Fear The Walking Dead 7×13 – The RaftTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione Fear The Walking Dead 7x13Comunicazione di servizio 

Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Federico, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa settima stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Oggi però proveremo a sostituire uno degli intervistati. Il nuovo malcapitato sarà qualcuno che non ha mai visto Fear per l’occasione, ma solo l’episodio in esame. Chiamatelo esperimento sociale.

DWIGHT, SHERRY E IL BAMBOLOTTO SENZA PESO SPECIFICO


Fabrizio: Il nostro sostituto temporaneo probabilmente ancora non conosce le “gioie” derivanti da una puntata con protagonisti (o quasi) Dwight e la sua fidanzata. Sono davvero poco emozionato per lui. Ma poi, addirittura aggiungere Morgan, Alicia, un’orda di zombie e un bambolotto di plastica senza alcun peso specifico che viene lanciato a destra e a manca manco fosse il bambolotto che in effetti è, mi pare un tantino eccessivo. Voi cosa pensate di questo episodio, meglio o peggio di Sonny Boy?

Federico Aldo: Decisamente peggio del precedente episodio. In primis manca qualcuno che porta come copricapo uno scolapasta. Gravissima mancanza. E poi appare insensata sotto ogni punto di vista tra fughe, zombie che compaiono alle spalle di gente nonostante il corridoio sia privo di una seconda entrata, imbarcazioni improvvisate e radiazioni che evidentemente tornano utili solo quando necessario.

Valerio: Non posso che approvare quanto detto dal nostro neofita di Fear. Però vi aggiungo anche che la lunghissima trottata a cavallo è quanto di più grottesco io abbia mai visto. Sì, c’è di peggio, ma forse è una delle sequenze peggio girate di sempre. Per quanto riguarda il copricapo, notare nel finale Daniel come si è vestito. Zero parole, poche inquadrature e un outfit da demente totale.

Fabrizio: Osservando quante volte Wes viene fregato da chiunque in questa puntata, possiamo affermare che esista un principio secondo il quale se diventi alleato di Strand diventi anche un mentecatto bisognoso di fallimenti ed umiliazioni costanti?

Federico Aldo: Geniale il fatto che nessuno pensi possa essere una buona idea chiudere qualche porta, magari. Così, giusto per sport. Chissà se anche Wes verrà defenestrato a questo punto vista la passione di Strand per le uscite in grande stile.

Valerio: Wes ha avuto la capacità di passare da gregario che magari poteva avere un’evoluzione di qualche tipo, allo stesso tipo di malvagità teatrale di Strand per cui verrebbe voglia di far cancellare lo show, ma solo dopo aver fatto perire malissimo questi personaggi.

RADIAZIONI, FERTILITÀ E MIA NONNA


Fabrizio: In uno scenario distrutto da radiazioni, zombie e dittatori del Burmini con barbe ed abiti ridicoli, potete spiegarmi dove trovano il tempo gli uomini per mettere incinta sistematicamente tutte le loro compagne? La vicinanza estrema a luoghi e zombie radioattivi non dovrebbe aver già causato una generale sterilità tra i personaggi di Fear?

Federico Aldo: Dwight (The Office) in un episodio diceva “There’s too many people in this world; we need a new plague“. In questi show sembra che la piaga non fermi minimamente il desiderio esistenziale dell’uomo di mettere al mondo delle creature. Se le radiazioni di zombie e luoghi non fossero sufficienti a causare una generale sterilità tra i personaggi, quanto meno dovrebbero abbatterne la libido. Cosa che sembra non avvenire minimamente visti i risultati.

Valerio: La cosa veramente da chiedersi è quali siano le tecniche di seduzione con quei buffi vestiari.

Fabrizio: Nella recensione precedente ci si chiedeva se finalmente si sarebbe arrivati al faccia a faccia tra Morgan e Strand, e invece non è successo letteralmente, e prevedibilmente, un cazzo. E anzi, Morgan prende e si imbarca verso nuovi più rosei orizzonti nucleari. Potreste spiegarmi quale sarebbe lo scopo, a livello prettamente narrativo, di questi 40 minuti di puntata? E perché Daniel sembra mia nonna?

Federico Aldo: In altri frangenti si potrebbe definire l’episodio di transizione. Però qui non accade essenzialmente nulla né nell’episodio precedente, né in questo…quindi che transizione sarebbe? Verso il nulla? Il vestito da nonna non l’ho capito nemmeno io, anche perché tutti i personaggi sono vistosamente bardati, ma manco uno che si copre il volto o la bocca. L’aria è tossica solo in favore di sceneggiatura (quando Dwight e Sherry devono indossare una maschera antigas per respirare), tutto il resto del tempo non interessa a nessuno.

Valerio: Le vicende di coppia di Dwight sono sempre state un qualcosa di estremamente pesante. Meno male che c’è questa enorme varietà di focus sui personaggi, quindi sapremo che ne sarà di loro e della loro genitorialità tra tipo due anni.

TOTO FEAR THE WALKING DEAD, FATE IL VOSTRO GIOCO


FabrizioDando uno sguardo alle anticipazioni circa il prossimo episodio parrebbe che finalmente sia giunto il fatidico momento del faccia a faccia tra Alicia e Strand, addirittura intenti a brindare ai new beginnins, salvo poi, chiaramente, trasformarsi nella consueta guerra tra poveracci. Qualche previsione in merito a chi ci lascerà il gambino nel prossimo episodio?

Federico Aldo: Solo per simpatia avrei voluto vedere morto Morgan, ma evidentemente non sarò accontentato. E mi fa sorridere che questo crea una guerra da solo, sottraendo il bambino dalle torri di Strand, per poi andarsene e lasciare agli altri il compito di fare la guerra. Morgan Schettino.

Valerio: Come pronosticato qualche puntata fa, ci sta che ci sia un buon ricambio di questi mal riusciti personaggi. Morgan che se ne va in barca è veramente l’anticlimax del secolo, comunque. Ah, mi pare ovvio che Alicia non morirà mai, proprio per il suo stato terribile di salute.

Fabrizio: Mancano tre puntate alla fine di questa stagione e, giunti a questo punto, letteralmente qualsiasi cosa può ancora accadere (salvo cose interessanti naturalmente). Quali sono le vostre previsioni, o ancor meglio i vostri desideri, circa il prosieguo e la conclusione di questa settima stagione? Aldo, sentiti libero di dare sfogo alla tua fantasia.

Federico Aldo: Il grande sogno sarebbe un olocausto nucleare, ma uno di quelli seri così da poter cancellare dalla Terra tutta questa gentaglia inutile. Ma purtroppo non credo si avrà questa fortuna. Una cosa più realizzabile sarebbe una bella guerra tra fazioni, tuttavia entrambe devono vestirsi esattamente come John in “Sonny Boy”.

Valerio: Daniel prende il Nobel.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Daniel vestito come una vecchia novantenne con la demenza senile (quindi vestito in maniera coerente)
  • Un episodio con Dwight e Sherry come protagonisti, cosa ci si poteva aspettare?
  • Se poi c’è pure un bambolotto di pezza che viene sbattuto qua e là e Wes che cade da cavallo come uno scemo…

 

Dwight e Sherry tornano protagonisti e ovviamente l’episodio fa ancora più schifo del solito. E Morgan se ne va via in barca.

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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