Mano De Hierro 1×01 – La Ley Del PuertoTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mano De Hierro 1x01 recensioneMano De Hierro (tradotta in inglese come Iron Reign) è la nuova serie gangster-crime in arrivo dalla Spagna direttamente su Netflix a partire dal 15 marzo. Così come per le serie asiatiche (soprattutto quelle coreane), Netflix decide di continuare il sodalizio già avviato con la terra di Picasso e Almodovar, cavalcando l’onda dei prodotti made in España.
Mano De Hierro è creata, scritta e diretta da Lluís Quílez, che si avvale anche di altri sceneggiatori come Arturo Ruiz Serrano, Asier Guerricaechevarría e Daniel Corpas. I protagonisti sono il vincitore di tre Premi Goya Eduard Fernández, l’ex Denver de La Casa De Papel Jaime Lorente, Chino Darín, Natalia de Molina, Sergi López ed Enric Auquer.
La storia ruota attorno a Joaquín Manchado, il direttore del porto di Barcellona che gestisce qualsiasi container, qualsiasi camion e qualsiasi tipo di merce che entra ed esce dal porto. Senza la sua autorizzazione non si muove nulla. In realtà, Manchado è un boss della malavita che organizza il traffico di droga che arriva a Barcellona all’interno di container. Con i suoi agganci e i suoi legami con altri imprenditori e addirittura con la Guardia Civil e la Finanza, Manchado ha un potere e un’influenza senza eguali.

“GENTE DI MARE, CHE SE NE VA, DOVE GLI PARE, DOVE NON SA”


Sicuramente la trama di Mano De Hierro non è delle più originali, considerando quanto sia stata abusata la tematica del narcotraffico dalle serie di tutto il mondo (Breaking Bad, NarcosThe Wire, solo per dirne alcune delle più famose). Ciò che funziona del pilot di Mano De Hierro è la location del porto di Barcellona: un luogo dai contorni industriali, labirintici, quasi fatiscenti. Invece, la fotografia che spinge sui toni freddi aiuta a trasmettere un senso di smarrimento e claustrofobia.
Eduard Fernández, inoltre, è perfetto nei panni del boss criminale che cammina avanti e indietro per il porto, stringendo alleanze, minacciando persone e uccidendo le spie ed i traditori.
La famiglia Manchado (con i figli Ricardo e Rocío piazzati in posizione di potere e controllo) fa il buono ed il cattivo tempo al porto di Barcellona, mentre il popolo, ignaro, crede che Joaquín sia un grande imprenditore e filantropo, premiandolo pure a fine episodio.

“QUATTRO SIRENE ALL’ORIZZONTE”


La Ley Del Puerto” si dimostra un pilot più che sufficiente per stuzzicare quanto basta la curiosità del pubblico, senza mettere troppa carne al fuoco. Lluís Quílez e Arturo Ruiz Serrano – sceneggiatori di questo primo episodio – si prendono tutto il tempo per introdurre l’ambientazione e i vari personaggi che si destreggiano tra corridoi di container e altissime gru. Il ritmo è ben dosato, con la giusta alternanza tra dialoghi, colpi di scena e l’elemento più action, con l’attacco dei pirati alla nave contenente il prossimo carico di droga.
Gli altri componenti della famiglia Manchado sono, per adesso, presentati in maniera superficiale, con l’eccezione di Néstor, marito di Rocío e capo della dogana. A lui e sua moglie, infatti, è legato un altro importante personaggio: Victor Juelve, uno degli operatori del porto e vecchio amico della coppia. In realtà Victor è un agente sotto copertura con l’incarico di sgominare l’egemonia di Manchado e il suo narcotraffico. Questa rivelazione finale, dunque, fa montare la tensione narrativa e apre le porte ad una futura sequenza di doppi giochi, tradimenti, sotterfugi e tanta, tanta violenza.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La location industriale, tetra e labirintica del porto di Barcellona
  • Eduard Fernández nei panni del boss Manchado incute un timore reverenziale
  • Buon ritmo, con la giusta alternanza tra dialoghi e scene action
  • Il colpo di scena finale con la rivelazione sul doppio gioco di Victor Juelve
  • Niente di innovativo per quanto riguarda trama e tematiche
  • Jaime Lorente costretto a ripetere sempre lo stesso ruolo, anche se, effettivamente, gli calza a pennello
  • Alcuni momenti cringe

 

Mano De Hierro è la nuova serie gangster-crime spagnola sul traffico di droga nel porto di Barcellona. Joaquín Manchado dirige il traffico ed i conti con violenza, intimidazioni e manipolazioni, come un vero boss che si rispetti. La polizia, però, ha in serbo una sorpresa per lui e la sua famiglia. Un pilot sufficiente che stuzzica quanto basta per continuare la visione.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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