Man Seeking Woman 2×01 – WingsTEMPO DI LETTURA 3 min

Il mondo delle comedy americane si può distinguere in tre tronconi: quelle tipiche, quelle atipiche e… Man Seeking Woman. Per quanto noi possiamo impegnarci, non riusciamo a trovare una collocazione tradizionale per la serie basata sull’opera di Simon Rich.
Per tutti quelli che non sapevano assolutamente nulla del suddetto Rich, il pilot deve essere stato uno shock: si era partiti con l’idea di uno show di 20 minuti su un ragazzo che cerca una fidanzata e si finisce con lui che va ad un appuntamento con un troll, per poi ottenere il numero di un’altra sulla metro e ricevere le chiamate di Obama, dell’ONU e del sindaco che vuole dargli le chiavi della città dopo l’eroica impresa.
Man Seeking Woman è un’enorme, gigantesca allegoria (motivo per cui, in rete, si è letto qualche commento che associava – con la scontata e dovuta cautela – la serie alla “Divina Commedia”, per questa particolarità in comune e perché è ambientata in una realtà dove pensieri e paure prendono forma: quanti hanno paura di trovare un ragazzo – o una ragazza – di brutto aspetto ad un appuntamento combinato? Ed ecco che ti ritrovi un bel troll davanti. Quanti vedono il fidanzato della propria ex come il male assoluto? Ed ecco davanti a te Adolf Hitler in carrozzina. Quanti sono gelosi dell’amico della propria ragazza? Voilà, un bel polpo con dei peni al posto dei tentacoli).
Come potete ben capire, le idee di base non sono nulla di rivoluzionario. La grande idea è stata, dunque, quella di trasformare questi pensieri in qualcosa di più, rendendoli parte integrante della realtà. La più grande sfida per questo genere di show, che non può basarsi su dei meccanismi consolidati, ma che deve sempre innovare, in quanto le storie sono sempre autoconclusive e i personaggi principali sono due, è la resa sul medio/lungo periodo. Per questo motivo, in molti temevano una seconda stagione meno esaltante della prima. Fortunatamente (per ora), avevano torto.
Questa premiére ruota, come al solito, intorno alla vita sentimentale di Josh, che si è fidanzato. Come spesso accade, al centro dei riflettori si sposta dunque Mike (che, in un certo senso, può essere considerato il vero protagonista dello show) che, dopo aver ricevuto la brutta notizia in stile vedova di un militare morto, deve convivere con la nuova realtà. Già da questa introduzione si capisce come ogni dubbio svanisca: cosa volere di più, dopo venti secondi, da una serie come questa, di due ufficiali che annunciano la morte del rapporto di amicizia, con la conseguenza che, secondo i dottori, non potrebbero più spassarsela insieme? Questa scena da un po’ il via alla danze alla trama, che si sviluppa attraverso i tentativi di Mike di “riprendersi” Josh e quest’ultimo che non ha occhi se non per la sua ragazza.
Oltre al tema dell’amico che si fidanza, vengono affrontati altri due temi tipici di ogni relazione: l’imbarazzo quando si esce con gli amici di lui/lei e il riallacciare i rapporti dopo una rottura. Entrambe le situazioni si possono dire ben riuscite, sia dal punto di vista dell’idea che della realizzazione, che sembra una cosa da poco, ma non lo è perché, data l’assurdità delle vicende, potrebbero lasciarsi prendere la mano ed esagerare anche con effetti speciali e situazioni troppo grottesche (anche perché, come avrebbe dovuto imparare Kurt Sutter con i suoi draghi pixelati, FX non ha lo stesso budget di una HBO qualunque); invece, ogni elemento non stona mai, ed è sempre funzionale al racconto.
Gli ascolti sono quello che sono, ma sono in linea con il canale, ed era da mettere in conto che sarebbe stato un programma estremamente di nicchia. Poi, fino a quando impersonificano il rapporto logorato tra due vecchi amici con una figlia cresciuta senza una delle due parti genitoriali, beh, potrà anche avere lo 0.001 di rating, noi ci saremmo comunque.