Happy! 2×10 – ResurrectionTEMPO DI LETTURA 4 min

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Anche per Happy! è tempo di chiudere i battenti. Dopo due stagioni di follia pura, non-sense a palate e violenza indiscriminata, la serie targata SyFy giunge alla sua naturale conclusione, trovando anche un modo tutto suo di chiudere la narrazione, senza che quest’ultima necessiti di un reale senso a dire il vero, e quindi perfettamente in linea con quanto visto finora.
Al termine di questi ultimi quaranta minuti la sensazione è effettivamente quella di assistere ad una chiusura: i cattivi muoiono, l’eroe ottiene la sua vendetta e Dio parla con un unicorno di quanto gli faccia schifo la razza umana – potevi pensarci prima visto che sei onniscente e onnipotente. Solo la trama relativa ad Hailey e alla reclusione di sua madre rimane aperta (“No mom, I’ll come for you.”) – probabilmente si sperava in una remota possibilità di ottenere un rinnovo dalla rete che, invece, non arriverà – ma per il resto ci troviamo di fronte ad un vero e proprio finale di stagione, una meritata chiusura per un ciclo narrativo coerente nella sua totale insensatezza.
Le perle come al solito si sprecano: dallo show di Pasqua di Sonny Shine, passando per il viaggio mistico di Nick e la rinuncia alla nuvola/orgia piena di donne e tette ripiene di Bourbon, finendo poi con i confronti tra Happy/Altissimo e Nick/Smoothy, momenti che chiudono l’episodio e che da soli valgono il prezzo del biglietto. Il grottesco – in questo episodio magnificamente rappresentato da Sonny Shine e la sua totale noncuranza per il genere umano – raggiunge vette mai raggiunte prima. Di fronte a migliaia di bambini entusiasti avviene un vero e proprio massacro: teste spiaccicate senza pietà, colpi di pistola e fucile in pieno petto, autografi fatti col sangue e selfie col morto (che cammina). Insomma, così, misteriosamente come è arrivato, altrettanto misteriosamente Happy! saluta, senza grosse pretese, senza troppe morali, e in generale senza alcun senso logico.

 

Happy: God?
God: Let’s call me, uh, an imaginary friend. Only, my friend, uh, happens to be, you know, a whole civilization.

 

Nonostante in questa stagione si sia lamentato un certo calo rispetto al primo arco narrativo, soprattutto in termini di corretto utilizzo del non-sense alla base del concept, quest’anno impiegato in maniera decisamente più arbitraria rispetto al precedente, stavolta possiamo decisamente ringraziare per il suddetto utilizzo improprio di questa follia scenica. In particolar modo per il vis a vis finale tra Happy e Dio, qui in versione cumulonembo e decisamente deluso dalla pochezza raggiunta dal suo “amico immaginario” – Dio stesso ci considera meno civilizzati degli insetti, facciamoci due domande – e in particolar modo da coloro che giustificano le proprie scelte sbagliate dando la colpa ad una forza superiore (“Every day I hear these sanctimonious assholes saying ‘God told me this’, ‘God spoke to me that’. Um, no. No I did not.”), pregando nel nome di un qualche dio misericordioso, nascondendo invece paura, egoismo e ipocrisia (“Prayers are like those buttons at the crosswalk. You press them to make you feel better, but you’re not gonna change the traffic by hitting a button.”).
Insomma, un dialogo tra un unicorno e un Dio decisamente razionale ed equilibrato rispetto a quanto ricordavamo dalla sua celebre biografia, una cosa che non si vede tutti i giorni e che, seppur per pochi minuti, riporta a quel senso di piacevole stupore provato l’anno scorso. Dialogo che inoltre apre le porte alla tanto attesa resa dei conti tra Nick e Smoothie, perfetto epilogo di un rapporto tra nemesi che, a prescindere dall’esito, sembrerebbe aver lasciato tutti – letteralmente – con un bel sorriso stampato in viso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lo spettacolo di Pasqua di Sonny
  • La nuvola di donne con tette di Bourbon
  • Il confronto Happy/Dio
  • La vendetta di Nick ai danni di Smoothie
  • La trama di Hailey e sua madre rimasta aperta

 

Una conclusione più che degna per uno show assolutamente malato ma in grado di regalare quaranta minuti settimanali di divertimento, sangue a secchiate e follia pura senza comunque avere troppe pretese. Nick e Happy ci mancheranno, decisamente, ma quantomeno la serie ci lascia con un bel ricordo da conservare nei nostri piccoli cuoricini cremosi.

 

Five Chicken Fingers And A Gun 2×09 0.25 milioni – 0.1 rating
Resurrection 2×10 0.29 milioni – 0.1 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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