How To Get Away With Murder 3×10 – We’re Bad PeopleTEMPO DI LETTURA 3 min

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Finalmente il cervello dello spettatore medio di HTGAWM si può destare dal letargo psicologico in cui è caduto al termine dello sconvolgente midseason finale. Il risveglio è di quelli lenti, come d’altronde dovrebbe essere dopo la morte di uno dei personaggi principali, con la convalescenza che richiederà ancora un po’ di tempo; non c’è quindi da sorprendersi se il ritorno è soft, commemorativo e la frenesia degli scorsi episodi è lontana. Il bisogno di tirare il fiato è palese e non potrebbe essere altrimenti dopo i due eventi cataclismatici.

Connor:I’m gonna continue to hurt you. It’s… It’s what I do. It’s who… It’s who I am. It’s who we all are. We are bad people. 
Look, I don’t even care that Wes is dead. I don’t. Honestly, I do… I feel nothing.

“We’re Bad People” richiama ovviamente quel contraddittorio ed ambivalente titolo della season premiere, “We’re Good People“, con cui viene spontaneamente accostato e con cui in comune ha (purtroppo ma con motivi diversi) il voto finale. La necessità di fare il nuovo punto della situazione dopo la morte di Wes e l’arresto di Annalise vengono prima di tutto perché la seconda parte di stagione incombe ed è tutta da costruire intorno a questi due eventi scatenanti.
How To Get Away With Murder vive e prospera grazie a “Wow!” e “OMG” piuttosto che per una trama orizzontale intrigante e per le relazioni interne tra personaggi, non c’è quindi da sorprendersi se la morte del protagonista va in parallelo con la gravidanza di Laurel ed i vari character girovagano per l’universo narrativo di Peter Nowalk agendo nel più totale libero arbitrio. Si può anzi leggere tra le righe di queste situazioni e delineare una sorta di leggi che regolano l’universo di Nowalk e che vedono la trama evolversi per dirette conseguenze, quasi come se fossero tutti tasselli di un domino destinato a cadere. Viene infatti da chiedersi per quanto a lungo le coscienze dei Keating 5 o dei loro mentori potranno ancora reggere o per quanto ancora il castello di bugie costruito rimarrà in piedi. Le parole di Connor sono infatti eloquenti in tal senso.

Your Honor, I’ve been running point on an investigation into Annalise Keating’s potential involvement in a number of unsolved crimes. We approached Wesley Gibbins with an immunity deal in exchange for his cooperation in building the case against her. Mr. Gibbins did not sign the immunity deal, but you can see he made notations which prove he was about to accept the terms. Unfortunately, he left the station and, in just a few hours, was killed in a fire. We proffer that Mr. Gibbins went to Ms. Keating’s, told her about the investigation, which is why she killed him.

Come si diceva a conclusione di “Who’s Dead?”, anche questa seconda parte di stagione parte con diversi misteri irrisolti che non possono passare inosservati:

  • cosa, o meglio chi, ha visto Laurel entrando nella casa?
  • Wes è morto prima o dopo l’incendio?
  • qual è la causa dell’incendio?

Inutile dire che a molte, se non a tutte, queste domande si avrà una risposta solo al termine della stagione quando, nel caso di rinnovo da parte della ABC, verranno intraprese delle azioni a cui seguiranno delle nuove conseguenze e dei nuovi problemi. Perché in fondo, How To Get Away With Murder è stato scatenato dalla morte di Mr. Keating e queste sono ancora le conseguenze di quel gesto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Distruzione completa dello spirito di Annalise
  • L’alone di mistero intorno ai diversi quesiti rimane vivido
  • Puntata di passaggio
  • Alcuni eventi telefonati

 

“We’re Bad People” non è un cattivo episodio ma soffre degli obblighi morali e narrativi di impostare la trama orizzontale che verrà. Il momento del lutto è solo una parte di ciò che affligge l’episodio, così come i flashback che “riportano in vita” Wes servono solo a mantenere inalterato il contratto dell’attore. Questo episodio è di passaggio e come tale va preso, né più né meno.

 

Who’s Dead? 3×09 4.95 milioni – 1.4 rating
We’re Bad People 3×10 5.41 milioni – 1.5 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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