“No regrets and let’s begin.”
Finisce con queste parole la première della dodicesima stagione di Grey’s Anatomy, ed è da questa citazione di Meredith che parte la prima considerazione su questo episodio e, in generale, sulla stagione appena iniziata.
Come si è detto più e più volte nelle recensioni dell’ultima stagione, Grey’s Anatomy sarebbe dovuto terminare molto tempo fa, si può dire in assoluta tranquillità che le ultime stagioni non sono degne del telefilm, sicuramente non di quello dei primi tempi, che i fan accaniti amano guardare in continuazione, fino ad imparare a memoria le battute. E’ normale, nel panorama televisivo attuale, voler trascinare una serie tv di successo fino all’ultimo, tirare l’elastico fino quasi a spezzarlo, quindi se vogliamo individuare quel punto in cui l’elastico ha raggiunto la sua massima estensione, si può affermare che Grey’s Anatomy non doveva assolutamente andare oltre la decima stagione. Invece eccoci qui con la premiére della dodicesima stagione, consapevoli che probabilmente non sarà l’ultima.
Fatta questa (lunga) premessa per comprendere con quali occhi ci si appresta a guardare e a giudicare questa dodicesima stagione, si può affermare che è stata una buona season première, probabilmente la migliore degli ultimi anni.
Il muro del salotto di casa Grey che a fine episodio viene buttato giù a suon di martellate sembra assumere un significato simbolico per la serie tv. I toni di questa season première sono molto più leggeri rispetto al recente passato, la stessa Rhimes ha più volte affermato che questa stagione sarà diversa dalle altre e che avrebbe assunto caratteri più vicini alla commedia che al drama, cosa che ha generato qualche polemica tra i fan, troppo affezionati al drama e restii a vedere lo show trasformato. Le perplessità sono più che prevedibili, così come non si fa fatica a capire perché gli showrunner hanno deciso di cambiare un po’ la natura della loro creatura. “New is always better”, diceva spesso Barney Stinson di How I Met Your Mother e, sebbene non sia sempre così, per Grey’s Anatomy potrebbe essere vero. Lo show doveva uscire dalla confort zone, doveva cambiare ed evolversi, per risollevarsi dalle macerie nel quale lo avevamo lasciato nella scorsa stagione. “Sledgehammer” ha saputo stupire in positivo, proprio quando le speranze di godersi a pieno un episodio di Grey’s Anatomy erano quasi morte. Tra le cose apprezzabili di quest’episodio, c’è sicuramente il caso medico del giorno, che torna ad essere al centro dell’attenzione, un po’ come ai vecchi tempi. Di nuovo si torna a parlare di tematiche attuali, importanti e molto delicate come l’omofobia e il bullismo. Il tutto condito da momenti comici, come il pugno di Maggie (e i festeggiamenti dei suoi colleghi) ma anche dai toni più drammatici, come la confessione di una delle due ragazze. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, la gestione della tragica vicenda di una delle due ragazzine sa di deja vu: madre bulla e padre succube che, alla fine, ha il suo momento di rivalsa in difesa della figlia assumendo il controllo della situazione, cose già viste nel caso medico della studentessa universitaria finita in ospedale perché la madre era ossessionata dal peso forma e la voleva fisicamente perfetta. Ci si passa sopra perché la centralità data a un caso medico di questa portata e con queste tematiche ci era mancata ed era ora che ci si concentrasse sulla medicina.
Altro elemento importante di questo episodio riguarda la Bailey e la sua meritatissima promozione a Chief. Si è parlato molto del personaggio di Miranda Bailey che nel corso degli ultimi anni aveva perso tutto ciò che la rendeva la Nazista, personaggio che tutti hanno imparato ad amare. Se agli albori della serie, la Bailey era un personaggio cazzuto, nelle ultime stagioni gli showrunner hanno fatto un pessimo lavoro con lei, rendendola una pallida ombra di ciò che era, fino a farle toccare punti di ridicolaggine che la nostra Nazista non avrebbe mai raggiunto (selfie con un paziente impalato, tanto per dirne uno). Questo episodio potrebbe segnare l’inizio di una nuova era, un’era in cui Miranda torna ad avere polso, ad essere quella figura autoritaria e di riferimento nei confronti dei suoi “bambini”. Il suo discorso al Consiglio ha quasi messo i brividi e di sicuro ha meritato i 90 minuti di applausi, tirando fuori tutto quel carisma che tutti hanno imparato ad amare e di cui se n’era sentita tanto la mancanza. O almeno è quello che ci si augura, perché un altro anno di dieci passi avanti e mille indietro non è tollerabile!
Insomma Shonda Rhimes sembra voler rinascere dalle proprie ceneri, con una première che sembra voler dire: “Ricominciamo da capo!”. Le premesse sono buone, bisogna sperare che continui così…
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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You’re My Home 11×24 | 8.33 milioni – 2.2 rating |
Sledgehammer 12×01 | 9.55 milioni – 2.8 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.