Da una parte è anche giusto che il personaggio interpretato da una Adrianne Palicki totalmente in parte si ritagliasse una gran bella fetta di protagonismo: primo, perché la donna meglio conosciuta come Mockingbird è un personaggio importante e di lunga data dell’Universo Marvel, e meritava una presentazione degna del suo spessore; secondo, perché fin dall’episodio pilota i fan aspettavano momenti come questi. Sin dai tempi in cui fu annunciata la produzione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., il serial mostrava già a priori un potenziale nascosto: la possibilità di introdurre un’infinità di personaggi noti ed accorparli ai big quali Capitan America, Thor e tutti gli altri senza bisogno di produzioni cinematografiche in grande stile; in verità, queste introduzioni ci sono sta state, come il debutto di Talbot (famoso comprimario di Hulk) e dell’Uomo Assorbente, ma mai di un personaggio di Serie A come Bobbi Morse. Se in “Shadows” c’eravamo complimentati con lo show per il sapiente utilizzo della licenza, qui, sotto questo aspetto, vede e rilancia. E niente è così bello e soddisfacente come i sogni che diventano realtà. Ma come dicevamo prima, benchè Barbara Morse sia l’attrazione principale della puntata, la produzione dimostra ancora una volta la sua migliorata bravura gestionale riuscendo a rendere plausibile la sua introduzione, senza sacrificare lo svolgimento della trama ed evitando addirittura di trasformare il tutto in un episodio “Bobbi-centrico”.
Ed è qui che entra in funzione il secondo aspetto più importante della puntata: la narrativa. Se Mockingbird ha potuto fare un’ingresso così memorabile (accompagnato da un biglietto da visita al gusto di pugni e bastonate ai danni, e ai denti, dell’Hydra) è sopratutto grazie allo storytelling e al lento, ma interessante, sviluppo della trama generale, che ormai da cinque puntate sta tessendo un’intricata ragnatela di avvenimenti, intrisa di sotto-trame che vanno acquistano non solo sempre più importanza, ma anche la trasformazione in vere e proprie situazioni dominanti dell’episodio; le parentesi con il Padre di Skye sono una prova: se prima l’uomo era solo un nome o una citazione, qui quasi tre quarti dell’episodio lo vede ritagliarsi una bella fetta di importanza, dimostrando come tutte queste side-stories siano schizzi di un disegno molto più grande, destinato a tendere occupati tutti i personaggi quando ci saranno abbastanza elementi per renderla una storia che possa occupare quaranta minuti d’episodio. Gli sceneggiatori hanno indubbiamente scelto luogo e tempistiche adatte per il debutto di Bobbi, senza però trascurare tutto il resto; forse per paura di essere completamente schiacciati dall’arrivo di Mockingbird, la produzione decide di aumentare la fiamma e cominciare a scaldare la moltitudine di carne al fuoco che il serial si trova da cuore, servendone pure qualcuna in tavola, come una Raina piacevolmente sconvolta e disperata e l’inaspettata alleanza tra il Paparino di Skye e Daniel Whitehall, collaborazione che darà vita ad accattivanti scenari futuri. Le carte si mischiano nuovamente, e ancora una volta, lo scenario futuro è incerto e imprevedibile.
L’unica cosa che proprio non gira nell’episodio, è fortunatamente una inezia, che però provoca comunque la loro bella dose di fastidio. La rivelazione che Lance Hunter e Bobbi Morse fossero sposati è una digressione fin troppo libertina da come stanno realmente le cose, che priva gli spettatori del vero ex-marito (leggere lo specchietto Facce da Fumetto qui sotto per saperne di più); d’altro canto, ragionandoci sopra, era in effetti troppo sperare che il serial avesse così tanti soldi da ospitare Occhio Di Falco per una qualche apparizione, sopratutto dopo che il cachè di Jeremy Renner è salito grazie alla pellicola Avengers. Quello che da veramente fastidio è che, come era successo per Deathlok, ancor prima che l’episodio andasse in onda, molti siti avevano già rivelato la notizia, privando i fan della sorpresa a causa dello spoiler, togliendo non dico metà del divertimento e del piacere della sorpresa, ma riuscendo comunque nell’impoverire lo stupore della scoperta in diretta. Visto? E’ un inizia alla fine, ma gli spoiler non piacciono a nessuno.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
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Il Padre di Skye, in questa puntata, è spesso ripreso mentre aiuta a ricucire dei criminali dalle ferite accusate dopo una probabile azione illegale; il ruolo che ricopre è molto simile a quello di un altro personaggio Marvel conosciuto come l’Infermiera di Notte. Alias Linda Carter (si, proprio come l’attrice che interpretava Wonder Woman), l’Infermiera di Notte è una dottoressa che ha deciso di mettere a disposizione le sue conoscenze in campo medico per aiutare i supereroi che vengono feriti durante le battaglie contro i supervillain e, per ovvi motivi di segretezza, non possono rivolgersi agli ospedali; il servizio che offre è completamente gratuito e assolutamente discreto, poichè a Linda interessa solo aiutare chi fa così tanto per i civili senza ricevere riconoscimenti. D’altro canto, molti eroi si sono sentiti in debito con lei e (per sdebitarsi) le hanno offerto soldi per i suoi servizi o delle migliorie alla sua struttura. Fa la sua prima apparizione su Night Nurse #1 del 1972
- I campioni di latte che Simmons e Turgeon analizzano al microscopio provengono da un personaggio Marvel parecchio cazzuto conosciuto come Bessie The Hellcow. Comparsa per la prima volta su Giant-Size Man-Thing #5 del 1975, Bessi è una mucca che fu morsa nel 1670 da un Dracula terribilmente affamato, che dovette accontentarsi dell’animale (in assenza di uomini e donne) per non morire di fame; come vuole la classica tradizione vampiresca, Bessie morì e tre giorni dopo tornò in vita come vampiro, possano il resto dei suoi giorni a nutrirsi di sangue.
- Viene menzionato il siero GH.325, comparso per la prima volta nel serial nella puntata “TAHITI“.
- Il cambio di colore dei capelli di Bobbie Morse, così come la sua divisa rosso/nera, è una citazione agli esordi del personaggio e alla sua prima incarnazione: una brunetta alleata di Ka-Zar, re della Terra Selvaggia, nazione situata al circolo polare artico ancora popolata da dinosauri e altre creature preistoriche.
In “A Hen In The Wolf House” fa il suo spettacolare debutto Barbara “Bobbie” Morse, meglio conosciuta con l’alias di Mockingbird (in Italia tradotto come “Mimo”). Nonostante sia un personaggio di vecchia data dell’Universo Marvel, il celebre alter-ego mascherato con cui diventò famosa venne assunto da Bobbi solo nove anni più tardi dal suo debutto avvenuto su Astonishing Tales #6 del 1971; prima di Mimo, Barbara Morse era semplicemente l’Agente 19 dello S.H.I.E.L.D.: un agente di livello 6 laureata in biologia e con una particolare attitudine per le operazioni sotto copertura e le arti marziali. La sua bravura per l’undercover era tale che una delle sue prime missioni sul campo fu infiltrarsi nell’A.I.M. e impedire all’organizzazione di replicare il siero del super soldato. Dopo aver avuto successo, si guadagnò la fiducia e l’attenzione di Nick Fury, che le diede incarichi sempre più importanti e complessi. La sua carriera da eroina inizia per caso, quando per salvare il Senatore degli Stati Uniti da una cospirazione ai suoi danni, decide di assumere l’identità fittizia della Cacciatrice, così da conferire il merito del salvataggio ad un casuale supereroe e non allo S.H.I.E.L.D. (evitando incidenti internazionali). La Morse in salsa supereroe da prova di saperci fare e, dopo questo episodio, Bobbi assume l’identità di Mockingbird e decide di operare come eroe al soldo dello S.H.I.E.L.D.; Come Mimo debutta ufficialmente su Marvel Team-Up #35 del 1980, in una storia dove fa coppia con l’Uomo Ragno. La sua carriera decolla ulteriormente quando incontra, per caso, il Vendicatore Occhio Di Falco durante una missione di spionaggio ai danni del criminale Crossfire; i due si innamorano a prima vista e, dopo esser convolati a nozze, fondano i Vendicatori Della Costa Ovest: il distaccamento Californiano degli Eroi Più Potenti Della Terra, entrando così fra i pezzi da novanta della Marvel. Le cose procedono bene e Mimo si dimostra un gran Vendicatore e una grande compagna, fino a quando non viene rapita, drogata e violentata da Phantom Rider; dopo averlo ucciso, Bobbi s’indurisce chiudendosi sempre di più in se stessa, lasciando che quest’episodio deteriori sempre di più i rapporti tra lei e Clint Barton, spingendoli prima al litigio, poi al divorzio. Dopo essersi presa un periodo di pausa, Mimo torna fra i ranghi e dall’ormai ex-marito per rifarsi una vita…solo per esser uccisa durante una missione contro il demoniaco Mephisto, nel tentativo di quest’ultima di salvare Occhio Di Falco da una palla di fuoco ai suoi danni. Anni dopo, si scoprì che la donna morta sotto gli occhi dell’arciere non era la sua amata, ma bensì uno Skrull: un alieno mutaforma che aveva preso le sembianze della Morse al fine di sostituirla e infiltrarsi tra la comunità superumana, aspettando il momento giusto per tradirli. Durante la saga Secret Invasion, che ha visto proprio il rivelarsi ultimo di questi doppioni, la vera Barbara fa il suo trionfale ritorno, raccontando a Clint di esser stata prigioniera per anni sul pianeta madre degli Skrull e di esser riuscita a tornare solo quando gli alieni decisero di rivelare quali soggetti riuscirono a sostituire con i loro agenti infiltrati; dopo che gli eroi respinsero l’invasione aliena, Bobbi ripristinò il su rango S.H.I.E.L.D., la sua identità di Mockingbird e il suo ruolo nei Vendicatori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Face My Enemy 2×04 | 4.70 milioni – 1.7 rating |
A Hen In The Wolf House 2×05 | 4.36 milioni – 1.6 rating |
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