In tutte le serie tv, soprattutto in quelle di lunga serialità, arriva un momento denominato “il salto dello squalo“. Il termine deriva da una puntata di Happy Days in cui Fonzie, praticando sci nautico, salta tranquillamente sopra uno squalo tigre. Questo avrebbe segnato il declino della serie che, da quel momento in poi, sarebbe diventata sempre più assurda e irreale, con stratagemmi narrativi fatti apposta per stupire lo spettatore ma che snaturavano completamente i personaggi dello show.
Si potrebbe affermare che La Casa De Papel questo passaggio l’ha già sperimentato sin dal primo episodio di questo corso “netflixiano”, ma è con questa puntata che gli autori decidono di liberarsi di qualsiasi freno possibile e lasciare libero sfogo all’anarchia narrativa. Il che, paradossalmente, sforna uno degli episodi migliori dello show.
L’UFFICIO COMPLICAZIONE RAPINE SEMPLICI
Il fatto è che lo spettatore che ancora guarda questo tipo di serie lo fa anche (e soprattutto) per il lato soap-operistico che un prodotto del genere è in grado di regalare. Le esagerazioni e i melodrammi, quindi, ci possono stare, sempre a patto che non si scavalchino certe regole fondamentali:
- mai abusare della pazienza e della sospensione d’incredulità dello spettatore;
- non snaturare i personaggi dello show;
Per quanto riguarda il secondo punto si può dire che La Casa De Papel non corre questo pericolo. I personaggi si comportano esattamente come ci si aspetta da loro, ovvero come gli idioti impulsivi che sono sempre stati. Per cui, per quanto possa far cadere le braccia, ci sta anche una scena di lotta priva di senso fra Bogotà e Gandìa nel mezzo di una trattativa complicata. In questo modo, a risaltare è ancora di più la componente “girl power” del gruppo in cui incredibilmente è Tokyo a dimostrarsi la più ragionevole e sensata.
Una scelta che gli autori mettono in evidenza fin dalla prima scena con la “passerella” delle 3 componenti femminili del gruppo sulle note della bellissima cover dei The Cure a cura di Phoebe Bridgers. Per il resto, l’episodio non fa che confermare l’escalation di violenza gratuita e insensata che lo show sembra ormai voler intraprendere come imprinting narrativo.
THE ARTURITO SHOW
E in questo entra in campo il personaggio che, forse più di tutti, rappresenta la croce e la delizia dello show: Arturito (Enrique Arce). Vero e proprio mattatore di questa puntata, che lo si voglia o no è il principale motore di tutta l’azione presente. In tale personaggio s’intravede in toto il salto dello squalo compiuto dalla serie, che a un certo punto esplode in un escalation di scene che rappresentano l’anarchia pura di tale character. Una scelta che farà sicuramente piacere ad un certo tipo di fan, ma che porterà anche a scontentarne molti altri, proprio per l’insensatezza di come viene presentata.
Praticamente lo spirito originale della serie viene relegato nelle scene in cui sono presenti il Professore e Alicia Serra (altro character femminile degno di nota) e nei flashback con Berlino. Che però rimangono (per l’appunto) in secondo piano rispetto al resto.
UNA RAPINA O UNA GUERRA?
Per quanto riguarda la storyline principale, questa diventa, da ora in poi, una sorta di risiko fra la banda e l’esercito spagnolo all’interno di un territorio ristretto che è il Banco de España.
Già il trailer, uscito mesi fa, anticipava un’evoluzione del genere, per cui nulla di nuovo. Dipende sempre però come tale scelta viene gestita a livello narrativo. Fa quasi sorridere l’idea di uno spiegamento di forze armate del genere per quelli che, in definitiva, sono dei criminali non professionisti. Ma, d’altra parte, non si può negare che non ci sia una certa spettacolarità in tutto questo che rende la serie paradossalmente coerente con il suo essere “trash”.
Senza considerare il nuovo personaggio di Sagasta (José Manuel Seda) che promette di riservare non poche sorprese per i prossimi episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Come direbbe un noto filosofo contemporaneo, questo episodio de La Casa De Papel è… robe!
Tuttavia, non si può negare che non ci sia un certo stile e una certa coerenza anche in questo trash televisivo, per cui alla fine lo show riesce nel suo scopo principale: intrattenere ed esaltare il proprio pubblico. A questo punto, però, è d’obbligo uno spin-off dedicato al soldato che si è finto rapito dopo aver copulato con la figlia del cancelliere del Mali.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!