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Al penultimo episodio di questa serie, sembra quasi inutile segnalare ancora la sua natura eversiva in termini di accessibilità. E’ inevitabile però che le divagazioni, i viaggi psichedelici, le situazioni estranianti lascino il passo ad una narrazione che spieghi molto di più del solito visto che si è vicini allo scontro finale tra Farouk/Re delle Ombre e David/Legion.
Quindi questo episodio è molto più “godibile” di altri, quantomeno in termini di comprensibilità.
Ogni personaggio acquisisce un posto importante nella scacchiera e viene dotato di un ruolo rilevante per illustrare di cosa veramente parli questa serie.
Legion è la serie sulla solitudine dell’essere umano di fronte alle difficoltà della vita.
David si è sempre sentito solo, abbandonato dai suoi genitori e desideroso di essere amato. Se le sue azioni nel presente l’hanno portato a compiere scelte disperate e discutibili, le sue motivazioni rimangono forti e sensate. Lo spiega bene Syd quando parlando con Kerry chiarisce il perché bisogna salvare il bambino anziché l’adulto: il primo è vittima della situazione in cui si trova e quindi cambiando il passato forse si può sistemare il presente.
E’ interessante come David e Syd si muovano più o meno consapevolmente su due piani diversi, ma strettamente collegati tra loro. Se David affronta il padre quando incontra per la prima volta Farouk, Syd trova la madre. L’azione di David è più pratica (evitare di essere posseduto dal Re delle Ombre uccidendolo con l’aiuto di suo padre). Quella di Syd è più psicologica (dare a Gabrielle una motivazione forte per amare suo figlio e renderlo un uomo migliore). Questo è possibile grazie alla seconda infanzia vissuta da Syd nell’episodio precedente, dove un’educazione piena di amore da parte dei genitori ha permesso di sviluppare uno spirito critico meno propenso alla vendetta e più alla carità. Syd incarna quindi la maturità dell’essere umano, resa possibile da un percorso educativo consapevole.
In questo modo David non rappresenta più una minaccia in assoluto ma solo l’incarnazione di cosa potrebbe succedere laddove si crescano bambini senza adeguate attenzioni educative.
Non esiste ovviamente la ricetta giusta per farlo ma, in questo caso, basta rispondere alle domande che tutti noi possiamo farci durante la nostra vita: chi siamo? Siamo soli e diversi da tutti gli altri? Siamo dove vogliamo essere?
Sia Xavier che Gabrielle erano stati mossi dalla loro necessità di trovare un senso alle loro vite, devastate da uno sterminio o dal sentirsi soli nel mondo. Il loro errore è stato abbandonarsi alle loro sensazioni più negative, permettendo così al Re delle Ombre di prendere possesso di David e, in fondo, delle nostre possibili vite guidate dalle paure.
Nessuno di loro, come noi, ha la certezza che le proprie azioni possano “uccidere” la nostra paura o le nostre debolezze ma sembra chiaro che la semplice consapevolezza di cosa siamo in realtà aiuterà David e Xavier, insieme a Gabrielle e Syd, a salvare l’universo da se stesso.
Nulla da eccepire dal punto di vista tecnico. La qualità rimane sempre alta e le idee visive molto affascinanti. Avendo a disposizione le infinite possibilità offerte dal piano astrale, non poteva essere altrimenti. Belli i dialoghi tra Xavier e David nella stanza isolata dalle altre personalità di Legione e il primo accesso di Xavier al piano astrale.
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Manca un episodio alla fine di questa serie splendida nella sua unicità, sfruttando in maniera originale le multeplici potenzialità legate al mondo dei supereroi. Ci mancherà sicuramente a prescindere se l’universo sopravviverà all’arrivo di Legione o alla guarigione di David.
Chapter 25 3×06 | 0.33 milioni – 0.1 rating |
Chapter 26 3×07 | 0.28 milioni – 0.1 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.