Godfather Of Harlem è arrivata in punta di piedi ma si sta affermando, settimana dopo settimana, come contraltare statunitense di Narcos, show di punta del rivale Netflix. Il motivo è presto spiegato, visto che le due serie condividono la coppia di menti dietro le sceneggiature, Chris Brancato e Paul Eckstein. Questa volta in cabina di regia c’è Tanya Hamilton, dopo un consueto cambio della guardia, veterana della televisione con all’attivo alcuni episodi di The Chi e Scream.
“Il Canto De Malavita” è un nuovo inizio per lo show Star, una sorta di secondo pilot in corso d’opera, che ha il pregio di iniziare ad asfaltare vistosamente la strada verso il season finale. In più si inizia a vedere una luce alla fine del tunnel anche per i pochi thumbs down riservati alle puntate precedenti. La storia tra Stella e Teddy adesso inizia fare sul serio.
IL PRIMO TESTIMONE
“Il Canto De Malavita”, ennesimo omaggio alla musica tradizionale italiana del ‘900, presenta per la prima volta due figure piuttosto note; il primo è Joseph Valachi, interpretato dal grande caratterista Richard Petrocelli, che si destreggia anche in battute in italiano (“Cosa Nostra”). Un personaggio importante in quanto, come tiene a precisare Clayton Powell, rappresenta il primo testimone che parlò pubblicamente della mafia italo-americana di cui faceva parte.
Ovviamente le ripercussioni saranno gravi, vista l’attenzione mediatica che il personaggio di Giancarlo Esposito ha raccolto. Vengono chiariti, grazie agli interrogatori, le gerarchie delle cinque famiglie di Cosa Nostra e l’ascesa al potere di Chin. Un’altra pagina di storia, magari non nota ai più, ben resa dopo il match di Cassius Clay in “I Am The Greatest”.
Viene anche rivelata l’esistenza di una talpa all’interno dell’organizzazione di Bumpy: Alejandro “El Guapo” Villabuena. Il personaggio interpretato da Luis Guzmán è sempre stato abbastanza sottovalutato, nonostante la buona caratterizzazione e la piacevole presenza. Il suo tradimento salva quello che altrimenti sarebbe stato uno scivolone di sceneggiatura (206 e 208) e dà giustizia al personaggio, che esce degnamente di scena.
IL MESSIA
Il secondo personaggio storico che fa la sua prima apparizione è Elijah Muhammad. L’introduzione del primo ministro della Nation of Islam permette di scavare all’interno delle contraddizioni e i dilemmi interni irrisolti di Malcolm X. Il primo passo di un percorso che porterà il personaggio di Nigél Thatch a uscire dalla NOI. La spaccatura, che in questo episodio è tangente, è dovuto all’interesse di Muhammad verso Elise, oltre a una divergenza di vedute. La storia narra che il primo ministro avesse numerose relazioni extra-coniugali con giovani donne della NOI, cosa mai accettata dal suo giovane allievo.
Malcolm è infatti un rivoluzionario militante, crede che il cambiamento necessiti anche di uno scontro fisico, a differenza del suo mentore. Inoltre Malcolm vuole servirsi del mondo criminale, che non l’ha mai abbandonato. Il gangster può essere, secondo lui, una figura ispiratrice per il popolo, un mestiere obbligato dallo Stato, che preferisce vedere la gente come lui marcire in carcere.
LOVE-STORY IN CRESCENDO
La sorpresa maggiore di “Il Canto De Malavita” è, però, la svolta arrivata finalmente nella trama riservata all’amore maledetto di Stella Gigante e Teddy Greene. Come detto in “It’s All In The Game” già si intravedevano spiragli positivi, orizzonti in cui la porzione di storia più debole riusciva a interagire con lo scontro tra Bumpy e Chin. Quella speranza è confermata, grazie anche al personaggio di Ernie, chiave di volta dello show.
Il personaggio di Rafi Gavron sta riuscendo nell’intento di incollare due generi, come il gangster e il romantico, molto distanti sulla carta. Tuttavia è da vedere quale strada intraprenderà il giovane killer italiano, molto combattuto in questo episodio dopo la brutta batosta ricevuta dal suo boss. Inoltre Stella ha scombinato ancor di più le carte in tavola nel cliffhanger finale, andando a chiedere aiuto al rivale del padre, fornendo a Bumpy una preziosissima risorsa, e alzando ancor di più la posta in palio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Godfather Of Harlem riparte dalle sue certezze introducendo due nuovi personaggi storici. La trama accelera e la qualità si mantiene ai livelli ben noti: si entra nel vivo.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.