La Casa De Papel 4×03 – Leccion De AnatomiaTEMPO DI LETTURA 5 min

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Un uomo si lancia dal terzo piano, sbatte la testa sul trampolino della piscina sottostante, due uomini lo recuperano e, sorprendentemente, l’uomo è sveglio, lucidissimo, praticamente illeso se non per un graffietto sulla testa, e pronto ad intonare a pieni polmoni “La Bamba” mentre il vicinato cerca di zittirlo in maniera anche fin troppo educata. Questo lo sfavillante inizio di questo terzo episodio della seconda parte della seconda stagione de La Casa De Papel, numerazione oltremodo confusa e soggetta ad innumerevoli interpretazioni, compresa la nostra che invece punta su un bel numero 4, a ricordarvi che siamo già arrivati al quarto atto di questa immeritatamente famosa telenovela mascherata da heist drama.

Si me permiten el consejo, no se enamoren en un atraco. Trae mala suerte.

La prima – ovvia – risposta a questa “scioccante” verità rivelataci da Tokyo non potrà che essere un tanto onesto quanto doveroso: e grazie al…
Pazzo. Solo un pazzo potrebbe prendere un’idea come quella alla base della Casa De Papel, una pura e semplice rapina, e portarla avanti per ben due stagioni (o quattro parti, come preferite). E allora come fare per resuscitare la serie mantenendo alto l’interesse? Idea brillante: con un’altra rapina. Altre serie hanno provato a fare lo stesso, ma nella maggior parte dei casi la riproposizione dello stesso concept ha portato a derive trash e cancellazioni annunciatissime ancor prima della conclusione della stagione in corso. Tanto per fare un esempio, abbiamo Prison Break, serie tv che traeva tutta la sua forza da un’evasione e che, purtroppo, ha trovato nella reiterazione del suo concept anche la sua rovina. La Casa De Papel, però, ha dalla sua innumerevoli fattori che invece a colossi seriali – almeno ai tempi – come Prison Break sono sempre mancati, primo fra tutti Netflix (o affini) e piattaforme social ad alimentare la straordinaria eco del fenomeno mediatico. In secondo luogo, invece, la componente soap che spesso – quasi sempre – ha la meglio sul fattore heist il quale, almeno in teoria, dovrebbe essere quello predominante. Lo spettatore finisce così per chiedersi quale sarà il prossimo dramma personale invece che preoccuparsi della rapina in corso e, con buona pace di tutti quelli che come Renè Ferretti odia ste scene demmerda de baci demmerda, la maggioranza degli spettatori sarà più che contenta di assistere all’ennesimo dramma amoroso o all’ennesimo crollo psicologico di uno dei protagonisti. E così, mentre da una parte il maniaco televisivo troverà lo show estremamente noioso e in ultima analisi povero di contenuti, chiedendosi se sia possibile assistere ad una rapina in questo telefilm sulle rapine (semicit. Ian Malcolm), dall’altra avremo una folla di spettatori irretiti dai continui colpi di scena che, nel 90% dei casi, riguarderanno tradimenti, innamoramenti inaspettati (Sindrome di Stoccolma scansati) e crisi emotive dei protagonisti (solitamente Rio). Le soluzioni possibili a questo punto sono due: accettare la dura realtà oppure lamentarsi di quanto sia immeritato il successo di questa serie dando così sfogo alle proprie frustrazioni. Noi scegliamo la seconda.

Es el eslabòn màs débil.”

Partendo dunque dall’assunto che la puntata fa cagare non è conforme agli standard di qualità che solitamente ci porterebbero ad una valutazione positiva, possiamo dedicarci alla disamina dei – pochi – punti a favore presenti in questo “Leccion De Anatomia”. Si parte naturalmente dalle sequenze che vedono come protagonista Berlino, personaggio forse più interessante visto finora all’interno della serie (strano non si sia optato per un’improbabile resurrezione del character in questo secondo arco narrativo) e qui protagonista di una scena che chiameremo “forchettata plurima genitale a uomo sovrappeso”, totalmente inaspettata e ridicolmente esagerata e per questo molto apprezzata.
Anche il minutaggio dedicato a Palermo risulta essere ben speso, un po’ per l’ottima performance di Rodrigo De La Serna, un po’ perché unico legame rimasto con la componente action che, almeno in teoria, dovrebbe essere il motore della narrazione. A conti fatti l’utilità del personaggio all’interno della serie si traduce in puro e semplice disturbo (el agente de caos), ma la possibilità che questo disturbo possa portare a qualche sviluppo interessante dal punto di vista della rapina ci porta ad empatizzare con il personaggio e i suoi piani di rovesciamento delle gerarchie.
Infine abbiamo l’interrogatorio che vede Raquel alla mercé di Alicia Sierra, personaggio più fastidioso della serie, ma in questo caso in senso positivo. L’interpretazione di Najwa Nimri riesce nell’intento di dipingere un personaggio in tutto e per tutto negativo, in grado di portarci a tifare per “i cattivi” senza il benché minimo dubbio etico. Un punto fondamentale in un telefilm che punta esattamente a questo, all’empatizzazione col criminale piuttosto che col tutore della legge, e benché le dinamiche dell’interrogatorio siano le classiche (la grazia in cambio del proprio partner, il tentativo di mettere l’interrogato contro i suoi complici, ecc.) ci si trova in più di un’occasione ad odiare in maniera viscerale la Sierra, magari augurandole le morti più atroci nonostante si tratti di una donna incinta che – fatta eccezione per qualche tortura sciocchino pasticcetto qua e là – sta solo cercando di sventare una rapina e arrestare i colpevoli. E se lo scopo della recitazione è quello di far provare emozioni, supponendo che “estremo fastidio” e “istinto omicida” possano essere considerati tali, l’attrice può dirsi decisamente soddisfatta del risultato ottenuto.
Ciò non toglie che siate brutte persone.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Flashback con Berlino
  • Palermo el agente de caos
  • Interrogatorio Sierra-Raquel
  • Tanta telenovela, poca sostanza
  • Puntata a tratti molto noiosa
  • Colpi di scena sempre meno imprevedibili
  • Tuffo carpiato dal terzo piano e poi si canta
  • In pratica siamo all’asilo: tutti litigano, si prendono in giro e poi piangono

 

Puntata assolutamente dimenticabile e in molte occasioni tremendamente noiosa. Questo secondo arco narrativo continua a dimostrarsi inutile e frutto soltanto di un’opera di mungitura nei confronti di un prodotto – ingiustamente ma comprensibilmente – di successo e questo episodio non è altro che una conferma dell’assunto che non sempre successo è sinonimo di qualità.

 

La Boda De Berlìn 4×02 ND milioni – ND rating
Leccion De Anatomia 4×03 ND milioni – ND rating

 

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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