How To Get Away With Murder 5×09 – He Betrayed Us BothTEMPO DI LETTURA 4 min

Gabriel: “So he’s the bad guy in all this? That’s what you want me to believe?” 

Annalise: “Well, we wouldn’t be meeting like this if he were good.” 

Quando una serie va in pausa, solitamente lascia dietro di sé una scia di suspense, mistero e curiosità pronta ad esplodere al ritorno in onda. How To Get Away With Murder può essere considerato, sotto questo aspetto, lo show per eccellenza in quanto, seppur negli anni abbia subito una drastica fase discendente, ha sempre mantenuto in vita quella voglia di sapere cosa sarebbe successo nel prossimo episodio.
Dopo due mesi in stand-by, dopo la messa in onda di “I Want To Love You Until The Day I Die” con le conseguenze degli eventi presentati in questo mid-season finale tutti ancora da giocare, era inevitabile aspettarsi un ritorno dinamico e carico di elettricità. Inutile, quindi, sottolineare come la delusione per la puntata che ci si è ritrovati davanti abbia preso il sopravvento durante la visione di “He Betrayed Us Both”.
Accantonati i tanti cari flasfhforward, in questo episodio sono i flashback a trainare l’intero sviluppo narrativo degli eventi, con gli autori che propongono un salto nel passato per cercare, in questo modo, di dare forse più senso e credibilità alla presenza del personaggio di Gabriel Maddox. Il ragazzo apparso per la prima volta nel season finale dello scorso anno, ha continuato per tutta la durata dei primi episodi di questa quinta stagione a girovagare intorno alla trama degli altri personaggi con fare altamente misterioso, lasciando intendere chissà quale oscuro segreto si celasse dietro. L’ottusa procrastinazione nel non voler svelare assolutamente niente a tal riguardo durante gli scorsi episodi aveva reso Gabriel stesso una presenza quasi fastidiosa, facendo si che la curiosità per il mistero a lui collegato iniziasse a perdere di interesse ancor prima di essere svelato. Non che la rivelazione sia poi stata così scioccante. Ancora una volta, How To Get Away With Murder da’ l’idea di girare a vuoto, cercando storie e introducendo personaggi a caso giusto per poter continuare ad andare avanti. L’arrivo di questo figlio misterioso di Sam – personaggio egli stesso oscuro ed enigmatico e forse al suo tempo non sfruttato abbastanza data la morte immediata durante la prima stagione – a conti fatti, non presenta alcun tipo di ingrippo mentale, ne tanto meno la potenzialità per dar vita ad una storyline più complessa, articolata e degna di attirare l’attenzione. E il tutto nonostante appaia inteso come, grazie alla telefonata finale, Gabriel nasconda ben altro oltre a quanto scoperto finora.
Se c’è una cosa positiva che si può ritrovare in questo episodio, tuttavia, questa va decisamente scovata nella figura di Viola Davis. Con la riproposizione di questi flashback che hanno rivelato altri punti di vista ad una situazione in larga parte già conosciuta, l’episodio ha dato modo all’attrice di mostrare per l’ennesima volta le sue grandi doti, lanciandola in una performance di tutto rispetto. Oltre a questo però, resta ben poco da sottolineare sia per il personaggio stesso di Annalise che per tutti gli altri. Il viaggio nel passato è servito solo ad evidenziare quali erano già dal passato i tratti che caratterizzavano i vari personaggi coinvolti nelle dinamiche di casa Keating, con un’attenzione particolare alla figura ambigua di Sam, che continua appunto a mostrare la sua doppia faccia anche ad anni di distanza dalla sua morte.
In definitiva, l’episodio preso singolarmente può anche essere considerato accettabile, come una parentesi di passaggio volta a spiegare ciò che si vuole presentare in scena. L’unica cosa davvero inspiegabile rimane la riapparizione del personaggio di Eve nei minuti finali: c’era davvero bisogno di andare a ripescare anche lei?

Un episodio abbastanza scialbo che non ripaga dei due mesi di attesa. Una spiegazione ci stava, ma a questo giro serviva qualcosa di più dinamico per ricominciare.