Grey’s Anatomy 15×20 – The Whole PackageTEMPO DI LETTURA 6 min

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Tutte le cose belle sono destinate a finire, nulla dura in eterno. Non in Grey’s Anatomy, almeno.
Ultimamente lo show sembrava aver acquisito una nuova linfa, registrando un aumento della qualità degli episodi rispetto all’andamento generale della serie. Con l’ottimo episodio della scorsa settimana, Shonda ha ricordato a tutti (e forse anche a se stessa) che Grey’s Anatomy può ancora essere considerato un ottimo prodotto televisivo. La scia positiva, però, si è interrotta con questa ventesima puntata, che fa ricadere gli spettatori nello sconforto più totale di fronte a storyline penose e, soprattutto, riciclate.
Sebbene il caso medico principale dell’episodio sia quello che vede Catherine Fox in prima linea, il focus dell’episodio sembra altro. La medicina non è la protagonista (non che sia esattamente una novità), ma fa solo da contorno a un susseguirsi di scene che lasciano il tempo che trovano o che addirittura fanno temere il peggio per i potenziali risvolti che potrebbero avere in futuro. Si potrebbe dare un nome e un cognome agli elementi problematici di “The Whole Package” e questa recensione si concentrerà proprio sui quattro personaggi protagonisti delle storyline in questione.

Owen Hunt


Si è già detto in varie occasioni di come Owen non abbia più un senso all’interno dello show. Il suo personaggio è da sempre stato (troppo) legato al personaggio di Cristina. Dopo aver affrontato la tematica della guerra e dello shock post traumatico, Hunt non ha più avuto una storyline tutta sua, che non fosse collegata alla Yang. Era già un problema prima, quando la Yang girava ancora per i corridoi del Grey Sloan Memorial, ma da quando Cristina è uscita di scena per Owen è iniziato il tracollo. Cosa fanno, quindi, gli autori per giustificare la presenza di Kevin McKidd tra le file del cast di Grey’s Anatomy? Prima lo fanno infilare in una relazione improvvisata con Amelia, con un matrimonio campato per aria, il tutto condito da drammi su drammi, per poi finire in un divorzio. Li hanno fatti poi riavvicinare, facendoli giocare alla famiglia felice, per poi farli lasciare di nuovo.
Non contenti, hanno ripescato persino Teddy, incinta di sua figlia, per rimescolare le carte in tavola e per cercare goffamente di rendere Hunt più o meno interessante. Adesso si servono di Meghan, sua sorella, per rigiocare la carta “guerra” e “PTSD”. Se si è arrivati al punto in cui si sente la necessità di riciclare vecchie storyline per un personaggio, non sarebbe ora di far concludere il suo percorso?

Jo Wilson


Ci risiamo. Il discorso è quasi analogo a quello di Hunt, con la differenza che l’eventuale uscita di scena del personaggio non sarebbe la scelta più auspicabile per le sue ripercussioni su Alex. La settimana scorsa il passato di Jo è stato un elemento chiave per l’efficacia dell’episodio. Servirsi dei casi medici per dare maggiore potenza alle storie dei personaggi, e viceversa, è sempre stata una carta vincente per lo show. Non è quindi la crisi di Jo a far storcere il naso. Anzi, se gli avvenimenti raccontati nello scorso episodio fossero stati subito dimenticati, la delusione sarebbe stata, forse, anche maggiore.
Il problema è che Jo ha di nuovo tagliato fuori Alex che non sa che fare con la moglie. E se Karev questa volta ha reagito in modo maturo, chiedendo aiuto a Link, dimostrando ancora una volta la sua evoluzione, Jo rimane sempre la stessa, facendo notare che l’accenno di sviluppo del personaggio, intravisto quando decise di chiedere il divorzio dal marito violento, è stato solo uno specchietto per le allodole e che in realtà non c’è stata nessuna evoluzione significativa per lei. Non sarebbe nemmeno troppo un azzardo affermare che la Jo Wilson di oggi è pressoché la stessa Jo Wilson di un paio di stagioni fa. Ora non rimane che sperare che la situazione si sblocchi già nel prossimo episodio, per non doversi ritrovare ad assistere all’ennesima crisi di coppia causata dai problemi di lei.

Meredith Grey


La Grey non merita molte parole, anzi non meriterebbe nemmeno una parte di recensione dedicata esclusivamente a lei, ma è necessario un piccolo excursus sul suo personaggio, che nel tempo ha smesso di essere il cardine dello show, dando spazio ad altri personaggi. La scelta di rimettere nuovamente sotto i riflettori la vita amorosa del primario di chirurgia generale non è una scelta da condannare, soprattutto perché ha regalato allo show dei preziosi momenti di leggerezza, rendendo la visione anche gradevole.
È sicuramente apprezzabile che gli autori abbiano accantonato la questione del triangolo (almeno per il momento, grazie all’avvicinamento di Link ad Amelia) e la relazione di Meredith e Andrew ha i suoi lati positivi. Quello che non si può assolutamente accettare è vedere Meredith, chirurgo affermato e donna matura, in ansia costante perché il suo ragazzo è in sala operatoria per la sua prima appendicectomia da primo chirurgo. Farla vedere preoccupata in una scena ci poteva anche stare, ma è stato un tema ricorrente per tutta la puntata ed è davvero penoso vedere una quarantenne comportarsi come una quindicenne che presenta per la prima volta il fidanzatino al padre.

Alex Karev


Alex Karev è, ad oggi, il miglior personaggio di tutta la serie. È innegabile. Eppure, per ragioni sconosciute e inspiegabili, è anche tra quelli trattati peggio, usati come tappabuchi e con uno screen time davvero ridicolo. Ogni tanto gli autori si ricordano di lui e regalano al pubblico qualche scena come si deve, alle volte episodi interi, dedicati a lui, mettendo in luce tutte le sue buone qualità, come uomo e come chirurgo. In “The Whole Package” lo si vede tornare nel suo reparto, per curare un bambino autistico e ci si ricorda di quanto sia bravo come medico pediatrico.
Inoltre è impossibile non apprezzare la sua crescita personale, come accennato sopra, nel riconoscere di non poter aiutare Jo da solo, chiedendo aiuto al migliore amico di lei. Quello che, invece, è difficile da mandare giù è come viene considerato dalla Bailey e da Webber. Il tono della Bailey e il “He can never know“di Webber sono talmente svilenti per il personaggio che si fa fatica a comprendere perché gli autori ritengano così necessario sminuirlo in questo modo. Non solo è svilente, ma è anche irritante. Alex merita molto di più, questo sembrano saperlo tutti tranne Shonda e il team di autori.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ennesima dimostrazione dell’incredibile evoluzione di Karev, come chirurgo e come persona
  • La musica di sottofondo al trapianto: azzeccatissima
  • L’amicizia tra Meredith e Jackson, due personaggi che funzionano insieme
  • “He can never know”
  • L’inutilità sempre più evidente di Owen Hunt
  • Sempre i soliti problemi di Jo 

 

“The Whole Package” è un episodio che non meriterebbe la sufficienza, a livello di contenuto. Si è deciso, però, per il Save perché, nonostante la noia e le storyline raccontate, è stato strutturato bene, sapendo calibrare lo screen time delle varie storyline e oltretutto dare screen time ad Alex Karev è cosa buona e giusta.

 

Silent All These Years 15×19 7.37 milioni – 1.6 rating
The Whole Package 15×20 6.85 milioni – 1.5 rating

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