“There are only two tragedies in life: one is not getting what one wants, and the other is getting it.”
(Oscar Wilde)
Ad un passo dal finale, il mondo in frantumi di Alice si disfa di fronte ai suoi occhi in una sequenza tanto lunga quanto magnetica, con un finale sinistro ed in parte inaspettato.
Losing Alice ha affrontato, episodio dopo episodio, tutti gli step della produzione di un film. In “The Scene” si arriva finalmente a vedere i personaggi al lavoro nell’elemento più meta-cinematografico possibile: la realizzazione di una scena. Attori che interpretano personaggi/attori che interpretano altri personaggi.
LA SCENA NELLA SCENA
Articolo determinativo e maiuscola di “The Scene“, La Scena, non si devono solo al fatto che compongono il titolo. A essere protagonista di questo episodio è infatti La Scena delle scene, quella in cui si consuma la passione tra i due protagonisti di Room 209 e della serie stessa. La sequenza è intrigante ed ipnotica. Anche se certi dettagli erano prevedibili (Sophie che perde le mutande di scena) tiene lo spettatore incollato allo schermo fino alla fine.
Il climax della sequenza è costruito su due livelli: come per lo spettatore, anche per la troupe che guarda attraverso lo schermo, la riuscita della sequenza sembra non arrivare mai. Alice che ferma continuamente le riprese è un momento preparatorio sia per i due protagonisti che per gli spettatori. Pur non intenzionalmente, la regista mette David e Sophie in una condizione di frustrazione e disagio obbligandoli a ripetere la scena innumerevoli volte. Questo, insieme al durissimo scontro serale culminato con una separazione potenzialmente più definitiva di quanto sembri, porta alla condizione necessaria affinché David e Sophie si lascino finalmente andare.
ALICE COME DR. FAUST
Il finale è liberatorio non solo per David e Sophie ed i loro impulsi latenti, ma anche per la stessa Alice. Inizialmente sembra turbata per aver compreso che la scena di sesso è stata non solo realistica bensì reale. Subito dopo però si comprende che quelli che sembravano singhiozzi sono in realtà risa. Probabilmente a costo del suo matrimonio, Alice ottiene quello che vuole veramente: La Scena perfetta. Se la citazione di Oscar Wilde che apre l’episodio è profetica, Alice scoprirà che il risultato ottenuto non porterà con sé solo felicità e soddisfazione.
Nel cinema, come nell’arte, tutto deve essere subordinato alla riuscita dell’opera e, per farlo, l’artista deve lasciarsi andare alla sua parte più cupa. Si potrebbe dire che come il Dr. Faust vende l’anima al diavolo per accrescere la sua conoscenza, così Alice vende la sua anima per realizzare il film della vita. Per la protagonista non rappresenta solo un obiettivo professionale ma è un simbolo di riscatto. È il ritrovamento di sé stessa come artista a fronte della perdita dell’identità di donna di famiglia borghese che si era ritagliata da ormai troppo tempo.
QUALCHE INCERTEZZA
L’atmosfera della realizzazione della scena è talmente immersiva che quasi disturbano le incursioni di Pnini tra i corridoi dell’hotel e tra quelli della mente di Alice. Lo spettatore non sa più se i dubbi sulla colpevolezza di Sophie rispetto alla sparizione dell’amica siano fondati, quindi si aspetta che il tutto sia svelato nell’ultimo episodio. Ma se così non fosse? Se fosse tutto frutto della mente di Alice? Il minutaggio dedicato a quella parte di storyline, alla stravaganza del passato di Sophie sono stati solo un riempitivo? E se invece fosse come lo spettatore, e Alice nell’episodio precedente, immagina (ossia che la sceneggiatura di Room 209 sia la trasposizione di qualcosa successo veramente)?
In questa incertezza si ravvede una piccola nota di disturbo in una narrazione che, per il resto, è sempre estremamente coinvolgente. A questo contribuisce la sempre ottima performance attoriale del duo Ayelet Zurer-Lihi Kornowski. In particolare in questo episodio, vista la centralità di David, emerge il dislivello tra la capacità di bucare lo schermo delle due attrici e quella di Gal Toren, interprete del marito di Alice. La sua è una performance terribilmente monotona e distaccata che stona con le forte emozioni che alimentano la narrazione e l’ambientazione della serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Losing Alice produce ancora una volta un intrigante e coinvolgente episodio. Solo delle piccole pecche impediscono di dare ancora una volta una votazione massima.
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