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La parola d’ordine di questa recensione e della puntata stessa è “mitologia” poiché, per costruire questa puntata di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., gli autori hanno attinto a diversi elementi che fanno da fondamenta ai due Universi Marvel attualmente conosciuti, quello cinematografico e quello dei fumetti. Con “mitologia” intendiamo tutti quegli elementi che sono diventati così importanti per un determinato personaggio o franchise da diventare le caratteristiche base e fondamentali per lo stesso, facendo di questi elementi le fondamenta su cui si basa un intero universo narrativo/cast di characters dai vari ruoli. Nel caso di “The Good Samaritan”, il concetto di “mitologia” si radica nella storia stessa del Marvel Cinematic Universe e sfrutta i vari elementi disseminati nella linea temporale del MCU per arricchire questa puntata piena di eventi che, principalmente, si preoccupa di far confluire al suo interno più storyline. Tuttavia non è questa la cosa che impressiona di più in questo episodio. Le cose più impressionanti sono ovviamente le origini di Robbie Reyes come Ghost Rider e il velato (e modestissimo) crossover con Marvel’s Agent Carter.
Partendo dal secondo, va detto che dietro questo piccolo collegamento (mostrato nell’episodio quasi come una disimpegnata citazione) c’è indubbiamente un mistero. Già dalle passate recensioni di questa quarta stagione asserimmo che la trama di questa nuova annata, come le precedenti, è stata scritta a tavolino e ben orchestrata in tutti i suoi minimi dettagli; quanto visto qui, però, potrebbe far pensare allo spettatore che c’è stato qualche cambio di programma per via della cancellazione del serial di Peggy Carter.
Stupisce e convince anche l’origine di Reyes come Spirito della Vendetta, una origine contraddistinta da una violenza attualmente inedita sul circuito generalista. Certo, qualcuno potrebbe replicare dicendo che le origini di Frank Castle come Punitore siano altrettanto violente ma quest’ultime sono state mostrate su Netflix e non su di un network generalista. Raramente su un network generalista e tendenzialmente disneyano come la ABC abbiamo visto tanta cupidigia, tanta crudeltà e tanta oscurità nelle origini di un sedicente “eroe in costume”. Quello che stupisce ancora di più è l’inserimento a tradimento sorpresa di un secondo Ghost Rider, introducendo una sorta di tradizione oscura che ricorda quella di Ant-Man. Quando Scott Lang comparve al cinema, agli occhi dello spettatore si presentò subito come il primo Ant-Man che vede, ma non come primo del suo nome, poiché Lang si presentava già di default come un successore di un titolo già collaudato. Qui, senza smentire o confermare nulla, succede la stessa cosa grazie alla comparsa di un altro Ghost Rider che passa a lui il suo potere, dando poi libero sfogo a tutte le speculazioni e quesiti dei fan. Da quanto esistono i Ghost Rider? E quello chi era, fra tutti quelli che anche RecenSerie vi ha fatto conoscere? Il Marvel Cinematic Universe diventa ufficialmente più grande e più sfaccettato.
Dulcis in fundo, “The Good Samaritan” conclude il suo cerchio di quaranta minuti settimanali dando una bella sferzata di vita alla trama dei fantasmi, letteralmente, del passato e riconfigurando Eli Morrow come uno dei numerosi villain della stagione. Attualmente la trama presenta ancora poco appeal e si dimostra essere simile a quella della seconda stagione di Marvel’s Daredevil dove tutto venne rivelato a stagione inoltrata, però con questo plot-twist che vede Morrow villainizzato e potenziato magicamente, la storyline ectoplasmica sembra aver rivitalizzato un poco l’interesse dello spettatore, sopratutto perché la componente mistica sta prendendo sempre più piede. In più gli showrunner si sono giocati benissimo il processo di trasformazione da vittima innocente a villain dello stesso Morrow garantendosi non solo un colpo di scena ma anche il desiderio degli spettatori di vedere uno scontro senza esclusioni di colpi tra lui e il fiammeggiante nipotino.
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter egg e trivia disseminati nella puntata.
- Fomentando un poco le speculazioni su chi sia possa essere il secondo Ghost Rider comparso sullo schermo, a giudicare dai vestiti, potrebbe essere sia Johnny Blaze che Daniel Ketch. Dipende tutto da come hanno voluto giocarsela con il costume poiché Blaze ha sempre indossato una tuta da motociclista, mentre Daniel jeans e chiodo. In recenti adattamenti, però, anche la versione di Blaze è sempre stata presentata con giubbetto di pelle e jeans. Staremo a vedere, insomma.
- Quando Gabe e Mack s’incontrano, Mack chiama Gabe “Ironside“; Gabe, per rispondere allo sfottò, lo chiama “Black Kojak“.
- Non è la prima volta che sentiamo parlare della Dark Force e della Zero Matter. La prima saltò fuori nella prima stagione, in “The Only Light In The Darkness”. Mentre la seconda fu al centro di tutta la trama della seconda stagione di Marvel’s Agent Carter.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Per qualcuno sarà forse eccessivo vedere una votazione così alta per questo episodio ma le ragioni ci sono tutte.”The Good Samaritan” dimostra un’altra volta la competenza e la padronanza che gli autori di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. hanno con i prodotti su licenza della Marvel Comics. Collegamenti con il passato di Marvel’s Agent Carter che influiscono sul presente. Ben due personaggi della stessa identità, Ghost Rider, che lascia presagire ad una secolare tradizione degli stessi. E poi i classici colpi di scena tipici dello show che ribaltano la situazione e lanciano il serial verso nuove vette. Tutto su un network generalista e fiabesco come la ABC. Tutto questo così, con nonchalance.
Lockup 4×05 | 2.30 milioni – 0.8 rating |
The Good Samaritan 4×06 | 2.43 milioni – 0.8 rating |
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Ma la domanda principale rimane "che fine hanno fatto Coulson, Fitz e Robbie?"
Eeeeeeh 😉