Noah Hawley è chiaramente un mattacchione che si diverte a fare cose assurde in un telefilm che gli dà tutte le possibilità per poter mettere, ad esempio, un enorme maiale che allatta esseri umani con un liquido blu. Arrivati alla terza stagione non c’è da sorprendersi se all’improvviso ci si trova davanti una “time traveler” nipponica che finisce in una sorta di video musicale, ed infatti anche il “fattore WOW” sta cominciando a risentire un po’ di tutte queste stramberie altisonanti anche se l’introduzione di un (mutante?) character in grado di viaggiare nel tempo è una bella sorpresa. Fortunatamente peró ci sono altri elementi che tengono serenamente in alto la serie, come ad esempio la trama.
“Time is not a river. Time is a jungle, filled with monsters.”
Come ampiamente sbandierato da FX, questa terza annata è l’ultima e si apprezza la scelta di chiudere uno show particolarissimo come questo quando è ancora al suo apice creativo, piuttosto che prolungarlo ad oltranza con un conseguente calo naturale della qualità. D’altronde il modo in cui si concludeva lo scorso season finale non lasciava moltissimo spazio per continuare la storia ancora a lungo, serviva dare una conclusione alla serie e mostrare David nella nuova cattiva(?) versione di sè stesso (non dimenticandosi quelle che coabitano la sua mente) concedendo ad Hawley il tempo per portare tutto a termine nel giusto modo. Ed è forse per questa chiusura imminente che alla puntata si può forse paradossalmente biasimare una maggiore comprensibilità che in parte infastidisce un po’, viste le abitudini dello spettatore, ma dall’altra parte piace perchè esalta il piacere nel breve termine. Ma sono piccoli dettagli, specie se si pensa ai primi 20 minuti in cui si concede ad una completa sconosciuta il timone di una puntata: mossa audace, addirittura gagliarda ma perfetta per spiegare la nuova realtà di Legion e la necessità di Switch nella trama per salvare David.
“Chapter 20” ricomincia quindi da qui, con un David passato dall’altra parte della barricata in un ruolo che era stato preannunciato già nella scorsa stagione. Rimangono ovviamente vivi i temi principali della serie, come la fiducia (“What about trust?” “Mmm. I tried that, and it’s better to read people’s minds.“) e l’amore (“Why do you need a time traveler? So it’s a girl thing. You want to go back in time and what? Get your girlfriend back?”) ma riemerge nuovamente anche la tematica della vendetta (“There’s a job to do.” “Revenge is not a job.“) che alla fine coinvolge un po’ tutti i personaggi che in qualche modo vogliono chiudere il cerchio: nuove alleanze vengono stipulate, nuovi personaggi vengono e verranno introdotti (ora è stato il turno di Switch ma si attende con ansia il tanto sbandierato arrivo di Charles Xavier, stavolta interpretato da Harry Lloyd) e nuovi trip mentali vengono mostrati da una sempre bellissima regia.
Tutto molto bello a parte una Lenny messa lì semplicemente perchè doveva apparire. Ma a Hawley si può concedere questa sbavatura se tutto il resto è praticamente perfetto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chapter 19 2×11 | 0.31 milioni – 0.1 rating |
Chapter 20 3×01 | 0.38 milioni – 0.1 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.