Uno degli eventi più significativi del 1964, e per questo più attesi da una serie come Godfather Of Harlem, è certamente la conquista del titolo dei pesi massimi da parte del leggendario Muhammad Ali Cassius Clay. Dopo l’introduzione avvenuta nel lontano “I Am The Greatest”, gli autori tirano per la seconda volta fuori dal sacco un personaggio iconico, per narrare ovviamente tutto ciò che gira intorno al famoso evento storico.
Non a caso, torna alla regia Guillermo Navarro (Oscar alla miglior fotografia nel 2007), come nell’episodio della prima stagione in cui già appariva il famoso pugile. Tuttavia, il focus dell’episodio è ovviamente concentrato maggiormente su Bumpy e la sua disperata ricerca per un garante italiano. Garante utile per far sbarcare direttamente dalla Sicilia sulla costa ovest americana ben 3000 kg di eroina.
NEW ENTRY: ROBERT MORGENTHAU
Messo da parte Cassius Clay, “Sting Like a Bee” presenta un nuovo personaggio, ovvero il procuratore del Distretto Meridionale di New York Robert Morgenthau. Il character, interpretato da Justin Bartha (The Good Fight, Una Notte Da Leoni), viene presentato prima di ricoprire il prestigioso ruolo di procuratore distrettuale per l’intera contea di New York. Morgenthau, presentato a Adam Powell per aiutarlo a liberarsi di qualsiasi connessione con Bumpy Johnson, finisce per fare al padrino di Harlem un’allettante proposta di redenzione.
Il gangster di Whitaker rifiuta banalmente la proposta. Coglie però la palla al balzo per sfruttare l’ingresso in scena del procuratore come un’arma segreta contro gli italiani. In particolare, Johnson si presenta nel bunker dei Gigante per poi simulare un’irruzione dei federali con mandato di perquisizione. L’inganno verrà presto scoperto da Chin, accrescendo ancor di più il suo odio nei confronti del suo rivale in affari. A differenza di Cassius Clay, però, il personaggio del procuratore Morgenthau probabilmente sarà una presenza ricorrente nello show, pronto a dare il suo contributo sul lungo periodo.
PUNGI COME UN’APE, VOLA COME UNA FARFALLA
Non c’è ombra di dubbio sul fatto che questa seconda apparizione di “The Greatest” sia risultata ancor più piacevole della precedente. Sia per il fatto che ormai lo spettatore ha familiarizzato col volto di Deric Augustine, sia perché i famosi eventi del combattimento Clay vs. Liston sono stati ripresi anche dal recente Una Notte a Miami…, candidato agli Oscar. Augustine sembra stavolta, infatti, più in palla nei panni dell’eccentrico pugile dalla parlantina facile.
La figura di Cassius permette anche di narrare uno snodo cruciale della politica alla Nation of Islam. Malcolm è ormai compromesso all’interno della moschea, e mentre cerca di conciliare i suoi impegni diplomatici con la sua vita familiare, prende un volo per la Florida. X è il consulente spirituale del pugile, e lo sfrutta subdolamente per pubblicizzarsi. Un comportamento che non si addice ad un predicatore religioso, che infatti confesserà i suoi peccati a Cassius Clay, cementificando il loro rapporto di amicizia. D’altro canto, Malcolm è anche l’unico a credere nella vittoria del giovane boxer di Louisville, dato per perdente in partenza (vero, deputato Powell?). Degna di nota la bellissima sequenza del match di boxe, con l’alternarsi di immagini di repertorio e riprese ex novo: un ottimo mix che rappresenta ormai il marchio di fabbrica di Godfather Of Harlem.
BUMPY VS. CHIN – PESI MASSIMI
“The French Connection” ha visto l’ingresso in scena delle “connessioni francesi” tra New York e la mafia siciliana/corsa, Monsieur 98 e Jean Jehan. Bumpy, dopo aver sequestrato la partita di droga normalmente destinata alle cinque famiglie italiane di New York, decide di effettuare un nuovo ordine di ben 3000 kg per gareggiare con i rivali italiani nello spaccio. “Sting Like a Bee” concede anche un approfondimento riguardante i diversi clan italiani di Cosa nostra, nominati come le “Cinque famiglie”. Fanno, inoltre, la loro apparizione anche altri boss afroamericani di altri paesi statunitensi, riuniti da Bumpy nell’alleanza delle “10 Harlem”.
Tuttavia, per trattare con i siciliani, a Bumpy occorrerà un intermediario italiano, in quanto si rifiutano di trattare con un nero. Il padrino di Harlem bussa alla porta, uno ad uno, a tutti i boss delle cinque famiglie, finendo per porre le sue speranze nel suo acerrimo rivale Chin. Dopo un accesissimo, e a tratti anche un po’ imbarazzante, scontro corpo a corpo tra i due boss attempati, Vincent cederà al richiamo del dio denaro, acconsentendo a trattare con i siciliani per conto di Johnson.
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Godfather Of Harlem racconta uno degli eventi sportivi più importanti del XX secolo. Intanto Brancato ed Eckstein continuano a tessere la tela con un’inattesa alleanza (temporanea) tra Bumpy e Chin.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.