“What an exit!”
“Dead Or Alive” è la puntata che fa da proseguimento ideale alla precedente riprendendone storyline orizzontale e cliffhanger ultima inquadratura. Se in “Borrowing Problems From The Future”, infatti, la tensione drammatica e l’ansia la facevano da padrone per tutto il corso dell’episodio (non mancando comunque la consueta ironia che caratterizza questa serie), qui le due parti s’invertono creando una puntata che si gioca tutto sull’umorismo (a volte veramente becero) con brevi sprazzi di drammaticità quando ci si ricollega alla storyline principale di questa stagione (la futura morte di Iris). Questa scelta in sé non è sbagliata perché l’umorismo aiuta a mantenere alta l’attenzione con i continui riferimenti ironici e ammiccatine ai nerdoni incalliti fan della serie e, nello stesso tempo, tiene in sospeso gli eventi creando suspense continua per gli eventi futuri (per una volta lo spoiler è utile a qualcosa), tuttavia “Dead Or Alive” è la dimostrazione che, a volte, “il troppo stroppia”.
La storyline verticale di questo episodio risulta veramente inutile e si salva giusto per due momenti principali: l’introduzione meta-narrativa di Wells-3, raccontata come un vero e proprio romanzo, e l’attenzione posta sui personaggi secondari (Cisco in primis) che ridà loro il merito mai avuto (forse) finora in queste tre stagioni. Soprattutto nel discorso finale di Cisco è racchiuso il tema dominante (e l’essenza) di tutta la puntata ed è l’unica cosa che dà un senso vero alla visione. A memoria questo risulta come l’unico episodio in cui Barry non è il protagonista e la cosa, a dirla tutta, non dispiace perchè permette alla puntata di assumere un tono diverso, il tutto senza dimenticare l’importanza di un Vibe ai fini narrativi. Se poi si vuole aggiungere anche un possibile interesse amoroso…
Per il resto sono presenti i classici buchi di sceneggiatura e dialoghi raffazzonati, degni di un bambino delle elementari, ma soprattutto l’ennesimo villain inutile proveniente dal multiverso, ovvero Gypsy (Jessica Camacho), un’esattrice di Equitalia di Terra-19 che giunge a Central City per prendere Wells-3 accusato di aver oltrepassato il muro del Messico dei due mondi. Ne nasce un singolar tenzone tra lei e Cisco che diventa meta-narrativa e nello stesso tempo lascia numerosi spunti e interrogativi degni di nota sul ruolo dei personaggi secondari presenti in questa serie (forse più interessanti del protagonista stesso). A questo si aggiunge l’entrata nel team-Flash di Julian Desmond (Tom Felton), personaggio-chiave, in questo episodio, perché l’unico che dà veramente una svolta alla trama anche in termini di ironia.
“Everytime a door is closed, a window is open.”
Peccato che questi elementi positivi siano resi vani dal continuo inserimento della storyline orizzontale (qui veramente insulsa e piatta come non mai) che vorrebbe essere drammatica ma, allo stesso tempo, mantenere il tono distaccato e ironico. Due cose che mal si conciliano insieme. Così il tenere all’oscuro Joe della futura morte della figlia non solo sembra ingiusto nei confronti del personaggio ma anche la carica emotiva viene sminuita regredendo le scene, dove tale personaggio è presente, a un mero gioco di equivoci come in una commedia teatrale. Così la rassegnazione al proprio destino (che aveva caratterizzato il precedente episodio) diventa una resistenza ottusa a voler vivere ma resa in una maniera che non c’entra niente con tutto il resto. E che va a intaccare anche la storyline verticale dell’episodio con una risoluzione finale che manda completamente a puttane toglie via anche le note positive che c’erano state fino a quel momento.
L’episodio, dunque, presenta numerosi punti critici che sono tenuti in piedi, nonostante tutto, da qualche scena interessante e dalla trama verticale che, fin dalla prima scena, è basata completamente sull’azione perciò non rischia di annoiare. Per questo motivo il voto finale è un Save con la speranza che, unendo le positività di questo episodio con quelle del suo gemello precedente (dal momento che l’uno è l’opposto dell’altro) si possa creare finalmente un episodio decente.
- Julian chiede a Cisco: “Are all your Avengers this organized?”. Anche se sembra un riferimento ai Vendicatori, la citazione è riferita al serial britannico The Avengers andato in onda tra il 1961 e il 1969, in Italia tradotto col nome di “Agente Speciale”. Infatti, poi, Cisco risponde a Julian dicendogli: “There is method to my madness” con l’accento inglese.
- Gli scagnozzi che Flash e Kid Flash sconfiggono agli inizi della puntata vengono chiamati La Electic Gang. La Electric Gang è un trio di criminali apparsi su The Flash #242 del 1976 aventi tutti e tre dei poteri elettrici con cui rivestono i propri corpi.
- “You want him, you’re going to have to come and claim him“. Dove l’abbiamo già sentita?
- E Cisco, finalmente, ottiene il suo primo, nuovissimo costume! La versione scelta da The Flash, è quella indossa dal personaggio durante il rilancio dei New52.
- “Let’s turn this up to eleven!“. Gli sceneggiatori si stanno indubbiamente divertendo con le citazioni cinematografiche di Cisco. In ogni caso, mentre la citazione precedente del Signori Degli Anelli è più riconoscibile dal grande pubblico, forse questa va spiegata. La citazione proviene dal film This Is Spinal Tap, un falso documentario del 1984 diretto da Rob Reiner e avente protagonista la semi-fittizia band heavy metal Spinal Tap. Si tratta di una parodia della scena hard rock e heavy metal dell’epoca e degli stereotipi della vita delle rock star.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Borrowing Problems From The Future 3×10 | 2.68 milioni – 1.2 rating |
Dead Or Alive 3×11 | 3.04 milioni – 1.1 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!