo spettatore si approccia allo show di Chris Brancato. “Angel of Death” è una piccola perla, che va finalmente ad analizzare la profonda contraddizione alla base del personaggio di Bumpy Johnson. Un uomo che predica di voler proteggere il suo quartiere, ma poi si arricchisce imbottendolo di eroina.
Spooks” invece rappresenta la naturale prosecuzione, con la conversione al business della cocaina, portando con sé tutta una serie di dinamiche e personaggi con cui il protagonista interpretato da Forest Whitaker dovrà interfacciarsi. Ne giovano anche i personaggi minori, come Elise e Stella, vittime degli eventi negli episodi precedenti e stavolta protagoniste di una sequenza ciascuno da far rabbrividire la pelle. Lasciato un po’ sottotraccia, invece, Malcolm X, su cui vengono però lanciati alcuni alert, che non lasciano presagire un futuro sereno per il predicatore islamico.

STOP ALL’EROINA


È probabilmente dal pilot che aleggia una contraddizione attorno al personaggio di Bumpy Johnson. Come fa un gangster a essere considerato una figura culturale per un popolo? Come può essere Ellsworth Johnson un benefattore, ma allo stesso tempo un boss della criminalità organizzata di Harlem? Tempi diversi, necessità differenti, su cui servirebbero pareri in merito di specialisti per valutare la bontà della considerazione storica che Johnson sta ricevendo. Tuttavia, finalmente, “Angel of Death” decide di affrontare l’elefante nella stanza, sbattendo in faccia al protagonista dello show tutte le sue azioni, con le tristissime conseguenze. Per raccontare ciò, la scrittura di Chris Brancato, spesso affiancato in questa stagione da Michael Panes, si serve di un nuovo personaggio introdotto ex novo: Carvens Aldridge.
Un giovane artista del quartiere, che, a detta di Mayme, rappresenta l’opportunità per un nuovo Rinascimento di Harlem. Bumpy veste i panni del mecenate, offrendosi come acquirente di una sua opera per supportarlo dal punto di vista artistico. Non fosse che tale quadro si rivelerà un colpo duro da digerire, la perfetta rappresentazione del gangster. Un uomo che è una contraddizione vivente, mecenate e benefattore da un lato, assassino spietato e malavitoso dall’altro. Un quadro che sancirà l’uscita dal business dell’eroina per addentrarsi nel mercato, più “soft”, della cocaina. Chiaramente non sarà un cambiamento semplice da digerire per i partner in affari, con Colombo che sceglie di non stare a guardare e Monsieur 98 che infine ci lascia le penne.

Carvens Aldridge: I hope you don’t mind, but this is how I see you. A man of many contradictions. You know, good and evil.

VIA ALLA COCAINA


Godfather of Harlem 3x05 3x06 RecensioneL’introduzione della cocaina in Godfather of Harlem avviene parallelamente a quanto sopra narrato. Stavolta tocca a Nat Pettigrew, protagonista di alcune vicende al limite del ridicolo negli episodi precedenti, e in grande spolvero in “Spooks“. La sensualità con cui viene introdotta una delle droghe più diffuse al mondo è affascinante, e si vede la conoscenza in materia degli autori, dietro anche al successo di casa Netflix, Narcos. Ciò che è ancora più apprezzabile di questo show è il coraggio con cui vengono narrati accadimenti piuttosto recenti, mettendo la CIA in cattiva luce senza farsi troppi scrupoli, con personaggi come “Wild Bill” Harvey.
La sostanza in questione non veniva infatti importata direttamente per lo spaccio. La mafia statunitense ricorreva direttamente alle enormi quantità sequestrate dall’Intelligence per rivenderla, acquistandola praticamente a costo zero. Unica penale da pagare: il 25% dei ricavi, ovvero la fetta destinata agli USA, anzi a Wild Bill. Denaro sporco incassato dalla criminalità organizzata locale per finanziare tentativi più o meno imbarazzanti per sbarazzarsi di Fidel Castro a Cuba. Assurdo.

MINACCE E ALTRI CRIMINI


Messo un po’ da parte momentaneamente Malcolm X, bisogna spendere qualche riga per rendere giustizia ai due principali personaggi femminili della serie. Se è vero che negli episodi precedenti avevano sofferto una scrittura sufficiente e anche abbastanza melodrammatica, con “Spooks” ecco che viene restituita loro dignità per risollevarsi. Elise cede infine alle avances di Omar, accettando un appuntamento, seguendo per filo e per segno tutte le rigide regole imposte dal dogma islamico. Una sequenza molto forte e abbastanza triste, che tocca il culmine con le parole della madre di Omar, offensive sulla base delle calunnie diffuse dalla NoI nei confronti di Malcolm.
In casa Colombo, invece, Stella Gigante continua a soffrire per la mancanza di libertà. A niente vale un gentile omaggio offerto da Joe Colombo, in cui traspare forse anche una parvenza di sentimento nei confronti della figlia del boss. Stella, infatti, fa l’ennesimo disastro, condannando a morte il suo protettore. La differenza con le innumerevoli volte in cui il personaggio di Lucy Fry ha compiuto gli stessi errori sta nel porre rimedio. La giovane infatti spara a sangue freddo a Lombardi, compiendo anche un atto di vendetta per l’assassinio del suo amato Ernie nella scorsa stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente la giusta attenzione alle contraddizioni sul personaggio di Bumpy
  • L’eroina e le sue conseguenza
  • Le conseguenze delle scelte di Johnson e la morte di Monsieur 98
  • Nat Pettigrew sugli scudi
  • L’indegno accordo tra Bumpy e la CIA
  • Anche Elise e Stella hanno i loro highlights
  • Nulla di rilevante

 

Godfather of Harlem torna a sfornare episodi molto interessanti. Manca un apporto significativo da parte di Clayton Powell e Malcolm X, ma stavolta basta un super Forest Whitaker a garantire per la qualità del prodotto.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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