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Grey’s Anatomy è uno show alla deriva. Vuoi perché ormai, arrivati all’undicesima stagione, ha dato tutto quello che aveva da dare, vuoi perché Shonda è impegnata in altri progetti a cui sembra tenere di più (Scandal e How To Get Away With Murder). Fatto sta che quando ci sediamo sul divano e facciamo partire l’episodio della settimana non sappiamo cosa aspettarci, o meglio, tendiamo a prepararci al peggio.
“Don’t Let’s Start” e “Can We Start Again Please?” rappresentano un po’ l’andamento della serie da un paio di stagioni a questa parte: il primo sembra degno della rubrica “I Nuovi Mostri” di Striscia La Notizia, il secondo invece risolleva leggermente la qualità.
A visione ultimata del sesto episodio si ha un grande dubbio in testa, dubbio racchiuso in una domanda: “Ma ho appena visto Grey’s Anatomy?”. Ce lo chiediamo perché le caratteristiche che rendevano il medical drama speciale ed emozionante non ci sono più, si sono perse per strada, di sicuro non sono presenti in un episodio piatto e per lo più inutile come “Don’t Let’s Start”. È chiaro, purtroppo, che una delle storyline principali della stagione è quella di Jackson ed April e dico purtroppo perché i due non sono affatto convincenti, la loro storia non buca lo schermo, anzi rompe lo specchio per quanto è “brutta” o, per meglio dire, gestita male. L’assolutamente non necessaria crisi familiare tra April e la madre non migliora la situazione. Evidentemente hanno sentito il bisogno di movimentare la situazione dei due quasi neogenitori e per cercare di renderli meno noiosi hanno pensato di inserire l’ennesimo dramma madre-figlia. Il punto è che lo show è intriso di drammi familiari, di rapporti conflittuali tra genitori e figli, di madri invadenti e aggiungerne altri non solo non migliora la situazione, ma la peggiora. Questo tipo di escamotage narrativi servono per rendere lo show appetibile, ma nella giusta dose. Un po’ come lo zucchero nei dolci, se ne mettiamo troppo, la torta sarà troppo dolce e non più gustosa come dovrebbe essere.
Altro aspetto dell’episodio che fa storcere il naso è la Bailey. Abbiamo già sottolineato in precedenza quanto la sua figura e il suo ruolo all’interno dello show sia cambiato in peggio. Ci ritroviamo il più delle volte a chiederci che fine abbia fatto la Nazista. Vederla fare jogging e farsi mille paranoie come la peggior ipocondriaca mai vista è avvilente. Per carità, ogni essere umano ha diritto alle sue debolezze, ma non si può rimanere indifferenti al declino di uno dei personaggi più forti dello show.
Per non parlare poi della situazione di Meredith e Derek, che è meno chiara che mai. Non si è ancora capito dove la loro storyline voglia andare a parare. Un po’ tutti noi ne abbiamo abbastanza delle loro crisi, credevamo che il tempo del “e vissero felici e contenti” per loro fosse finalmente arrivato e invece sembra ancora ben lontano. Ma suvvia quale rapporto può realmente sopravvivere alla quantità strabiliante di ostacoli che si sono frapposti tra loro? Prima Addison, poi l’insicurezza di Meredith, l’annegamento, il sabotaggio dello studio sull’Alzhaimer… insomma questi due ne hanno passate di cotte e di crude, quest’ulteriore crisi è la ciliegina sulla torta.
L’unica parte interessante dell’episodio, rovinata poi da un lacrimoso monologo di Jo Piagnisteo Wilson, riguarda il caso medico della veterana senza tetto. Niente di speciale, sia chiaro, ma almeno non era barbosissimo e ci ha un po’ riportato indietro all’arrivo di Owen Hunt e al suo bagaglio di (brutte) esperienze durante la guerra. Proprio a questo proposito non si può fare a meno di notare quanto Owen sia messo in secondo, o addirittura, terzo piano. Va bene che Cristina era l’amore della sua vita, ma che si degnassero di dargli un po’ di spazio, altrimenti farà la fine del povero Alex.Per fortuna Grey’s Anatomy corregge un po’ il tiro con l’episodio successivo. “Can We Start Again Please” vede per lo più protagonisti, almeno emotivamente parlando, gli Shepherd. Il rapporto tra Amelia e Derek non è sempre stato facile, l’istinto protettivo del fratello maggiore nei confronti della sorellina spesso ha portato i due ad allontanarsi, ma l’affetto dei due è palpabile e molto tenero. Amelia si porta dietro un bagaglio di brutte esperienze non indifferente e credeva di aver detto addio al suo passato trasferendosi a Seattle, purtroppo, però, liberarsi del passato è inutile. In questa situazione emerge la profonda infelicità di Derek che, per un attimo, pensa di sfruttare i problemi di droga della sorella per essere di nuovo il capo di Neurochirurgia. E qui torniamo al discorso di prima: qual è la situazione di Meredith e Derek?
È sempre più evidente che Derek non riesce (o non vuole) vivere con la decisione che ha fatto. È infelice e ha toccato il fondo, rischiando di far perdere il posto alla sorella per puro egoismo personale e, almeno negli episodi precedenti, non perde occasione per scaricare la responsabilità della sua frustrazione sulla moglie, come se fosse stata lei a chiedergli di restare. Un matrimonio può sopravvivere a tutto ciò? Nella vita reale direi di no, ma con Grey’s Anatomy non si può mai sapere.
Altra protagonista dell’episodio è Arizona. In “Don’t Let’s Start” scopriamo che la Herman non è solo una control freak tremendamente egocentrica, ma è malata terminale di cancro al cervello e vuole insegnare tutto quello che sa ad Arizona per farla diventare cazzuta come lei, a patto che la Robbins non parli della malattia con il capo. Vi suona familiare? Direi proprio di sì. Si prospetta una situazione simile a quella di Cristina e Burke. In “Can We Start Again Please?” Arizona accetta la proposta della Herman e non si può non inorridire di fronte a tale scelta sconsiderata. Abbiamo già visto le conseguenze di tali decisioni e un revival non è assolutamente necessario. Cosa comporterà questa decisione per Arizona, quando il suo “mentore” comincerà a mostrare i primi sintomi?
Altra (piccola) nota positiva dell’episodio riguarda la Bailey. Dopo tempo immemore l’abbiamo vista di nuovo come punto di riferimento tosto e cazzuto di uno specializzando. È stato un piccolo spiraglio, niente che faccia pensare con certezza che rivedremo la Nazista di un tempo, ma è sempre meglio che vederla farsi un selfie con un paziente trafitto da un albero!
“Don’t Let’s Start” e “Can We Start Again Please?” rappresentano un po’ l’andamento della serie da un paio di stagioni a questa parte: il primo sembra degno della rubrica “I Nuovi Mostri” di Striscia La Notizia, il secondo invece risolleva leggermente la qualità.
A visione ultimata del sesto episodio si ha un grande dubbio in testa, dubbio racchiuso in una domanda: “Ma ho appena visto Grey’s Anatomy?”. Ce lo chiediamo perché le caratteristiche che rendevano il medical drama speciale ed emozionante non ci sono più, si sono perse per strada, di sicuro non sono presenti in un episodio piatto e per lo più inutile come “Don’t Let’s Start”. È chiaro, purtroppo, che una delle storyline principali della stagione è quella di Jackson ed April e dico purtroppo perché i due non sono affatto convincenti, la loro storia non buca lo schermo, anzi rompe lo specchio per quanto è “brutta” o, per meglio dire, gestita male. L’assolutamente non necessaria crisi familiare tra April e la madre non migliora la situazione. Evidentemente hanno sentito il bisogno di movimentare la situazione dei due quasi neogenitori e per cercare di renderli meno noiosi hanno pensato di inserire l’ennesimo dramma madre-figlia. Il punto è che lo show è intriso di drammi familiari, di rapporti conflittuali tra genitori e figli, di madri invadenti e aggiungerne altri non solo non migliora la situazione, ma la peggiora. Questo tipo di escamotage narrativi servono per rendere lo show appetibile, ma nella giusta dose. Un po’ come lo zucchero nei dolci, se ne mettiamo troppo, la torta sarà troppo dolce e non più gustosa come dovrebbe essere.
Altro aspetto dell’episodio che fa storcere il naso è la Bailey. Abbiamo già sottolineato in precedenza quanto la sua figura e il suo ruolo all’interno dello show sia cambiato in peggio. Ci ritroviamo il più delle volte a chiederci che fine abbia fatto la Nazista. Vederla fare jogging e farsi mille paranoie come la peggior ipocondriaca mai vista è avvilente. Per carità, ogni essere umano ha diritto alle sue debolezze, ma non si può rimanere indifferenti al declino di uno dei personaggi più forti dello show.
Per non parlare poi della situazione di Meredith e Derek, che è meno chiara che mai. Non si è ancora capito dove la loro storyline voglia andare a parare. Un po’ tutti noi ne abbiamo abbastanza delle loro crisi, credevamo che il tempo del “e vissero felici e contenti” per loro fosse finalmente arrivato e invece sembra ancora ben lontano. Ma suvvia quale rapporto può realmente sopravvivere alla quantità strabiliante di ostacoli che si sono frapposti tra loro? Prima Addison, poi l’insicurezza di Meredith, l’annegamento, il sabotaggio dello studio sull’Alzhaimer… insomma questi due ne hanno passate di cotte e di crude, quest’ulteriore crisi è la ciliegina sulla torta.
L’unica parte interessante dell’episodio, rovinata poi da un lacrimoso monologo di Jo Piagnisteo Wilson, riguarda il caso medico della veterana senza tetto. Niente di speciale, sia chiaro, ma almeno non era barbosissimo e ci ha un po’ riportato indietro all’arrivo di Owen Hunt e al suo bagaglio di (brutte) esperienze durante la guerra. Proprio a questo proposito non si può fare a meno di notare quanto Owen sia messo in secondo, o addirittura, terzo piano. Va bene che Cristina era l’amore della sua vita, ma che si degnassero di dargli un po’ di spazio, altrimenti farà la fine del povero Alex.Per fortuna Grey’s Anatomy corregge un po’ il tiro con l’episodio successivo. “Can We Start Again Please” vede per lo più protagonisti, almeno emotivamente parlando, gli Shepherd. Il rapporto tra Amelia e Derek non è sempre stato facile, l’istinto protettivo del fratello maggiore nei confronti della sorellina spesso ha portato i due ad allontanarsi, ma l’affetto dei due è palpabile e molto tenero. Amelia si porta dietro un bagaglio di brutte esperienze non indifferente e credeva di aver detto addio al suo passato trasferendosi a Seattle, purtroppo, però, liberarsi del passato è inutile. In questa situazione emerge la profonda infelicità di Derek che, per un attimo, pensa di sfruttare i problemi di droga della sorella per essere di nuovo il capo di Neurochirurgia. E qui torniamo al discorso di prima: qual è la situazione di Meredith e Derek?
È sempre più evidente che Derek non riesce (o non vuole) vivere con la decisione che ha fatto. È infelice e ha toccato il fondo, rischiando di far perdere il posto alla sorella per puro egoismo personale e, almeno negli episodi precedenti, non perde occasione per scaricare la responsabilità della sua frustrazione sulla moglie, come se fosse stata lei a chiedergli di restare. Un matrimonio può sopravvivere a tutto ciò? Nella vita reale direi di no, ma con Grey’s Anatomy non si può mai sapere.
Altra protagonista dell’episodio è Arizona. In “Don’t Let’s Start” scopriamo che la Herman non è solo una control freak tremendamente egocentrica, ma è malata terminale di cancro al cervello e vuole insegnare tutto quello che sa ad Arizona per farla diventare cazzuta come lei, a patto che la Robbins non parli della malattia con il capo. Vi suona familiare? Direi proprio di sì. Si prospetta una situazione simile a quella di Cristina e Burke. In “Can We Start Again Please?” Arizona accetta la proposta della Herman e non si può non inorridire di fronte a tale scelta sconsiderata. Abbiamo già visto le conseguenze di tali decisioni e un revival non è assolutamente necessario. Cosa comporterà questa decisione per Arizona, quando il suo “mentore” comincerà a mostrare i primi sintomi?
Altra (piccola) nota positiva dell’episodio riguarda la Bailey. Dopo tempo immemore l’abbiamo vista di nuovo come punto di riferimento tosto e cazzuto di uno specializzando. È stato un piccolo spiraglio, niente che faccia pensare con certezza che rivedremo la Nazista di un tempo, ma è sempre meglio che vederla farsi un selfie con un paziente trafitto da un albero!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Don’t Let’s Start” è un episodio da dimenticare, mentre il seguente alza un po’ il livello, senza però portare il giudizio generale alla sufficienza.
Grey’s Anatomy sta via via toccando il fondo in modo decisamente indegno. A quanto altro schifo dovremo assistere prima che Shonda, ma soprattutto la ABC, decidano a scrivere la parola “The End”?
Grey’s Anatomy sta via via toccando il fondo in modo decisamente indegno. A quanto altro schifo dovremo assistere prima che Shonda, ma soprattutto la ABC, decidano a scrivere la parola “The End”?
Bend & Break 11×05 | 8.6 milioni – 2.5 rating |
Don’t Let’s Start 11×06 | 8.04 milioni – 2.4 rating |
Can We Start Again Please? 11×07 | 8.36 milioni – 2.4 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.