How To Get Away With Murder 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 5 min

Siamo in autunno e finalmente è arrivato il tempo dei Pilot. Fra le tante novità di settembre c’è anche un nuovo prodotto targato ABC e firmato Shondaland. Sono passati dieci anni circa dalla nascita di Grey’s Anatomy e la Rhimes continua a confermarsi una buona penna, una mente geniale nonché un prodigio “multitasking” in grado di gestire qualsiasi tipo di genere seriale. Ed in questo caso l’abilità della nota produttrice è stata quella di mettere in pratica l’idea potenzialmente vincente di Peter Nowalk, già collaboratore in Grey’s Anatomy e Scandal ma che con questo serial si guadagna i titoli di: showrunner, produttore esecutivo nonché creatore. Dite che è poco?
Ed ecco che arriva la nuova creatura della ABC che ci svela “Come Commettere Un Omicidio E Farla Franca”. Dal titolo leggermente ridondante, data la vistosa lunghezza, gli ingredienti che ci sono stati presentati nel pilot sono molteplici e alquanto succulenti.
Mistero, intrigo, superbia e ambizione sono solo alcuni degli ingredienti che guidano i protagonisti: giovani studenti di legge smaniosi di successo e di fama. L’unico sentimento che scarseggia è la moralità visto che apparentemente sembrano essere disposti a tutto per l’obiettivo.
Fin dalle prime battute la trama si presenta ricca e dal ritmo serrato. I pilastri della serie sono i segreti e una fitta ragnatela di trame e sotto-trame che vedono come fulcro la professoressa Annalise Keating. Il prototipo femminile che Shonda Rhimes preferisce, e che probabilmente l’avrà spinta a produrre questo serial, è quello della donna forte, possibilmente in carriera e ambiziosa, e per fare questo il volto scelto è quello di Viola Davis che per interpretazione e impostazione fisica ben si presta al ruolo.
Ovviamente i dubbi che la prima puntata lascia sono molteplici, in particolare il grattacapo più imponente riguarda l’omicidio del marito della professoressa. Tutto pare ben gestito e collegato con un sottile filo di seta, dalla ragazza scomparsa e poi ritrovata nella cisterna alla curiosa vicina di casa di  Wes Gibbins. Se pur in maniera, per adesso, poco chiara la connessione sembra essere palese. Ad una prima impressione lo show sembra non deludere ma anche se i presupposti sono decisamente positivi tutto starà nel come verranno giocate le carte col proseguire degli episodi. Quanto ci metteranno a svelarci questo mistero? Certamente senza supporti di altro tipo una trama del genere rischierebbe di crollare facilmente.
Le tempistiche narrative sono invece alquanto strane, la trama si svolge in due tempi e presente e flashback si mescolano talmente bene che in alcuni istanti si stenta a riconoscere quale dei due filoni sia quello principale.
I giovani studenti universitari ci vengono presentati subito in modo travolgente, in un vortice che vede rappresentare la folle fuga da un delitto e gli incitamenti classici di una festa universitaria americana. Una cheerleader viene fatta volteggiare in aria, la musica forte, il falò e un coach urla per fomentare i suoi giocatori, ed ecco che basta una manciata di secondi per catturare l’attenzione dei telespettatori.
Per quanto riguarda gli attori troviamo volti più o meno noti. Ad interpretare la professoressa troviamo una convincente Viola Davis, attrice impegnata più che altro nella sfera cinematografica; Bonnie Winterbotton, giovane associata, interpretata da una più matura Liza Weil (l’indimenticabile Paris di Gilmore Girls). Tra gli altri volti meno noti spiccano su tutti: un reduce dalla saga di Harry Potter, Alfred Enoch alias Wes Gibbins, Katie Findlay (The Killing, The Carrie Diaries) nel ruolo di Rebecca Sutter. Se pur scontato il fattore con maggior importanza riguarda il marchio di fabbrica del prodotto: Shonda Rhimes.
La showrunner ci ha abituato a scavare e imparare a conoscere i dubbi e le debolezze che colpiscono personaggi alle prese con carriere “ingombranti”, che siano essi medici, politici ed ora avvocati, la linea che divide ciò che è giusto da ciò che è sbagliato è sempre sottilissima e difficile da giudicare. In How To Get Away With Murder fare la cosa giusta sembra essere una peculiarità da non prendere troppo sul serio, catapultando lo spettatore in un universo in cui vincere una causa è più importante del concetto di giustizia, lanciando così anche una sfida ai protagonisti più giovani dello show, gli allievi della professoressa Keating, che vedono in lei un esempio da emulare, che saranno sin da subito costretti a scontrarsi con una realtà fatta di inganni e menzogne per affermarsi, ma forse anche salvarsi.
Le matasse da sbrogliare sono parecchie e l’espediente utilizzato per trattenere lo spettatore è quello di innescare un gran numero di intrighi da svelare, e per quanto riguarda il pilot possiamo dire che questa carta è stata giocata sapientemente, non resta che aspettare e vedere se sapranno mantenere alta l’attenzione.

 

Il punteggio che guadagna questa puntata è senza dubbio notevole. Ovviamente i pilot sono studiati per dare il meglio di sé e impressionare il pubblico che deciderà così se riconfermare la sua presenza la volta successiva.
Sui personaggi c’è ancora poco da dire, ognuno ha senza dubbio una propria personalità ma con così tanta carne al fuoco non è possibile giudicarli di primo acchito nelle loro peculiarità. Ad ogni modo se vi piacciono i sotterfugi, le menzogne e gli avvocati manipolatori consigliamo caldamente questa serie.

Pilot 1×01

14.34 milioni – 3.9 rating