Mancano appena tre episodi e poi anche questa diciottesima stagione di Grey’s Anatomy andrà in archivio. É stata una stagione particolare, con gli autori che, a ben vedere, hanno messo da parte quella trama obbligata che si era venuta a creare lo scorso anno a seguito della pandemia. Lo show ha così ripreso il suo cammino in maniera più leggera, con la quasi totalità degli episodi che ormai si presentano come semplice appuntamento settimanale, né più, né meno.
Ma neanche questa fase di Grey’s Anatomy può sfuggire alla tradizione e, infatti, con il season finale dietro l’angolo iniziano a presentarsi quelli che saranno i drammi che accompagneranno i protagonisti negli ultimi episodi.
UNA STORYLINE ALLA GREY’S ANATOMY
Senza ormai esagerare con le accuse, è sotto gli occhi di tutti come le stagioni di GA ormai procedano per inerzia. Sono ormai poche le trame che spiccano rispetto alle altre, e rare quelle che lasciano strascichi o novità sostanziali nell’economia della serie. Si è già detto più volte come i personaggi passino la maggior parte del tempo a “ciondolare” nei corridoi del Grey-Sloan senza mete precise. E in realtà, va anche bene così: dopo diciotto stagioni non ci si può effettivamente aspettare molto altro ancora.
Questo però non vieta di apprezzare maggiormente quei piccoli input che ogni tanto riemergono e che riportano un po’ in auge lo spirito della serie dei tempi d’oro. Così, mentre l’ospedale è alle prese con l’ennesima crisi interna, Richard si ritrova casualmente strafatto (riportando alla memoria un altro episodio simile), Owen e Teddy appaiono sempre alle prese con i soliti drammi famigliari (seppur in questo caso si apprezza la novità e l’attualità della problematica), o ancora Winston litiga con il fratello mentre c’è una situazione che in questo episodio emerge più del resto.
L’evoluzione delle dinamiche tra Jo e Link sono ovviamente già tutte scritte ma, nonostante questo, il confronto avvenuto in questo episodio ha finalmente spinto la storia dei due un passo più avanti. Una riproposizione già vista, certo, ma almeno ci si ritrova davanti ad una progressione, presentando due personaggi con dinamiche in campo sentimentale in evoluzione. Un qualcosa che accade sempre più di rado. E poi, va detto, queste incomprensioni di coppia regalano tante vibes del vecchio Grey’s verso le quali non si può restare indifferenti.
IL DRAMMA DI FINE STAGIONE
Ma come già sottolineato, non c’è season finale senza dramma e, infatti, sullo scoccare dell’ultimo minuto arriva puntuale la storyline che sicuramente occuperà questi ultimi appuntamenti. Se da un lato c’è sempre la situazione dell’ospedale da tenere in considerazione, seguendo quindi un lato più tecnico di programmazione e rivoluzione con al centro la Bailey, Meredith e tutti gli altri medici, arriva puntuale anche la trama più personale.
Da apprezzare, in questo caso, l’intermezzo utilizzato per arrivare al nocciolo del problema. Di sicuro la rivelazione di Catherine a fine episodio non arriva come una sorpresa, dato che gli effetti antidolorifici della cannabis facevano già presagire tutto sin dal ritrovamento della bottiglia nel frigo. Tuttavia, utilizzare un Richard involontariamente strafatto per arrivare alla verità ha alleggerito abbastanza la divulgazione finale.
Adesso, con la ripresa della malattia di Catherine si apre nuovamente l’ennesima fase fatta di cure, possibilità e tentativi estremi per affrontare la nuova battaglia. Ma da un punto di vista meno drammatico e più sentimentale, ai fan farà sicuramente piacere scoprire che gli ultimi episodi hanno in serbo l’arrivo di guest star d’eccezione. Come annunciato sui social dagli stessi Jesse Williams e Sarah Drew, infatti, i Japril sono pronti a tornare in visita a Seattle. E adesso se ne comprende anche il motivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Appena tre episodi alla fine della stagione e, in perfetto stile Grey’s Anatomy, l’aria da season finale inizia a farsi sentire.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.