Alla fine, com’era giusto e prevedibile, la spinta che porta Alex ad uscire dal nuovo buco nero in cui era caduta, arriva da Maddy. Potrà sembrare un meccanismo scontato e facilmente intuibile, ma Maid è prima di tutto la storia di una madre e, che sia fiction o realtà, la forza che viene fuori per i propri figli può far scalare anche il più profondo dei pozzi neri. E questa non è frivolmente una frase fatta.
Il penultimo episodio di Maid sancisce il salto definitivo della protagonista che, dopo essere ricaduta nel loop fatto di abusi, depressione e annientamento personale, porta Alex finalmente a riemergere come persona, donna, madre. E la presa di coscienza che questo nuovo tentativo porta con sé è completamente diversa dalla precedente.
LA VERA PRESA DI COSCIENZA
Vedere Maddy rinchiudersi impaurita nella credenza della cucina nello stesso identico modo, e per lo stesso identico motivo, che anni prima avevano portato Alex a nascondersi dal padre, fa indubbiamente scattare qualcosa nella donna. E’ nel momento in cui Alex vede la paura negli occhi di Maddy che riesce a scuotersi da quel senso di annientamento in cui era piombata e, finalmente, reagire.
Per tutta la durata degli episodi visti finora, la serie è stata eccezionale nel rappresentare e sottolineare momenti particolari attraverso l’uso delle immagini. A partire dal simpatico utilizzo del portafoglio virtuale di Alex mostrato sullo schermo a seconda di nuove entrate o uscite. “Sky Blue”, però, alza ulteriormente il tiro, portando in scena in modo sublime lo stato depressivo in cui Alex era piombata. Bellissimo è infatti l’uso di metafora visiva utilizzato, con un percorso iniziato sin dalla scorsa puntata con “l’assorbimento” di Alex diventata un tutt’uno con il divano, fino a ritrovarsi risucchiata da questo profondo pozzo interiore.
L’uscita dal suo personalissimo buco nero avviene dunque grazie a Maddy, che diventa la luce da seguire per affrontare la fitta e oscura selva e, anche qui, le immagini delle due che attraversano il bosco di notte alla ricerca della strada trafficata, vengono mostrate in maniera perfetta, acquisendo un profondo significato sia pratico che metaforico.
Il secondo tentativo di riappropriarsi della propria vita ha dunque un effetto decisamente diverso rispetto al primo. Dopo una fase di assestamento all’interno del rifugio, infatti, Alex riesce a riemergere più forte e decisamente più consapevole. Non si va più per insicuri tentativi, la presa di coscienza adesso è attiva e reale e porta finalmente i primi risultati.
“It’s sky blue. My favorite color. Not cobalt. Not navy. Sky blue.”
L’INIZIO DELLA NUOVA VITA
Nella recensione dello scorso episodio si sottolineava l’assurdità di quanto raccontato da Maid. Assurdità nel sapere che tutto fa riferimento ad una storia realmente accaduta. Da questo punto di vista, così come le continue e pressanti difficoltà incontrate dalla protagonista assumono contorni pesanti per la loro veridicità, di pari passo non si possono non apprezzare quei sentori di positività che hanno accompagnato tutto questo cammino.
In questo modo, il ruolo svolto da Regina non fa storcere il naso, con il suo percorso da fredda e distante datrice di lavoro a persona amichevole e disposta ad aiutare che assume quasi i contorni di un karma finalmente positivo.
In più, ciò che realmente aiuta a metabolizzare questo racconto sta nelle capacità e nelle abilità di Alex. Non arriva così un Sean riabilitato a risolvere la situazione; non c’è bisogno di aggrapparsi all’aiuto con riserva di Nate; non vi è un cambio nel ruolo svolto dalla madre, anzi, ancora incognita e motivo di preoccupazione per Alex; e anche il ruolo della stessa Regina diventa, seppur fondamentale, mero mezzo di passaggio.
La bellezza di Maid, e della storia della sua reale protagonista, sta tutta nella capacità di farcela con le proprie forze e la propria volontà. Al contrario delle favole, nel mondo reale funziona così.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Dopo una prima parte di stagione caratterizzata da bellezza scenica ed esecutiva, negli ultimi episodi Maid smuove in maniera più consistente la trama. Il percorso verso la salvezza di Alex sta per giungere al termine, lasciando dietro di sé una testimonianza cruda, reale ma di forte impatto pratico ed emotivo.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.