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Marvel’s Runaways 2×02 – 2×03 – Radio One – Double ZerosTEMPO DI LETTURA 5 min

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Prima recensione doppia per questa stagione di Marvel’s Runaways che, si ricorda, è stata rilasciata tutta insieme a differenza della scorsa. Decisione questa che, come detto in precedenza, non è detto sia un vantaggio.
Ad ogni modo, dallo scorso episodio è cominciata la vera fuga dei ragazzi fuori dal loro mondo pieno di lusso. Quelli che, d’ora in poi, si possono definire un po’ alla buona, degli “scappati di casa”. Dopo aver trovato una dimora letteralmente fatiscente, i ragazzi cominciano ad organizzarsi e a prendere confidenza con la loro nuova condizione, oltre a capire dove reperire soldi e viveri, s’intende, non essendo mai stati costretti a lavorare per vivere.
Oltre a questi dettagli non trascurabili, il primo passo da fare è capire chi si sta diventando, anche in relazione ai propri poteri.  Karolina è forse il personaggio rimasto più sconvolto, all’interno del gruppo, per quanto ha scoperto su se stessa. Peccato che l’unico modo che ha di fare chiarezza è parlare col suo vero padre, Jonah, il genio del male che ha manipolato tutti finora ma che risulta, in qualche modo, anche fuori da molte dinamiche motivazionali di tutti i protagonisti, grandi e piccoli (questo aspetto verrà ripreso in futuro nelle recensioni successive). Questo incontro significa anche dover tradire in qualche modo la fiducia del gruppo, e di Nico in particolare. Quest’ultima, intanto, si trova ad affrontare la prova forse più dura: lo scontro con sua madre per il possesso dell’asta del potere (un nome migliore dovrà essere necessariamente trovato in futuro). La rottura del loro rapporto è la conseguenza, complice anche la sete di potere data proprio dal possesso dell’Asta del potere. Al momento non si capisce con quali conseguenze.
Intanto, Gert(2) soffre la mancanza di medicinale e il suo nascente rapporto con Chase, che ne mina la stabilità mentale ed emotiva, rimettendo in discussione tutte le sue sicurezze. Quest’ultimo è un ragazzo diametralmente opposto ai suoi gusti (preconcetti) ma tremendamente vicino a lei più di quanto creda. Non che lui si senta sicuro del suo ruolo di “stupido” del gruppo. Almeno cerca di rendersi utile ridando elettricità alla casa/ostello mentre Molly fa scappare alcuni vigilantes in un momento di lucidità, in stretta connessione con Vecchi Merletti. Intanto, (3) Molly gioca a fare la supereroina nelle strade malfamate di Los Angeles. Di tutto il gruppo, è quella che finora vive meglio questa condizione di fuga, finalmente libera di dare sfogo alla sua anima istintiva e meno bambinesca. Intanto (4 e ultimo) Alex, nel suo temporaneo distacco dal gruppo riesce a conquistare una ragazza e quasi a trovare un nuovo amico/fratello maggiore. Peccato si rivelerà qualcosa di molto diverso.
Sul fronte opposto abbiamo i genitori che, se da un lato sembrano voler far fronte comune contro Jonah, dall’altro rivelano quello che sono realmente: doppiogiochisti egoisti che si nascondono dietro all’amore per i propri figli per compiere azioni sempre più spregevoli. Quindi si susseguono piani e contropiani, molteplici sottotrame che si incrociano, tra cui spiccano un limbo dove sta il padre di Chase, nonché unico (?) salvatore di Jonah. Di interesse è il nascente rapporto tra Alex e Darius, unica linea narrativa di congiunzioni tra le due generazioni, che successivamente si rivelerà essere incompatibile coi piani dei grandi e la presa di coscienza dei piccoli.
Cosa si può dire finora di questa seconda stagione? Sicuramente un maggiore equilibrio tra le due parti “generazionali”, in termini di minutaggio e di peso narrativo. L’idea di far lavorare i personaggi a coppie o terzetti, rende possibile seguire il tutto, senza rischi di perdere le connessioni tra di loro.
In linea teorica, i temi trattati sono importanti: la fiducia, il senso di “casa”, il concetto di fare fronte comune contro il nemico e, ovviamente, l’amicizia. Tutti vengono affrontati su più punti di vista, rendendo la serie godibile. Questo sempre in linea teorica, poiché le cose non filano come dovrebbero.
I problemi principali sorgono nelle interazioni tra genitori e figli. Si prenda ad esempio lo scontro tra Nico e sua madre Tina. Tutta la scena gioca su una tensione che viene gestita troppo superficialmente. La resa di Tina, che lascia l’Asta a Nico minacciando di non considerarla più sua figlia, risulta semplicemente inspiegabile. Un potere così immenso lasciato a chi potrebbe usarlo contro di te oltre a farsi del male essendo alle prime armi.
Ci sono troppe cadute emozionali nelle varie storyline. La morte di Darius è semplicemente ridicola oltre ad essere dannatamente telefonata. Le conseguenze emotive sui protagonisti? Praticamente nulle se confrontate con quanto finora costruito nella relazione tra Darius e Alex (e con suo padre Geoffrey). Proprio Alex ha un arco narrativo di crescita grazie a Darius ma la sua morte viene letteralmente superata con una scrollata di spalle. Non coinvolge e, anzi, viene strumentalmente pilotata per renderla “cattiva e basta”, Catherine Wilder, la madre di Alex, in una gara senza senso a chi fa la cosa peggiore per acquisire potere nel Pride. Un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti, lo ricordiamo, solo grazie a 6 adolescenti che li hanno scoperti. Mentre accade questo assassinio, i ragazzi riescono a recuperare Alex in aeroporto nella scena più improbabile di sempre. Senza che nessuno faccia nulla.
In sostanza, nella serie manca ancora il dramma, solo vagamente accennato e trattato superficialmente nonostante si stia parlando di adolescente “ribelli”.
Un teen drama che non affonda le unghie nonostante abbia a disposizione adolescenti con superpoteri in fuga dalla prossima fine del mondo. Esattamente non poca cosa se ci si vuole divertire nel raccontare una storia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La narrazione si fa seguire nonostante sia molto frammentata
  • James Masters nel limbo…
  • Manca il pathos e il dramma adolescenziale
  • Alcune scene ridicole per motivazioni e realizzazione

 

Marvel’s Runaways non si presenta come una brutta serie ma deve fare molto di più per essere interessante, col potenziale che ha. E non si campa a lungo solo col potenziale…

 

Gimmie Shelter 2×01 ND milioni – ND rating
Radio One 2×02 ND milioni – ND rating
Double Zeros 2×03 ND milioni – ND rating

 

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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